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Aprire gli armadi non basta…

Manifesto per l’accessibilità e la trasparenza degli archivi


nell’interesse dei cittadini

PREMESSA
Il 12 dicembre 2009 ricorre il 40° anniversario della strage di piazza Fontana.
Di questa storia, oggi non esiste ancora una narrazione consolidata e condivisa.
Così come non esiste per tantissime altre pagine dolorose della storia del nostro Paese.
L’Italia, purtroppo è stata segnata da fenomeni eversivi di diversa matrice. Di questo passato
tragico, esistono memorie divise e in conflitto tra loro. La ricerca storica è un terreno essenziale su
cui impostare un confronto civile superando antiche divisioni.
Per scrivere la storia, servono i documenti, ossia le “tracce” concrete dell’attività delle istituzioni,
delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e di tutti i soggetti protagonisti della vita
democratica
Questa ricostruzione passa necessariamente attraverso la buona gestione degli archivi.
In Italia dal 2007 il segreto di Stato è limitato a un massimo di trent’anni. Ma questo non ha risolto
il problema: molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo sono accessibili.
L’accesso ai documenti necessari alle ricostruzioni storiche resta in moltissimi casi assai
difficoltoso.
Spesso ci si scontra con un segreto di stato “strisciante”, anche se, formalmente, il segreto non c’è.
Esiste un nesso profondo tra la conoscenza della verità e la convivenza civile: costruire onestà
intellettuale attraverso la memoria storica è essenziale per una Nazione se vuole avere cittadini
attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.
La conoscenza non formale della storia recente della nostra Repubblica è uno degli elementi
portanti del nostro diritto di cittadinanza.
Solo uno Stato che non teme la verità e il confronto sugli errori del proprio passato è uno Stato
veramente democratico, in cui tutti possono riconoscersi pienamente.
Per queste ragioni, abbiamo individuato quattro aree di intervento sulle quali vogliamo richiamare
l’attenzione per migliorare l’accessibilità e la trasparenza degli archivi.

LE 4 AREE DI INTERVENTO

1) NORMATIVA SUL SEGRETO DI STATO. Piena attuazione della Legge 3 agosto 2007, n. 124
"Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto di Stato”
ed elaborazione dei decreti attuativi, affinché faciliti davvero e normalizzi l’accesso alla
documentazione degli archivi storici degli apparati di sicurezza italiani. Il Freedom of Information
Act statunitense ci pare un modello a cui è possibile ispirarsi;

2) COMMISSIONI PARLAMENTARI D’INCHIESTA. Piena accessibilità agli studiosi e ai


cittadini della documentazione governativa e delle carte acquisite dalle Commissioni d’inchiesta
parlamentari. In particolare, si richiede la tempestiva pubblicazione di tutti gli atti delle
Commissioni parlamentari in attuazione delle relative delibere;

3) ATTI GIUDIZIARI DI RILEVANZA STORICO-SOCIALE. Attuazione di tutti quegli


accorgimenti atti a garantire la conservazione dei procedimenti di particolare rilevanza
storico–sociale e agevolarne la consultazione; ad esempio, si caldeggia un proseguimento e
ampliamento dei progetti di digitalizzazione in corso;

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4) ARCHIVI DI STATO. Assicurare che si applichi con regolarità e tempestività il versamento
delle carte dagli archivi correnti agli archivi storici (art. 41 del codice dei Beni Culturali) e garantire
agli archivi storici, che sono una colonna portante della nostra democrazia (ma spesso vengono
trascurati come fossero una “Cenerentola” della cultura) risorse, personale e spazi fisici per tutelare
al meglio quel patrimonio che può aiutarci a conoscere ed elaborare le pagine più difficili e
tormentate della storia dell’Italia repubblicana.

Sono richieste concrete, che disegnano un percorso non breve, ma necessario, per onorare nel modo
migliore, nella ricorrenza del 12 dicembre, le 18 vittime di piazza Fontana:
GIOVANNI ARNOLDI, GIULIO CHINA, EUGENIO CORSINI, PIETRO DENDENA, CARLO
GAIANI, CALOGERO GALATIOTO, CARLO GARAVAGLIA, PAOLO GERLI, LUIGI
MELONI. VITTORIO MOCCHI, GEROLAMO PAPETTI, MARIO PASI, CARLO PEREGO,
GIUSEPPE PINELLI, ORESTE SANGALLI, ANGELO SCAGLIA, CARLO SILVA, ATTILIO
VALLE’.

Primi firmatari:
- Associazione “Piazza Fontana 12 Dicembre 69 - Centro Studi e iniziativa sulle stragi politiche
degli anni 70”
- Licia, Claudia e Silvia Pinelli
- Associazione familiari dei caduti di piazza della Loggia e “Casa della memoria” di Brescia
- Fondazione Roberto Franceschi, Milano

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