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Dal neonato all’adolescente

PERIODI DI VITA DEL BAMBINO

 NEONATO: dalla nascita al 28 giorno


 1° INFANZIA: dal 28 giorno ai 2 anni
 2° INFANZIA: dai 2 anni ai 6 anni
 3° INFANZIA: dai 6 anni ai 12 anni
circa (inizio della pubertà)
 ADOLESCENZA dai 14 anni ai 19 anni
Il neonato
Neonato è il bambino nei primi 28 giorni (4 settimane) di vita

CRITERI CLASSIFICATIVI

PESO ALLA ETA’


NASCITA GESTAZIONALE
Classificazione dei neonati in base all’età gestazionale:

 Neonati a termine: EG > 37 e < 42 settimane


 Neonati pretermine: EG < 37 settimane
 Neonati post-termine: EG > 42 settimane
Classificazione dei neonati in base al peso alla nascita:

1. Neonati di peso normale: 2500-4100 gr


2. Neonati di peso basso: 1500-2400 gr
3. Neonati di peso molto basso: 1000-1400 gr
4. Neonati di peso estremamente basso: 500-1000 gr
Classificazione dei neonati in base al rapporto del peso alla
nascita con l’età gestazionale:

Appropriati per l’età gestazionale: con PS compreso tra 10° e 90°


percentile per l’EG
Piccoli per l’età gestazionale: con PS <10° percentile per l’EG
Grossi per l’età gestazionale: con PS > 90° percentile per l’EG
Caratteristiche del neonato fisiologico:

 Età gestazionale > 37 settimane e < 42 settimane


 Feto singolo, presentazione cefalica
 Peso alla nascita previsto > 2500 e < 4000g
 Assenza di patologia fetale nota
 Travaglio indotto spontaneamente
 Liquido amniotico non francamente tinto
 Rottura delle membrane< 24h
 Placenta normalmente inserita
 Assenza di patologia materna che rappresenti una controindicazione
al travaglio di parto o che richieda sorveglianza intensiva
 Assenza di sofferenza fetale
 Parto vaginale
Caratteristiche neonatali

 Età gestazionale adeguata


 Assenza di malformazioni evidenti
 APGAR al 5’ > 7, senza interventi
rianimativi
INDICE di APGAR
Esprime il grado di vitalità del neonato e indica la
necessità o meno di interventi rianimatori.

 Si calcola al 1° e al 5° minuto di vita valutando: la frequenza


cardiaca, la frequenza respiratoria, il colorito della cute, il tono
muscolare e il pianto,

 A ciascun parametro si assegna un punteggio da 0 a 2 . Sommando


tutti e cinque i punti si ottiene l’indice di Apgar.
 0= morte clinica
 1-3= forte depressione neonatale
 4-6= media depressione neonatale
 7-10= neonato sano
Punteggio APGAR

SINTOMI - SEGNI 0 punti 1 punto 2 punti

Colore della cute cianotico tronco roseo, estremità uniformemente roseo


o pallido cianotiche

Respirazione assente debole irregolare vigorosa con vagito

Battito del cuore assente Minore di 100 Maggiore di 100


battiti/min battiti/min

Tono muscolare assente debole (flessione atteggiamento in


accennata delle flessione, movimenti
estremità) attivi

Riflessi /pianto assente scarsa (contrazione pianto vivace, tosse,


muscoli mimici) sternuto
Parametri vitali del neonato

Frequenza respiratoria: dopo le prime 12 ore di vita, a riposo < 60


atti/min

Tipo di respiro: quasi esclusivamente addominale

Ritmo respiratorio: respiro periodico

Frequenza cardiaca: dopo le prime 12-24h i valori si stabilizzano tra


120 e 160 batt/min
Parametri antropometrici
neonatali

MASCHI FEMMINE

peso (g) 3.350  200 3.200  200

lunghezza (cm) 50  1 49  1

crf.cranica (cm) 35  1 34  1

crf. toracica (cm) 33  1 32  1


ACCRESCIMENTO E SVILUPPO DEI VARI
ORGANI ED APPARATI

 PESO: 3300gr alla nascita; raddoppia al 5°


mese; triplica ad un anno; quadruplica a 2
anni. Dal 3° al 9° anno di vita per calcolare
il peso teorico si fa il doppio dell’età più
otto.
 STATURA: 50 cm alla nascita; 70-75 cm
ad 1 anno; raddoppia verso i 4 anni; triplica
a 12-13 anni.
Curve percentili
SVILUPPO PSICOMOTORIO:

 1° mese = il bambino segue un oggetto luminoso con lo


sguardo per pochi istanti; ode gli stimoli acustici
 3° mese = solleva bene il capo e lo ruoto verso la sorgente
sonora; riconosce il volto della mamma e sorride a tutti
 5° mese = inizia a stare seduto con appoggio
 8° mese = sta seduto senza appoggio; dice monosillabi
(lallazione)
 10° mese = sta in piede da solo senza appoggio
 12-15° mese = inizia a camminare, dice parole bisillabe
 18° mese = sa predisporre le proprie azioni per ottenere
uno scopo
 4° anno = sa comporre una frase completa
Riflessi neonatali
Riflessi neonatali
 Reazioni complesse automatiche destinate a regredire nei primi mesi di
vita secondo un ordine ben preciso

 La loro assenza o la loro persistenza oltre i normali termini è indice di


sofferenza neurologica

Riflesso di suzione: la stimolazione della parte


mediale delle labbra provoca protusione
labiale e movimenti di suzione. Persiste fino
al 10-11 mese.

Riflesso tonico asimmetrico del collo: ruotando


il capo da un lato, si ha l’estensione degli arti
verso cui la testa è ruotata e la flessione dei
controlaterali. Scompare intorno al 5-6 mese.
Riflesso di prensione o grasping: esercitando una
leggera flessione sul palmo della mano o sulla pianta
del piede, si provoca rispettivamente flessione delle dita
della mano e del piede. Scompare al 2-3 mese.

Riflesso della marcia automatica: Il neonato mantenuto


eretto con i piedi su di un piano d’appoggio, tende a
presentare movimenti di marcia. Scompare a 2 mesi.

Riflesso di Moro: sollevato dal piano il capo e la parte


inferiore del tronco e facendola poi ricadere, si ha
l’abduzione della braccia e l’apertura delle mani, poi
flessione e adduzione delle braccia e lieve flessione del
tronco. Scompare al 4-5 mese
Fenomeni fisiologici neonatali
Fenomeni fisiologici neonatali

 Emissione di meconio: entro le 24h

 Prima minzione: entro le 12-24h

 Calo ponderale:
10% nati a termine
5% nati pretermine
Calo ponderale
1. Progressiva riduzione di peso cui va incontro il neonato nei primi 5-6
giorni di vita, dal 7° inizia il recupero ed il peso della nascita viene
raggiunto entro il 15° giorno di vita

2. Fisiologico se < 10% del peso alla nascita nel nato a termine
< 5% del peso alla nascita nati pretermine

3. Cause:
3.1 Ridotto apporto nutrizionale
3.2 Emissione di meconio
3.3 Disidratazione (ambiente,respirazione,
perspiratio insensibilis, urine)
3.4 Asportazione vernice caseosa
3.5 Essiccamento cordone ombelicale
Cura del moncone ombelicale

 Il moncone ombelicale va medicato almeno una volta al giorno :

• effettuare toccature con garza e alcool etilico (3-4 vv/die)

• ricoprire con garza sterile asciutta


• fissare con rete elastica

 
 La pinza per la legatura del m.o. va rimossa dopo 24 ore
                                                                                 

 Non esercitare trazione sul m.o. per favorire il distacco

 Altri disinfettanti utilizzabili


– alcool isopropilico,
– mertiolato al 10%
– eosina 2% + clorexilenolo 0,3%
– violetto di genziana al 2% in a. etilico
Crisi genitale

Fenomeni a carico dei genitali, delle ghiandole mammarie


e della cute, conseguenti alla presenza in circolo di
ormoni di origine materna e/o placentare, ma anche per
effetti endocrini neonatali da attivazione ipofisaria

Androgeni Estrogeni

Aumento del volume Aumento di volume dell'utero-


Nelle femmine del clitoride e delle secrezioni vaginali sieromucose-
grandi labbra perdite emorragiche vaginali

Aumento di volume
Nei maschi della prostata e delle Metaplasia epiteliale della prostata
vescicole seminali

Nei maschi e nelle


Acne Iperplasia e ingorgo mammario
femmine
Ittero neonatale
Colorazione gialla della cute, delle mucose e delle sclere

Meccanismi eziopatogenetici

 Aumentato carico di bilirubina per il fegato:


 massa globuli rossi/Kg peso
 emivita globuli rossi
 circolo entero-epatico
 Ridotta captazione di bilirubina dal circolo:
proteina Y e Z
 Ridotta coniugazione di bilirubina:
UDPG-deidrogenasi
UDPG-transferasi
 Ridotta escrezione intraduttale
 Insoddisfacente circolazione epatica
ipossia dopo taglio funicolo ombelicale
ipoafflusso portale se PDA
CIRCULATING
UNCONJUGATED INTESTINAL
BILIRUBIN LUMEN

MECONIUM:
BILIRUBIN MG
UNCONJIUGATED BILIRUBIN DG
GLUCURONIDASE
BILIRUBIN

BMG BDG
UROBILINOIDS

TISSUE
GLUCURONIDASE

UNCONJUGATED
BILIRUBIN RECIRCULATED
UNCONJUGATED
BILIRUBIN
Ittero fisiologico
 Interessa circa il 60% dei nati a termine ed l’80% dei pretermine
 Insorge in 2-3 giornata di vita
 Raggiunge la sua massima intensita in 4-5 giornata
 Regredisce entro la prima settimana o all’inizio della seconda

Ittero del neonato allattato al seno

Ittero da latte materno (3-α-20-β-


pregnandiolo)
Ittero patologico

 Comparsa dell’ittero nelle prime 24h di vita


 Incremento della bilirubinemia superiore a 5 mg/dl/die
 Bilirubinemia indiretta superiore a 12.9 mg/dl nei nati a
termine e a 15 mg/dl in quelli pretermine
 Bilirubinemia diretta superiore a 2 mg/dl
 Persistenza dell’ittero oltre 10 giorni nel nato a termine e
oltre 14 giorni nel pretermine
 Iperpigmentazione delle urine, per presenza di pigmenti biliari
 Ipocolia fecale
 Aumentata produzione di bilirubina
Emolisi
Eritropoiesi inefficace
Ematomi grossolani
 Alterata captazione epatocitaria
Sindrome di Gilbert
Uso di farmaci
 Difetto di coniugazione
Ittero fisiologico del neonato
Uso di farmaci, allattamento al seno
ITTERI Cirrosi epatica
PATOLOGICI Sindrome di Crigler-Najjar Tipo I e Tipo II
 Difetto di escrezione
Sindrome di Dubin-Johnson
Sindrome di Rotor
Benign Recurrent Intrahepatic Cholestasis
Cirrosi epatica
Ostruzione delle vie biliari
Screening neonatali
Screening neonatali
 Prelievo di un campione di sangue, ottenuto per puntura del tallone
mediante una lancetta, adsorbito su una particolare carta da filtro
 Il prelievo deve essere eseguito tra il 3 ed il 5 giorno di vita, e non
oltre il 7, ed a avvenuta alimentazione (pretermine) per evitare falsi
positivi per la fenilchetonuria

 Ipotiroidismo (1/4.000 nati)


 Fenilchetonuria (1/11.000 nati)
 Fibrosi cistica (1/2.500 nati)
 Emoglobinopatie
 Galattosemia
 Omocistinuria
 Sindrome adrenogenitale
 Tirosinemia
 Deficit di biotinidasi
 ………….
TRAUMI DA PARTO
TRAUMI DA PARTO
Sono lesioni associate alle forze
meccaniche che agiscono nel periodo
intrapartum e che sono in grado di
determinare edema, emorragie, etc.
 Fattori predisponenti sono: la macrosomia,
il parto pretermine, la distocia, la
sproporzione feto-pelvica, il parto
prolungato.
TRAUMI DA PARTO
Si distinguono lesioni materne e lesioni fetali.

LESIONI FETALI
•-LESIONI DEL CUOIO CAPELLUTO E
• DEL CRANIO
•-EMORRAGIE INTRACRANICHE
--LESIONI DEI NERVI PERIFERICI
•- FRATTURE ED EMATOMI
LESIONI DEL CUOIO CAPELLUTO E DEL CRANIO

Il tumore da parto:
è un rigonfiamento diffuso dei tessuti molli
del cuoio capelluto a carico della parti che
si sono presentate durante il parto. L’edema
si associa spesso alla presenza di qualche
lesione traumatica superficiale , di
petecchie o di ecchimosi. Non è richiesto
nessun trattamento. Lesioni analoghe
possono comparire al volto nella
presentazione di faccia o alle natiche nella
presentazione podalica
LESIONI DEL CUOIO CAPELLUTO E DEL CRANIO
Cefaloematoma esterno:
è una lesione più rara, più spesso a destra, più
frequente nei maschi. È determinato dal
sanguinamento sottoperiosteo di un osso della
volta cranica del cranio, dovuto all’attrito dei
tegumenti della testa del nascituro lungo il canale
del parto. L’ematoma si riassorbe, lasciando dopo
20-30 giorni, una protuberanza ossea di grandezza
uguale all’ematoma che permane per molti mesi:
essa viene riassorbita dalla crescita normale della
circonferenza cranica. Non è necessario nessun
intervento.
LESIONI DEL CUOIO CAPELLUTO E DEL CRANIO

 Eritemi, ecchimosi, abrasioni: visibili in


varie parti della testa, specie dopo parti
difficili
 Fratture del cranio: eventi rari, possono
essere lineari o depresse. Se lineare non è
necessario trattamento, se depressa
necessita di intervento neurochirurgico.
EMORRAGIE INTRACRANICHE

Le emorragie intracraniche sono la causa più


importante di danno neurologico nel
periodo neonatale, soprattutto nei bambini
di basso peso alla nascita.
EMORRAGIE INTRACRANICHE

Emorragie dello spazio subaracnoideo:


sono le emorragie più comuni nel nato a
termine: esse devono essere sospettate in
ogni bambino con crisi di apnea,
convulsioni, letargia o alterazioni focali
all’esame neurologico. L’esame ecografico
è molto utile
EMORRAGIE INTRACRANICHE

Emorragie dello spazio subdurale:


oggi poco frequenti per il miglioramento
delle tecniche ostetriche: sono spesso la
conseguenza di una lacerazione della falce.
Il reperto clinico più frequente sono le
convulsioni, l’ipotonia, la scarsa reazione
alla provocazione del riflesso di Moro.
EMORRAGIE INTRACRANICHE

Emorragie periventricolari: sono ad


appannaggio del pretermine. Fattori
predisponenti sono l’immaturità, le
difficoltà respiratorie, le situazioni ipossico-
ischemiche, le crisi ipertensive,le
modificazioni del flusso cerebrale.
Lesioni dei nervi periferici

Si verificano in occasione di parti difficili:


sono nella maggior parte dei casi a carico
degli arti superiori. A seconda della sede si
distinguono:
Lesioni dei nervi periferici
 Paralisi di Erb-Duchenne: lesione dei nervi 5° e
6° cervicali e colpisce i muscoli del collo e della
spalla.il neonato tiene il braccio addotto,
intraruotato e pronato.
 Paralisi di Klumpe: lesione dei nervi 7° ed 8°
cervicale e il 1°toracico. La mano è paralizzata. È
più rara della precedente.Quando è leso l’intero
plesso brachiale non vi sono movimenti in tutto il
braccio, si associano perdita della sensibilità e
riduzione di crescita di tutto il braccio con
posizione obbligata della mano in flessione.
 Lesione del nervo frenico: dovuto a lesione dei nervi
3°, 4°, 5° cervicali, con paralisi del diaframma . È
evidente un’elevazione del diaframma dal lato
colpito.non c’è trattamento; il neonato va posto sul
lato colpito in tenda ad ossigeno. La guarigione, che è
quasi la regola, avviene entro 1-3 mesi dalla nascita.
 Paralisi del facciale: attribuita essenzialmente
all’applicazione del forcipe, può essere dovuta anche
alla pressione esercitata sul nervo in utero, o durante
l’espletamento del parto. La bocca nel pianto risulta
tirata verso il basso dal lato malato, l’occhio rimane
aperto e l’angolo della bocca dal lato colpito è
cadente
Fratture ed ematomi
 FRATTURA DELLA CLAVICOLA:

 è la più frequente frattura nel neonato legata all’evento


nascita. È tanto più frequente quanto maggiore è il peso
del neonato; più frequente nei maschi e soprattutto a
destra. Si verifica quando ci sono difficoltà al passaggio
della spalla attraverso il canale del parto, nella
presentazione di vertice e nell’estensione delle braccia
nei parti podalici.
 Il neonato non muove il braccio e alla palpazione della
clavicola si avverte un crepitio (segno dello scroscio) e
un’irregolarità sul margine dell’osso, cui fa seguito dopo
7 giorni dalla nascita, la formazione del callo osseo.
Dopo 3-4 mesi il callo osseo scompare e l’osso è
completamente rimodellato. Non è necessario alcun
trattamento; è opportuno consigliare alla madre manovre
dolci durante la toilette del lattante per qualche mese.
Ematoma del muscolo sternocleidomastoideo

Relativamente frequente. Sono particolarmente a rischio


i neonati piuttosto grandi, che presentano difficoltà alla
presentazione di vertice. Lo stiramento del collo
durante il parto porta a uno strappamento del muscolo
e a un sanguinamento nel suo interno. Clinicamente
dopo 7 giorni dalla nascita si palpa a carico della parte
inferiore dello sternocleidomastoideo una massa
rotondeggiante, dura. La maggior parte dei bambini ,
sottoposti a opportune manovre di fisioterapia , migliora
con il tempo. Se questo non avviene, verso i 6-8 mesi il
bambino viene inviato al chirurgo. L’intervento si rende
necessario perché alla lingua si manifesta
un’asimmetria della faccia e del cranio.
BILANCI DI SALUTE

 sono le visite pediatriche programmate del


bambino, fissate in periodi determinati, dette anche
"visite filtro"
ADOLESCENZA
ADOLESCENZA
(12-14 ANNI)
 La fase di sviluppo inizia quando gli organi
riproduttivi diventano maturi
 La fase si conclude quando la crescita fisica
è completata
 L’apparato scheletrico cresce più
velocemente dei muscoli di supporto
ADOLESCENZA

MODIFICAZIONI

FISICHE SOCIALI

COMPORTAMENTALI
PSICHICHE
Durante la pubertà l’ipotalamo
comincia a produrre l’ormone GnRH
(dall’inglese Gonadotrophin
Releasing Hormone)
che stimola l’ipofisi a rilasciare
gonadotropine (ormoni FSH e LH)
che a loro volta stimolano le gonadi
(ovaie e testicoli) a produrre gli
ormoni sessuali, estrogeni e
progesterone nelle giovani donne e
testosterone nei ragazzi, che regolano
lo sviluppo dei caratteri sessuali
secondari e tutti i processi
strettamente correlati alla capacità
riproduttiva
PUBERTA’ MASCHILE

 Inizio tra 11 – 16 anni: primi segni non


prima di 9 e non dopo i 14 anni

 Durata 4 – 7 anni, variabile


PUBERTA’ MASCHILE

   CAMBIAMENTI FISICI GENERALI


–    Aumento dei muscoli e del grasso corporeo
–    Allargamento delle spalle
–    Crescita in altezza
–    Acne
PUBERTA’ MASCHILE
       PELURIA
–     Peluria al labbro superiore e basette
–     Peli ascellari
–    Barba

       VOCE
–     Corde vocali si ispessiscono
–     Voce più grave
PUBERTA’ MASCHILE
 GENITALI ESTERNI
   -  Aumento della peluria genitale
   - Aumento di volume dei testicoli (4 ml 
12 ml, orchimetro di Prader)
  -  I testicoli devono essere due nello scroto
  -   Scroto aumenta di volume e varia di colore, diventa più
bruno
  -  Aumento delle dimensioni del pene, lunghezza e
diametro
PUBERTA’ MASCHILE
    EIACULAZIONE = emissione di sperma

   - Prima eiaculazione tra 11 – 16 anni


   -  Spontanea, notturna (polluzione)
  -   Dalla prima eiaculazione in poi l’uomo è
potenzialmente fertile
 
PUBERTA’ MASCHILE
 GINECOMASTIA = sviluppo del tessuto
mammario
 -  Spesso non c’è
 -  Scompare fisiologicamente in 2 – 4 anni
 
PUBERTA’ MASCHILE
    CAMBIAMENTI PSICOLOGICI
   - Cambiamenti in senso maschile
   -  Funzioni emozionali
   - Funzioni comportamentali
   -  Funzioni di interesse sessuale
Stadi puberali di Tanner : MASCHIO
Stadi dello sviluppo della Peluria Pubica (P):
1 P1: Stadio Preadolescenziale:
assenza di peli
2 P2: Stadio della prima comparsa di peluria:
Crescita sparsa di peli lunghi, leggermente
pigmentati, diritti o appena incurvati,
principalmente alla base del pene o lungo
le grandi labbra
3 P3: Stadio dell’estensione sul Pube:
Il pelo è considerevolmente più scuro, più
duro e più riccio. Si estende, in modo
sparso, sopra la giunzione del pube.
4 P4: Stadio della disposizione da Adulto:
La peluria è ora di tipo adulto ma l’area che
copre è considerevolmente minore (non è
presente peluria sulle faccia interne delle
cosce).
5 P5: Stadio della presenza sulle cosce:
Peluria di tipo adulto per qualità e quantità
con estensione sulle faccia interne delle
cosce.
C. Stadi dello sviluppo dei Genitali (G):
1 G1: Stadio Preadolescenziale:
I testicoli, lo scroto ed il pene sono circa della
stessa grandezza e conformazione infantile.
2 G2: Stadio dell’ingrandimento testicolare:
Lo scroto ed i testicoli diventano leggermente più
grandi. La cute dello scroto è più rossa, spessa
e rugosa.
3 G3: Stadio della crescita del pene in lunghezza:
Il pene incomincia a diventare più grande
(principalmente in lunghezza). Lo scroto (la sua
cute incomincia a diventare scura) ed i testicoli
vanno incontro ad ulteriore ingrandimento.
4 G4: Stadio della crescita del pene in diametro:
Il pene continua la sua crescita diventando più
grande (principalmente in larghezza). La cute
dello scroto è diventata più scura rispetto allo
stadio G3.
5 G5: Stadio dei Genitali Maturi:
I genitali hanno raggiunto la grandezza e la
conformità adulta.
PUBERTA’ FEMMINILE
I cambiamenti fisici includono:
 crescita dei peli ascellari e perineali
 Sviluppo del seno
 comparsa del menarca
 abbassamento della voce
 Ovulazione

Necessità nutrizionale di ferro e calcio aumentata


PUBERTA’ FEMMINILE

   PUBERTA’
-Inizio tra 10 – 15 anni; primi segni
non prima di 8 e non dopo i 13 anni

-Durata media 4,5 anni (dal primo


fenomeno alle mestruazioni)
 
PUBERTA’ FEMMINILE

 TELARCA = crescita del seno


1° segno della pubertà, precede di 2 anni il
menarca
Inizia tra 8 – 12 anni, non prima degli 8,
completo entro i 18 anni

5 stadi di Tanner
Possono esserci delle minime asimmetrie
fisiologiche
Stadi di Tanner dello sviluppo del Seno
(BBreast),
Peluria Pubica (P) e Genitali (G):
A. Stadi dello sviluppo del Seno (B):
1 B1: Stadio Preadolesceziale
Presenza solo della elevazione del
capezzolo infantile
2 B2: Stadio del Bottone Mammario
Presenza di un nodulo palpabile
sottoareolare con lieve elevazione del
seno e della papilla
3 B3: Stadio della Comparsa del Seno
Il seno e l’areola sono entrambi aumentati
(più che nello Stadio B2) e facilmente
riconoscibili clinicamente
4 B4: Stadio del Doppio Contorno
L’areola e la papilla formano un monte
secondario che si proietta al di sopra dei
contorni del seno
5 B5: Stadio della Mammella Matura
Solo la papilla si proietta in avanti mentre
la areola recede nell’ambito del contorno
generale del seno.
PUBERTA’ FEMMINILE
   
PUBARCA = crescita dei peli pubici
(Inizia tra 10 – 11 anni, completo entro i 16
Particolare disposizione dei peli )
Mutamento dei genitali: volume, tessuti, pH acido …
Comparsa di secrezioni, perdita di muco
fisiologica

PELI ASCELLARI
Dopo 2 anni dai peli pubici
PUBERTA’ FEMMINILE

CRESCITA IN ALTEZZA
Inizio della crescita rapida a 9 – 10 anni (11 – 13
cm/anno per 2 - 3 anni)
Il picco precede di un anno il menarca
Completo sviluppo entro i 21 anni, spesso molto
prima
Maturità scheletrica
 
PUBERTA’ FEMMINILE
    MENARCA = prima mestruazione
Si ha tra 9 – 14 anni, media 12,5
È l’ultimo fenomeno della pubertà

I primi cicli possono essere anovulatori e irregolari


- per tempo (per i primi 12 – 18 mesi)
- per quantità
- dopo 24 mesi (ciclo regolare ha una durata di 28 + 7
giorni)

Dalla prima mestruazione in poi la donna è fertile, sino alla menopausa


(44 – 56, media 51 anni)
PUBERTA’ FEMMINILE
   CAMBIAMENTI GENERALI
 Aumento del peso corporeo, peso critico per
la donna adulta Kg. 47,8
 Aumento e distribuzione del grasso (seno,
fianchi, glutei)
 Allargamento del bacino
 Acne
 Peluria labbro superiore, avambracci, arti
inferiori
PUBERTA’ FEMMINILE
    CAMBIAMENTI PSICOLOGICI
 Cambiamenti in senso femminile
 Funzioni emozionali: modo di ragionare,
interessi…
 Funzioni comportamentali
Stadi puberali Tunner : FEMMINA
PUBERTA’ FEMMINILE
ANAMNESI
ANAMNESI

FAMILIARE:

 albero genealogico

 malattie in famiglia
ANAMNESI
FISIOLOGICA :

 Gravidanza e parto
 Peso alla nascita
 Allattamento e divezzamento
 Vaccinazioni
 Sviluppo (psico-fisico e sociale)
 Alimentazione
ANAMNESI
PATOLOGICA REMOTA:

 Problemi ostetrici materni


 Eventuale ricovero in terapia intensiva
neonatale
 Malattie precedenti
 Traumi o interventi chirurgici
ANAMNESI

PATOLOGICA PROSSIMA:

 Sintomi della malattia attuale (caratteristiche e


durata), motivo della richiesta di visita.
ESAME OBIETTIVO
ESAME OBIETTIVO
MISURAZIONI
 Peso
 Altezza (o lunghezza per i neonati)
 Circonferenza cranica (nei neonati)
 Fontanelle (misurare e palpare)
la circonferenza cranica alla nascita è di
circa 35 cm, cresce di 2 cm al mese fino a 3
mesi, poi più lentamente fino a 47 cm ad 1
anno.
 La fontanella bregmatica (misure 3 X 2cm)
si chiude verso il 16°-18° mese di vita; la
fontanella lamboidea (cm 0,5 circa) si
chiude verso il 5°-6° mese.
ESAME OBIETTIVO DEL NEONATO

L’esame di un neonato o di un bambino richiede


pazienza, delicatezza, e flessibilità nel procedimento.
Pertanto se il bambino è calmo e rilassato, conviene
procedere all’ascoltazione del cuore ed alla palpazione
dell’addome, rinviando a tempi successivi altre
valutazioni che richiedono manipolazioni .
Nel neonato i movimenti più fini di tipo mioclonico a
carico della mandibola e delle caviglie e polsi sono
molto comuni e non hanno necessariamente un
significato patologico.
ESAME OBIETTIVO

OSSERVAZIONI INIZIALI:
 Pallore o cianosi
 Disidratazione o shock
 Alterazioni dello stato di coscienza
ESAME OBIETTIVO

ASPETTO GENERALE:
 Aspetto morfologico generale (malattie
cromosomiche o dismorfiche)
 Esame del volto, testa, collo e mani
ESAME OBIETTIVO DEL NEONATO
CUTE
EMANGIOMI: quelli delle palpebre sono molto frequenti
e generalmente transitori. Le forme cavernose sono più
profondi ed anche rilevati sul piano cutaneo, hanno un
colorito rosso-violaceo, possono intrappolare piastrine con
eventuali gravi conseguenze.
PETECCHIE: possono essere presenti in caso di parto
difficile
MACCHIE MONGOLICHE: sono localizzate in sede
presacrale, non hanno significato patologico e
generalmente scompaiono entro il primo anno di vita.
ESAME OBIETTIVO DEL NEONATO
CRANIO:
vanno valutate forma e dimensioni. Può essere
deformato in caso di impegno prolungato ed in questo
caso le ossa parietali tendono a sovrapporsi ai margini
delle ossa occipitale e frontale. Al contrario un nato da
parto cesareo ha una conformazione regolare.
Le SUTURE e la tensione delle fontanelle anteriore e
posteriore devono essere valutate con la palpazione.
Una fusione prematura delle suture determina una
craniosinostosi e conseguente anomalia del contorno
cranico che frequentemente necessita di intervento
chirurgico.
ESAME OBIETTIVO DEL NEONATO
FACCIA:
vanno evidenziate note dismorfiche quali l’asimmetria,
epicanto, ipertelorismo, orientamento delle rime
palpebrali, base del naso, narici anteverse, punta bulbosa,
filtro lungo, orecchie dismorfiche e ad impianto basso,
palato ogivale
OCCHI:
l’osservazione routinaria degli occhi è facilitata dalla
posizione eretta del bambino. Emorragie della
congiuntiva sono generalmente benigne e si riassorbono
spontaneamente. Le emorragie retiniche sono di solito
associate (75%) dei casi ad applicazione di vacuum
extractor, meno frequentemente (7%) dopo taglio
cesareo. Entro 4 settimane sono di solito riassorbite.
Talvolta sono associate ad ecchimosi.
L’osservazione dell’occhio è tuttavia importante anche
per verificare la eventuale presenza di coloboma
dell’iride, la sua discromia rispetto a quella
controlaterale ed eventuali cataratte.
ORECCHIO:
va valutata la normalità del padiglione (impianto,
grandezza, orientamento, conformazione).
Il condotto uditivo esterno è discretamente dritto e quindi
la membrana timpanica di colore grigio-rosa, facilmente
osservabile.
NASO: la piramide nasale è insellata a narici anteverse.
Questa conformazione determina una scarsa clearance del
muco con facili scoli anteriori e prolungamento delle riniti.
L’edema delle mucose interne delle narici, associato a
frequente chiusura dei dotti lacrimali, determina anche un
difficile drenaggio delle lacrime con frequente ristagno ed
infezioni.
BOCCA: la osservazione della bocca ci permette di
verificare la presenza di piccoli accumuli di cellule
epiteliali (perle di Epstein) o di cisti gengivali. Di solito
scompaiono spontaneamente. Il palato che può essere
ogivale o presentare schisi. L’ugola può essere bifida.
Va sottolineato che la osservazione del velopendulo e
del faringe è molto difficoltoso a causa della
conformazione del cavo orale.
Si possono osservare denti già presenti alla nascita sia
localizzati al posto degli incisivi inferiori sia localizzati
a caso.
LINGUA: va valutata la dimensione della lingua, la
brevità del frenulo linguale che è generalmente corto.
COLLO: è generalmente corto rispetto al resto del
corpo e del cranio. Può essere presente torcicollo
congenito (con possibile plagiocefalia se non trattato),
cute retronucale ridondante, impiano basso dei capelli.
Va eseguita anche una palpazione accurata delle
clavicole per verificare la presenza di una eventuale
frattura.
APPARATO RESPIRATORIO:
Esiste un’ampia variabilità del ritmo e della frequenza
respiratoria che dipende sia dall’età che dallo stato generale
del bambino (se piange, se ha appena mangiato etc.).

Nei primi giorni il respiro è irregolare con frequenza di 40-50


atti/min. poi la frequenza respiratoria diminuisce
progressivamente, passando a 25/min. ad un anno; a
16-18/min verso i 12 anni.

In circostanze normali la frequenza respiratoria di un bambino sotto un anno di


età è di 30-40/min.
APPARATO RESPIRATORIO
FREQUENZA RESPIRATORIA

ETÀ FR NORMALE TACHIPNEA

Neonato 30-50 >60

Infante 20-40 >50

B. Piccolo 5-12 a. 20-30 >40

B. Grande >12 a. 15-20 >30


APPARATO RESPIRATORIO
ISPEZIONE
 Forma del torace:
-A “botte”: iperespanso
-Pectus excavatum (torace a “imbuto”)
-Pectus carinatum (torace carenato)
 Solchi di Harrison (stiramento diaframmatico)
 Asimmetria dei movimenti toracici
 Respiro paradosso
APPARATO RESPIRATORIO
PERCUSSIONE
 Iper-risonanza (asma, pneumotorace)
 Ottusità (polmonite)

AUSCULTAZIONE
ALTE VIE AEREE:
• Voce rauca: alterazione delle corde vocali
• Stridore: suono aspro a tonalità bassa da ostruzione
BASSE VIE AEREE
• Rumori secchi : ronchi, fischi e sibili
• Rumori umidi: rantoli a piccole, medie e grosse bolle, crepitii
• Sfregamenti pleurici
APPARATO RESPIRATORIO
ASPETTO GENERALE
 Cianosi centrale (meglio osservata sulla lingua)
 Tachipnea ( frequenza respiratoria)
 Uso dei muscoli accessori (rientramenti)
 Alitamento delle pinne nasali
 Difficoltà ad alimentarsi e a parlare
 Ippocratismo digitale (mal. polmon. cronica,
cardiopatia congenita, infiamm. intestin. o
epatopatia cronica)
CUORE:
è difficile la valutazione del cuore neonatale dati i rapporti
variabili con il resto del torace. Spesso è presente un soffio
che tende a scomparire, talvolta anche in presenza di
cardiopatia congenita non si rilevano rumori patologici che
si evidenziano solo successivamente.
FCè molto variabile e va da valori di 80-100 nel sonno
quieto a 180 quando il bambino piange.
Nel prematuro la F.C. è in condizioni normali di 140-
150/min. con frequenti bradicardie improvvise
FREQUENZA CARDIACA: alla nascita è
molto elevata (120-160/minuto) e
diminuisce progressivamente con la crescita:
120/min. ad 1 anno;
 80-100/min a 5 anni;
 60-80/min a 10 anni.
APPARATO CARDIOVASCOLARE
POLSO
 Frequenza (aumenta con stress, febbre ed esercizio)

POLSO NORMALE NEI BAMBINI

Età (anni) Battiti/min


<1 110-160
2-5 95-140
5-12 80-120
>12 60-100
APPARATO CARDIOVASCOLARE
ISPEZIONE
 Bozza precordiale
 Itto ventricolare (visibili in b. magri, nella
circolazione iperdinamica o ipertrofia VS)

PALPAZIONE
• Fremito
• Itto (IV sp. intercost.sulla emiclaveare):
sollevato per ipertrofia VS, non palpabile in
b. in sovrappeso e nella destrocardia
APPARATO CARDIOVASCOLARE
AUSCULTAZIONE
TONI CARDIACI:
• sdoppiamento del II tono si ausculta facilmente nei b.
• III tono nell’area mitralica normale nei piccoli
SOFFI
Definire:
• localizzazione nel ciclo cardiaco (sistolico,diastolico ecc)
• intensità (in sesti)
• sede
• irradiazione
ADDOME:
nel neonato è di solito globoso, talvolta teso per la
presenza di aria. Deve essere osservata la normalità
del cordone o della cicatrice ombelicale.
Talvolta si può osservare un’ernia ombelicale o un
onfalocele più importante per presenza di anomalie
della parete.
La palpazione è facilitata da una parete sottile che
nel prematuro è anche caratterizzata da diastasi dei
muscoli retti
Gli organi ipocondriaci sono generalmente
palpabili ad 1-2 cm. dall’arco.
Con la palpazione bimanuale profonda sarà possibile
verificare la grandezza dei reni e la evantuale presenza di
masse che andranno verificate con un esame ecografico.
Una distensione semplice, magari associata a timpanismo
alla percussione dopo un certo periodo di osservazione in
un bambino che non evacua e possibilimente non emette
neppure aria, deve far pensare ad una ostruzione o
perforazione magari come conseguenza di ileo da meconio
oppure se questo segno si verifica più tardivamente ad una
occlusione anatomica (atresia) bassa.
GENITALI:
le ghiandole mammarie rispondono agli ormoni materni passati
attraverso la placenta con una ipertrofia mammaria in entrambi i
sessi ed una prominenza dei genitali nella femmina. E’ spesso
osservabile una secrezione (talvolta abbondante) di materiale non
purulento.
Uno scroto normale in un neonato a termine è di solito grande,
talvolta aumentato di volume per presenza di idrocele (anche
transitorio) che deve essere distinto da un’ernia sia con la palpazione
che con la transilluminazione.
Il prepuzio di un neonato normale è generalmente fimotico.
Verificare la presenza di ipospadia che ci deve indurre ad
accertamenti più approfonditi

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