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Gianfranco Marinoni Al telefono ( maggio 1986) Pronto? - Pronto Si, pronto? - Pronto, si Pronto? - Ma si, pronto Pronto?

- Pronto pronto, sono pronto Pronto? - pronto a che cosa? Sono pronto a tutto. Dica Avvocato Belli? - Pelli, solamente pelli Pronto? - Solo pelli, siamo solo pelli Avvocato? - Com' la sua pelle? Come dice? - La pelle tutto, sa? Si? - E' tutto ci che abbiamo da mostrare. Non un bel duodeno, una bella tibia, s' mai visto? No, ma mi dica ancora della pelle - Bisogna saperla leggere. La pelle un libro aperto. Prenda il mio collo: ci vedr i segni dei molti gioghi che ho portato nella vita. Ci vedr qualche graffio, qualche impronta di labbra, resti di un'epoca felice. Ci vedr il cerchio di una gran quantit di colletti bianchi, di cravatte, simili a cappi o a collari per cani: di qui un abbraccio e di qua uno strangolamento; qui in mezzo un pomo d'Adamo mai colto e pi sotto la precaria attaccatura al resto della vita, lo spazio vuoto per una collana di fiori mai offertami da nessuno, e la piega, l'orribile piega di chi ha sempre tenuto gi la testa. E le mani, poi. Nulla di pi eloquente. Non capisco come si possano mostrare in pubblico senza vergogna. Le mani sono come il diario intimo di una persona. In esse v' registrato ogni fatto personale, dal pi eroico al pi vile. Guardando le mani di una persona si capisce subito con chi si ha a che fare. Si pu capire come accarezzano, colpiscono, afferrano, comunicano, danno o nascondono. Se dopo essere stati con una persona non ci ricordiamo delle sue mani, vuol dire che quella persona ci ha nascosto qualcosa o ci ha mentito. Il dorso della mano la parte pi intima di una persona, il luogo preferito dalla vecchiaia che vi lascia le sue macchie, come odiosi biglietti da visita. La trasparenza della pelle che lascia intravedere una rete di vene sfatte. Le grinze che si stendono e si raccolgono con un'elasticit cartacea. E quel tremore lascivo, quel muoversi incerto, da colpevole, su oggetti inoffensivi. Quel gesticolare fiacco, evasivo, quel posarsi pigro sui braccioli delle poltrone, inimmaginabile in altri tempi. Quel raccogliersi, supplichevole e impotente, a preghiera Quello stropicciarsi da usuraio.

Quell'artritico, scomposto, ingiustificato afferrare sostenere deporre oggetti, senza necessit apparente. Quell'agitarsi chiacchierone e invadente. Quel civettare falso e frivolo. Quel nascondersi con finta indifferenza in tasche profonde dove in realt ci che si nasconde il sudore della tensione. Le mani sono il pi tremendo tentacolo che la natura abbia mai inventato. Con esse si mangia e si uccide, si costruisce si aiuta si crea e si distrugge una cultura una vita un'epoca. Stringersi la mano un atto di suprema incoscienza. Le mani sono armi. Dovrebbero aver stampato sopra Alta Tensione. - Avvocato Belli? - Pelli, solo pelli - Avvocato, pronto? - Nient'altro che pelli - Pronto? - Pronto, io? - Pronto? - No.

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