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[…] No, i «maestri umani» non possono venire meno; saranno, anzi, infinitamente più utili di ora, se
sapranno capire e adattarsi al nuovo ruolo — importantissimo — che l’esistenza di questi strumenti richiede. Il cambiamento più grosso
avviene infatti nel ruolo dell’allievo: l’apprendimento esperienziale e i procedimenti ipertestuali lo rendono protagonista attivo del suo
percorso di apprendimento, che viene da lui stesso costruito e determinato. Questo comporta inevitabilmente una differenziazione:
studenti diversi, anche se partissero dallo stesso punto, proseguirebbero rapidamente per strade diverse. Le associazioni, i passaggi che
ciascuno fa dipendono dalle sue motivazioni, dalle conoscenze che già ha, da ciò che succede mentre agisce facendo esperienza, e così
via; quindi i percorsi non saranno uguali ma fortemente individualizzati.Questo è l’esatto contrario — come ben sai — di quello che
avviene oggi, dove vige l’uniformità a tutti i livelli: quella della «classe» e quella del «programma». D’altra parte, i nuovi strumenti
scaricano l’insegnante dal ruolo di illustratore e ripetitore dei singoli contenuti — quello della tipica lezione in classe, per intenderci. I
contenuti vengono assimilati facendo, e questo fare può essere guidato e supportato direttamente dallo strumento, come abbiamo
visto.Il ruolo dell’insegnante dovrebbe allora diventare quello di un tutor individuale, simile, se vuoi, all’antico «precettore»: stare dietro
al percorso individuale di ciascun allievo, allargarne gli orizzonti, fornirgli lo sfondo, sorreggerlo e aiutarlo laddove si manifestano
difficoltà. In una parola, incoraggiare e accompagnare la costruzione autonoma che l’allievo compie seguendola e indirizzandola verso le
direzioni più promettenti e ricche."
Antinucci F.
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Mercurio Palma