R. UNIVERSITA DI ROMA
PUBBLIOAZIONT DELL’ISTITUTO DI DIRITTO ROMANO DEI DIRITTE
PELVORIBNTE MEDITBRRANEO E DI STORLA DEL DIRITTO
Viti.
GIOVANNI. PUGLIESE
ACTIO
E DIRITTO SUBIETTIVO
[viva]
NC)
MILANO
DOTT. A. GIUFFRE - EDITORE
1989-XVI1LPREFAZIONE
Liobdiettivo iniziale di questo soritto era relativamente limitato.
Avevo avuto occasione di esaminare per grandi tinee il problema
delt’actio ¢ mi axeva Insciato assai perplesso Videa centrale della
dotirina facente capo all’'autorités del WiASsaK, vale a dire Vasse-
rita equivalensa dell’actio all’ Anspruch (Forderungsrecht). Mi
parve si postulasse cosi un confuso sovrapporsi deli’actio at diritto
sostanziale, che mi riusciva strano ¢ di cui non trovaro wna prova
rassicurante nelle fonti. Dird anzé che avevo tentato in wn primo
tempo di fare mia codesta idea e di riesporla, senonch? ad ogni
istante mi imbattevo in un nuovo ostacolo, che mi impediva di
procedere o ohe rendeva, almeno, incerta e faticosa V'esposizione.
Dialtra parte, non mi convinceva nemmeno una seconda idea, che
notavo espressa dagli studiosi pid autorevoli, quella della priorita
dell’actio rispetto alle figure di diritto sostanziale ; a dire il vero,
mi sfuggiva persino it reale significato di codesta priorita, st che
giunsi ad avere UV impressione che con tale parola, intesa in senso
molto vago, si volessero esprimere concetti non del tutto omogenet.
Cosi si fece strada in me il sospetto, divenuto poi persuasione,
che quelle idee travisaysero lu vera natura dei rapporti fra actio
¢ diritto subiettivo sostqnsiale e pensai potesse presentare qualche
interesse un articolo, in cui mirassi a dimostrare, sulla scorta
delle fonti, come Vactio non fosse wna cosa sola col diritto subiet-
tivo ¢ come la sua priorita non fosse in tutti i campi del diritto
vost evidente come si credeva di sostenere.
Ma provai subito dificolta a rimanere entro i confini jissati,
Cominciai con Uestendere la ricerca a due quesité, che mi parvero
allora una parte integrante del primo, quetlo della pretesa (An-vi Aotio @ diritto- subicttivo
_——
apruch) ¢ quello della distinzione tra debito ¢ responsabilita (Scbuld
¢ Haftung), ma dovetti presto accargermi che avrei costruite sulle
sabbia, se non avessi delineato per sommi capi la nozione di actio
@ s¢ almeno non avessi accertato che Vactio, in uno dei suoi aspetti,
rappresenta una posizione giuridiea di vantagyio per it singolo,~
anzichd puramente wn'attiritd od uno schema processuale; allo
stesso modo si palesava indispensable precisare i rapporti fra
appartenenza dell'actio ¢ fondatezza della ragione enunciata rel-
V intentio della formula. D’aitro lato, le opinions manifestate in
ordine al quesito det debito ¢ della responsadilita involgevano un su-
peramento del concetto pik comune di diritto subiettivo ¢ richiede~
vano pertanto un’analisi pure di codesto concetto.
* ‘Dé questo passo, il breve articolo che avevo progettato inisial-
mente divenne nel corso dei mest un’ampia monografia, in cui ho
finito col volore esaminare, secondo un piano logico, tutti i problemi
che mi & sembrato si ponessero relativamente ai rapporti fra diritto
subiettive 4 actio. Come avverto nelle Note Preliminari, non ho
iuteso delineare un sistema organico di tals rapporti ; it sistema
per altro 8 presupposta ¢ viene ad emergere dal complessa della
trattazione,
Non posse certo presumere di avere dato espressione adeguata
@ tutte le idee, che mi sono balenate via via che la ricerca proce-
deva, nd-di avere realizsato anoke solo in parte gli obiettivi, che
ini & occorse spesso di vagheggtare durante le meditasions sul
tema ohe stava tratando. Ma devo confessare che sono uguatmente
affesionate @ questo scritte ed allo studio che mi 2 costato. Al di -
14 dei risultati raggiunti, al di ld det pensieri che ho potuto