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G.F.

Clonazione
Clone
Dal greco klon klns, ramoscello, germoglio; insieme di individui omogenei dal punto di vista ereditario, provenienti da un unico capostipite riprodottosi per via agamica o per partenogenesi o, negli ermafroditi, per autofecondazione; anche un ceppo di cellule trasformate ottenuto con la tecnica di clonazione genica. Tipico esempio di clone rappresentato dalle colonie batteriche, generate da un singolo individuo per divisione cellulare; la bassa frequenza di variazione genetica di questi organismi consente il loro utilizzo nell'ambito delle biotecnologie. Lo studio dei cloni particolarmente importante per sondare il fenomeno della variabilit genetica. http://www.sapere.it/enciclopedia/clone.html

Clonazione
Il termine clonazione indica nel lessico scientifico contemporaneo il processo che consente la duplicazione del patrimonio genetico di una singola cellula o di un intero organismo. Le principali tecniche utilizzate per conseguire la clonazione del corredo biologico sono due: a. Fissione gemellare (embryo splitting): consiste nella separazione di singole cellule o di gruppi di cellule nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, quando le cellule sono dette totipotenti, cio non ancora specializzate e quindi in grado di potersi evolvere verso qualsiasi direzione compreso un intero organismo; b. Trapianto nucleare: trapianto del nucleo di cellule specializzate di qualsiasi tipo in una cellula uovo fecondata o non fecondata, dopo aver provveduto alleliminazione del nucleo della cellula uovo. Oggi si parla anche di clonazione terapeutica la quale consiste nella produzione di embrioni umani in laboratorio col corredo genetico del paziente, finalizzata ad ottenere una cultura di cellule staminali cosiddette autologhe cio compatibili con il corpo del paziente. Lembrione cos generato verrebbe distrutto al 5 giorno del suo sviluppo e le cellule staminali autologhe sarebbero utilizzate per consentire la riparazione degli organi danneggiati del paziente.

Brevi cenni storici: dai tentativi di clonazione alla clonazione vera e propria
I primi esperimenti di clonazione di organismi pluricellulari furono compiuti negli anni Cinquanta, sulle rane. Due ricercatori inglesi, Robert Briggs e Thomas King riuscirono a trapiantare il nucleo di una cellula di embrione di rana in un ovulo, gli embrioni che si ottennero vennero quindi cresciuti in vitro. Nel 1979 fu la volta di esperimenti sulla divisione di embrioni, allo stadio di otto-sedici cellule al fine di ottenere embrioni identici. Nel 1993 la tecnica appena descritta fu applicata alluomo: due ricercatori statunitensi, Jerry Hall e Robert Stillman, dopo avere ottenuto embrioni umani mediante fecondazione in vitro, ottennero 48 cloni di tali embrioni, che successivamente congelarono. Nel 1996 il dibattito sulla clonazione si impenna in modo vertiginoso con la nascita della pecora Dolly, il primo mammifero della storia clonato a partire da un individuo adulto. La clonazione fu realizzata dai ricercatori del Roslin Institute di Edimburgo che prelevarono il nucleo di una cellula mammaria di una pecora adulta e successivamente la trasferirono in un ovulo privato del suo nucleo. Questultimo fu in seguito trapiantato nellutero di una terza pecora che ha dato alla luce la famosissima Dolly. Le tecniche utilizzate per la nascita di Dolly evidenziarono alcune novit nel campo degli studi fino ad allora condotti in materia di clonazione. Anzitutto si tratt non di una scissione gemellare ma di uninnovazione radicale che consentiva per la prima volta di parlare a tutti gli effetti di clonazione, si era realizzata, infatti, una riproduzione asessuale e agamica (priva dellutilizzo delle cellule sessuali degli organismi an imali) volta a produrre individui biologicamente uguali all'individuo adulto, fornitore del patrimonio genetico nucleare. Inoltre, fino a qual momento si era ritenuto che questo tipo di clonazione vera e propria fosse impossibile : si credeva che il DNA delle cellule somatiche degli animali superiori, essendo ormai differenziate, non potesse pi recuperare la totipotenzialit originale e, conseguentemente, la capacit di guidare lo sviluppo di un nuovo individuo.

Le questioni etiche
A differenza di altri temi suscitati dallo sviluppo scientifico, le opinioni riguardo le problematiche etiche della clonazione non presentano sostanziali divergenze. Fa eccezione la posizione della Chiesa cattolica che direttamente con la voce di Papa Giovanni Paolo II fece sapere la propria avversit a qualsiasi forma o tipo di clonazione anche nel caso di un buono scopo. Per tale motivo possibile riassumere le varie argomentazioni dividendole, per una maggiore chiarezza, solamente tra quelle riguardanti la clonazione animale e vegetale e quelle inerenti luso di essa per luomo. Si ritiene comunemente che le pratiche di clonazione animale e vegetale possono essere accettate, a condizione che: 1. Siano chiarissimi gli intenti volti a realizzare un adeguato bene umano e ambientale, in particolare terapeutico e comunque non riducibile esclusivamente in termini di lucro commerciale; 2. Gli animali sui quali si esperimenti non siano sottoposti a sofferenze non giustificate e non proporzionate al bene da realizzare; 3. Non implichino attentati o rischi per la biodiversit.

Per quanto riguarda i problemi della pratiche di clonazione per individui umani si ritiene che possono essere considerati leciti gli interventi a carico del genoma umano (l'intero patrimonio genetico di un organismo vivente si pu paragonare ad un'enorme enciclopedia in cui sono contenute le istruzioni che regolano lo sviluppo e il funzionamento dell'organismo), che abbiano finalit terapeutica e le tecniche biologiche che abbiano per obiettivo non la clonazione di un essere umano, ma quella di tessuti o di singoli organi. Sorgono difficolt di una rilevanza maggiore nel momento in cui si considera la clonazione riproduttiva di un intero individuo o di clonazione terapeutica. Nel caso della clonazione di un intero individuo la pratica potrebbe rientrare nel progetto dell'eugenismo e quindi essere esposta a tutte le osservazioni etiche e giuridiche del caso. La clonazione, secondo la maggioranza delle opinioni, costituisce una radicale manipolazione della costitutiva relazionalit e complementariet di uomo e donna che all'origine della procreazione umana, sia nel suo aspetto biologico sia in quello propriamente personalistico. Proseguendo sulle ipotesi aperte da questa osservazione ci si imbatte nel fatto non trascurabile che le moderne tecnologie dischiudono la prospettiva di ricerca verso la possibilit di costituire uteri artificiali, ultimo e decisivo passo per la costruzione in laboratorio dell'essere umano. Inoltre, dal punto di vista etico, la clonazione, sia terapeutica che non, potrebbe far s che il corpo umano cominci ad essere visto come una macchina composta da pezzi adibiti alla ricerca scientifica contribuendo in tal modo a quella che stata chiamata medicalizzazione della vita. Sicuramente la clonazione umana potrebbe avere forti risvolti anche in relazione alla dignit della persona clonata, venuta al mondo in virt del suo essere copia (anche se solo copia biologica) di un altro essere.

La legislazione
Nel tentativo di mettere ordine ai problemi suscitati dal continuo sviluppo scientifico nel campo della clonazione diversi sono stati i provvedimenti legislativi adottati nello scenario della politica mondiale: Luglio 1997: il G7 ha vietato qualsiasi esperimento di clonazione umana. Dicembre 1998: il governo inglese rende nota lintenzione di autorizzare luso di embrioni umani a scopo terapeutico; secondo alcuni esponenti della comunit scientifica, le cellule embrionali potrebbero sostituire cellule danneggiate o essere stimolate a produrre tessuti con cui sostituire quelli lesionati in caso di patologie come lartrite reumatoide, il morbo di Parkinson o il morbo di Alzheimer Dicembre 1998: in Italia con unordinanza del Ministero della Sanit si vieta la produzione di embrioni umani finalizzati a sperimentazione; il divieto non valido per la clonazione di organismi transgenici, utilizzati per la produzione di farmaci salvavita. Agosto 2000: la commissione scientifica, nominata dal governo inglese ha dato parere favorevole alla clonazione di embrioni umani per creare organi di ricambio. Qualche settimana pi tardi anche gli Stati Uniti hanno permesso la ricerca su embrioni umani per la cura di malattie gravi. Febbraio 2002: il Parlamento britannico ha concesso l'autorizzazione definitiva alla ricerca scientifica sulla clonazione di embrioni umani a scopo terapeutico e alla costituzione della prima banca mondiale di cellule embrionali. Febbraio 2004: con la legge 40/2004 in Italia si vietano interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o di ectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca.

Allo stato attuale la clonazione umana con finalit riproduttiva vietata per legge negli Stati Uniti e nellUnione Europea ed stata respinta da tutti gli organismi internazionali (Consiglio dEuropa, Parlamento Europeo, OMS, UNESCO) All'interno dei singoli Paesi, tuttavia, tranne pochi casi, non esistono, allo stato attuale, normative che sanciscano precise sanzioni al divieto di clonazione . http://www.filosofico.net/bioeticaclonaz.htm

Articolo: Clonazione umana, cura o sfida alla natura ?


In principio fu la pecora Dolly. La nascita nel 1997, a Edimburgo, di una pecora clonata da un individuo adulto - seguita nel 2000 dalla scimmietta Tetra aveva scatenato una polemica furiosa. I due animali, a distanza di qualche anno, erano stati ottenuti con la stessa tecnica chiamata embryo splitting, o trasferimento nucleare da una cellula adulta a un ovulo. E, subito, i contrari a questi esperimenti, la Chiesa in prima fila, ma anche politici e uomini di scienza, avevano avvertito: Il prossimo passo sar l'uomo. Cos stato. ESPERIMENTI - Dopo alcuni esperimenti annunciati pubblicamente ma non suffragati da pubblicazioni scientifiche, un istituto privato americano, l'ormai noto Advanced Cell Technology (Act), ha realizzato il primo trasferimento nucleare e la partenogenesi di cellule somatiche umane. I risultati dell'esperimento sono stati pubblicati sulla rivista online a pagamento E-Biomed Jounal of Regenerative Medicine. Sono risultati preliminari molto eccitanti - ha commentato Robert Lanza, vice presidente dell'Act. - Lo studio getta le basi per la clonazione umana terapeutica come potenziale fonte illimitata di tessuti immunocompatibili per la creazione di tessuti e trapianti medici. CONTRAPPOSIZIONE - Dunque la scienza andata avanti. Com'era prevedibile, la notizia, a esperimento avvenuto, ha rianimato la contrapposizione tra favorevoli e contrari. A questo punto, per, il motivo del contendere non pi una possibilit teorica futura, ma il fatto che la clonazione dell'uomo diventata una realt. A nulla sono valse le precisazioni in merito alla bont della scoperta. La nostra intenzione non clonare degli esseri umani puntualizza Robert Lanza - ma dar inizio a terapie salvavita per curare molte malattie, tra cui il diabete, l'infarto, il cancro, l'Aids, il Parkinson. Dal mondo politico come dalla Chiesa, e da parte del mondo scientifico, sono arrivate le reazioni fortemente contrarie alla clonazione umana. Qualunque sia il fine. ESPERTO - Un triste giorno degli annali della scienza, ha detto per esempio Joseph Cummins, massimo esperto canadese di genetica. La clonazione viola la dignit e l'identit della vita umana, gli ha fatto eco l'arcivescovo Tarcisio Bertone, vice del cardinale Ratzinger alla Congregazione per la dottrina delle fede. Esperimenti pericolosi. Pi rischi che vantaggi, ha sostenuto il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. E contrario si detto anche il ministro della Sanit Girolamo Sirchia: la clonazione dell'uomo Per l'umanit sarebbe un pericolo immane. E' davvero cos? O non si forse aperta la strada per la cura di menomazioni e malattie che ci affliggono ancora? E' presto per dirlo: occorre attendere chiarimenti e dati certi sulla strada che la scienza intende percorrere. Per il resto, rimane una questione di coscienza. Paolo Salom http://www.corriere.it/speciali/clonazione/clonazione.shtml

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