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M. A. B. Moscnetro Automatico Beretta a MOSCHETTO AUTOMATICO BERETTA Nel periodo che segui la fine del primo conflitto mondiale, i vari Stati Maggiori, me- mori delle ancor fresche esperienze della Grande Guerra, nel corso della quale aveva- no assistito ad un totale sconvolgimento del- le tattiche correnti ad opera dell’avvento ¢ dell'uso di massa delle armi automatiche, tendevano a potenziare l'inserimento di que- ste nell’'armamento tradizionale della fan- teria. arma automatica, pesante ed individua- le, aveva cessato di essere quell’ordigno fan- tascientifico che era inizialmente sembrato, ma ben pitt realmente una dotazione indi spensabile ed insostituibile nel contesto dei nuovi canoni di combattimento. Anche I’ Italia, nel quadro di quella « Gran- deur » imperiale che ormai caratterizzava i vincitori di Caporetto, si mostrd favorevol- mente orientata verso I'adozione di questo tipo di arma avendo ormai superato i vecchi preconcetti riguardo all’automatismo a livei- lo individuale (spreco di colpi da parte della truppa, complessita di fnzionamento e di manutenzione, precisione relativa). Dopo I'adozione del Beretta-Revelli_ mod. 1918, avvenuta nel primo dopoguerra, si pas- so, verso gli anni '30, alla versione’ miglio- rata di questo: il Moschetto Automatico Be- retta cal. 9 Glisenti, che rimase in servizio nelle Forze Armate fino al 1941, anno di en- trata in linea del mod. 38/A. Verso la meth degli anni ’30, consci del- MAB — 2 Vinsuflicienza intrinseca dell’arma in oggetto (il 18/30 cosiddetto « Siringone »), si inizid, ad opera della Beretta di Gardone Val Trom- pia, lo studio di un’arma che, pur compel diando gli ormai noti pregi dell’automati- smo, aggiungesse a questi una pitt alta pre- cisione di tiro, un piti deciso volume di fuo- co e, soprattutto, ponesse agli occhi del mondo il Regio Esercito alla pari delle forze armate delle altre nazioni, che, sporadica- mente cominciavano ad adottare armi auto- matiche di nuova concezione (Bergmann ece.). A questo proposito, ed in accordo con quel fervente clima di primato che allora pervadeva il paese, non ci fu una normale gara per I’adozione di una nuova arma, ma bensi una specifica commissione alla Beretta di Gardone V.T. per la definitiva realizzazione di un’arma automatica che po- tesse rispondere ai nuovi requisiti di pre- cisione e potenza richiesti dai nuovi canoni di impiego. Come si @ gia detto, Ia Casa di Gardone aveva allo studio un prototipo (*) di arma automatica il cui progetto dell'ing. Tullio Marengoni, gia noto per aver sviluppato il () + Detto prototipo, erroneamente presentato su alcune pubblicazioni straniere come una variantte del 38/A, presenta un curioso dispositive di raffred. damento costituito da una incamiciatura di allumi nio a nervature verticali mod. 18/30, avrebbe potuto soddisfare le ri- chieste dello S.M. Quest'arma, perfezionata come modello 35 ulteriormente messa_a punto. assu- iale di M.A.B. venne mendo Ia denominazione uff mod. 38 Dopo una serie di prove scrupolose per la valutazione del nuovo m.a. ad opera della commissione militare, all’arma vennero ri scontrate doti balistiche e meccaniche tali da soddisfare ampiamente i requisiti postu- lati dalla specifica governativa. L’omologazione venne, con atto dell’ Ispet- torato di Artiglieria del R.E., nel Giugno del 1938, ed il Moschetto Automatico Beretta, nel suo modello 38/A, fu ufficialmente adot- tato, ma non distribuito, alla fine dello stes- so mese. Il primo lotto di quest’arma, 500 esempla ri, venne consegnato, nell’ Ottobre dello stes- so anno, alla Polizia Coloniale (in seguito divenuta Polizia Africa Italiana). ‘A questo proposito si dice, ed alcune te- stimonianze da noi raccolte sembrerebbero confermarlo, che l'esecuzione e la consegna della MVSN particolare tipo a lama’ pleghevole I MAB impugnato dai militt 2 i mod. di questo primo quantitativo venissero ef- fettuate a tempo di record per permettere alla rappresentanza della nostra Polizia Co- loniale di partecipare alla sfilata del 4 No vembre con la nuova arma. Questo modello, come quello in seguito fornito al corpo delle Guardie di P.S., a qualche reparto scelto della M.V.S.N. (Mili: zia Volontaria Sicurezza Nazionale), ed ai « Moschettieri del Duce », era munito di una particolare baionetta pieghevole che, nelle successive forniture, venne poi eliminata. La prima consegna al R.E. avvenne, co- munque, solo all'inizio del 1941. Da questo modello, di cui furono prodotti ingenti quan- titativi, derivd, nel 1942, il mod. 38/42. Descrizione. Tl MAB, attua il proprio automatismo me- diante il sistema dinamico conosciuto come «chiusura a massa » o « chiusura inerziale ». Il congegno di scatto infatti, non agisce sul percussore, ma, come nella maggior parte delle armi della categoria, sull’intero ottu- ratore, che al momento dello sparo deve 438/A con attacco per baionetta. La baionetta MAB — 3 trovarsi in posizione di apertura (arretrato). Questo, premendo il grilletto sotto la pres- sione della molla di recupero, viene violen- temente proiettato in avanti camerando cosi la prima cartuccia e, al termine della pro- pria corsa, percuotendone I'innesco provoc: Yesplosione del colpo. ‘A questo punto una parte dei gas di spa- ro, esercitando“una certa pressione sulla fac- cia anteriore dell’otturatore e vincendo Ia resistenza offerta dalla molla di recupero, ne provocano il movimento retrogrado, durante il quale viene effettuata l’estrazione del bos- solo esploso, V’espulsione dello stesso ed il riarmo della massa di otturazione. La selezione di tiro tra fuoco automatico € semiautomatico @ affidata ad una doppia leva di scatto. Pionieri rijorniscono wt lanciafiamme mod. 41. 1 sottuf Fetale in" priino piano ® armato. con MAB. 38/4, 1° gruppo - Modd. a canna lunga. Mod. 38 Anno 1938 | Calibro 9mm. para Cad. tir 600/min L. tot cm. 0,947 L. canna cm, 032 Velocita iniziale m/sec. 402 Rigature 6 (destrose) Peso con car. 40 Kg. 3,945 Peso scarico 250/300 m, | Gittata max | Sistema mira Raffreddamento Deflettore di volata | cature vertical alzo a cursore e mirino a lama manicotti traforato in ac nicotto del 38/A durante la guerra venne ricavato da tubi di ac- io stampato per il costo minore rispetto ai tubi Manesmann. Tl corpo del def Llanteriore, un normale sistema e discon. nessione, richiedendo il rilascio del grilletto dopo ogni colpo, consente solo il fuoco semi automatico. II secondo, abbassando T'intero gruppo di scatto, permette all’otturatore di muoversi liberamente attuando il tiro auto- matico. L’alimentazione dell’arma avviene a mezzo di caricatori prismatici bifilari della capacita di 10/20/30/40 colpi, 1a cartuccia usata @ il 9 mm Parabellum. Nei primi modelli (modd. 38-38/A-38/42) sono presenti sotto varie forme dei disposi tivi per il raffreddamento della canna che, in seguito, constatatane la relativa utilita in una arma individuale, verranno definitiva mente abbandonat Liincamiciatura di raffreddamento del mo- dello 38/A & ottenuta mediante stampaggio a differenza di quella del suo predecessore, il mod. 38, per il quale il manicotto traforato investito sulla canna veniva ricavato dalla lavorazione di tubi Manesmann. Nel mod. 38/42, sempre per il raffredda- mento, la canna presenta dei solchi longitu- dinali che dal vivo di volata, deflettore com- preso, si estendono per tutta la sua lunghez- za fino al raccordo con la cassa dell'arma, Una prima classificazione dei vari modelli pud essere effettuata in base alle caratteri stiche generali che essi presentano — Modd. a canna tunga (con manicotto di raffreddamento, calciatura lunga, percussore mobile ed attacco per pugnale baionetta pre- senti solo in alcuni modd.); — Modd. a canna corta (senza manicotto di raffreddamento, percussore fisso ¢ calciatura ridotta); 38/8 } 1938 | 9mm. para I io (fori ovali, 38, tondi 38/A). Tl ma- assolve anche la funzione di portamirino con tun incastro a coda di rondine, MAB — 4 ii i 6—_ 14464096 HAHA 11 prototipo det MAB (mod. 35). Notare la finesterclla di espulsione superiore, retaggio del 18/30, ¢ assenza det rompifiamma: Nella: tersa jot0 dallalto @ visibite, fra Valtro, i « carichino» per il riempimento rapido del caricatore, 11 mod. 38 (con caricatore da 20 colpi) It mod. 38/A (con caricatore da 40 cotpi). MAB — 5 2 gruppo - Modd. a canna corta Mod, 38/42 38/43 Anno we 1988 Calibro 9mm, para 9 mm. para Cad. tiro | Ltt 0 %0 | 1. canna 2» 20 Velocita iniziale | Rigatura 6 destrorse 6 destrorse | Peso con car. 40 3.900 3.800 || Peso scarico 3,300 3,200 | Sistema mira | Raffreddamento solo nel 38/42 2 tipi) Deflettore di volata Un paracadutista della RSI pancerfaust armato con MAB 38/A e — Modd. speciali a canna corta (con calcio pieghevole, sicurezza di impugnatura ect Da un confronto dei dati sulla velocita di fisso a 2 fessure verticali per tutti i modelli 38/44 38/49 (mod. 4) 1984 1949 1957 | 9mm. para 9mm. para 9 mm. para | 350/min | 80 80 %0 | 20 2 20 | m/sec 430 | 6 destrorse 6 destrose 3.800 3.800 3.800 3,200 3,200 3,200 Tacca e mirino fissi per tutti i modelli scanalature di raffreddamento ricavate dallo spessore della canna nna te ultime direttive prima one, Liarma a bandollera del bersagliere in primo plano é wt" MAB mod. 38/82 Secondo tipo. tiro, si pud riscontrare una diminuzione di cadenza di c/a 50 c./min, fra i modelli a canna lunga e i seguenti, Cid € dovuto a due ragioni: 1’) Liotturatore del 38/42 & pitt piccolo e quindi deve percorrere una distanza pitt Tunga nel tubo di culatta. 2°) Qualsiasi tipo di percussore fisso chia- ramente provoca una precoce accensione del- la carica di lancio che assorbe parzialmente Yenergia cinetica dell’otturatore; di conse- guenza, il rinculo avviene meno velocemente MAB —7 ¢ si ha un rallentamento generale nel ciclo dinamico di sparo e riarmo, Per contro nel 38/A la deflagrazione della carica avviene quando l'otturatore ha ormai scaricato tutta la propria energia cinetica contro la super- ficie di culatta. Tutto questo accade a causa del particolare sistema di percussione del 38/A che, ritardando lievemente l'azione del percussore, provoca un rinculo maggiore contribuendo cosi all’accelerazione della 38/42, secondo tipo, con canna rastremata, MAB — 8 Becl 58/42 primo tipo con caricatore da 40 cotpi, lato destro, (Varma & priva di attacchi per la cinghia di trasporto). Pistola Mitragliatrice Mod. 43 (Mod. 1) per truppe speciali con calciolo ribaltabile, lato sinistro. Pistola Mitragliatrice Mod. 2 per truppe speciati a calcioto rientrante con caricatore da 10 colpi vos sitepatrice hos Ap. 1155) dotecions ce HM, notre a Dalat riseste sotto i ane MAB. 38/49 Mod. 4e 5 A - Grilletto ad intermittenza BGrilletto a ratica 2 Galotta © Canna’ Mirino 2 Tacea di mira Compensatore Carleatoree * Sblocco ‘caricatore Bocehettone del caricatore * Sicura a bottone manuale 1 Sicura & pulsante automatica { Manetta’ armamento Cassa wOzEramO mmo! Financier in perlusracione nella campagma Euganeas notare il" Mo- Seherta” Automatico Beretta 38/99 Mod. 6. ‘MAB — 10 Mod. 4 MAB 38/43: mance 1a sicura passante che comparira solo nel seguente Mod. 38/4, 38/49 mod. 4 (attualmente in dotazione alt! AM.I.). \ Mod. 5 in uso presso Arma dei Carabinieri, Si noti ta particolare sicura a pressione sviluppata, su richiesta dell’Ar- ma stessa, ‘nel 1957. 3° gruppo - Modd. sperimentali a canna corta Mod. 1 2 3 Anno 198119511955 | Calibro 9mm para Cad. tiro 550/min L. tot. 80 80 80 L. canna 20 2» 2 Peso con car. 40 3,850 3,850 -3,850 Peso scarico 3250-3250 3,250 Git. max 250/300 m. Vel. iniz, 402 m/sec. Sist. mira mire fisse Raffreddamento Deflettore di volata nessun congegno 3,850 3,250 fisso a 2 scanalature verticali Questi modelli sono stati costruiti 0 come prototipi o in piccoli quantitativi per la MM. (cfr. Incursori). In particolare il mod. 4 & rimasto allo stadio di prototipo, Tl mod. 1 & noto ache come P.M. 43 Il mod. 3 & noto anche come P.M. 43-1955. Esiste anche un mod. 43 raccorciato e con paramirino ad anello. La canna non & sca nalata. | MAB — 11 massa battente con conseguente aumento della cadenza di tiro. Sistema di caricamento. L’alimentazione, come si @ gia detto, av- viene per mezzo di caricatori bifilari_ pri smatici della capacita di 10, 20, 30 e 40 colp I caricatori possono essere riempiti sia manualmente, inserendo ciot colpo per col- po, sia con Vaiuto di un particolare acces- sorio che permette di sfruttare, per il cari- camento rapido, le normali piastrine stan- dard contenenti ogniuna 10 cartucce. Questo particolare congegno @ stato stu- diato per permettere un agevole e rapido riempimento dei caricatori, operazione spes- so resa difficoltosa dalla pressione della mol- la dell’elevatore. Il «carichino si inserisce, ad incastro, nel- la parte superiore del caricatore; bastera poi innestare le piastrine nella guida a spingere le cartucce verso il basso. Meccanismi di sicura. Spesso ci 2 capitato di sentir parlare del MAB come di un’arma insicura a causa della relativa facilita con cui possono partire raf- fiche accidentali durante il trasporto 0 il maneggio. E nostra opinione che questo inconvenien te sia facilmente riscontrabile in tutte quelle armi il cui funzionamento si avvalga della gia descritta massa battente. Questo in quanto un sobbalzo od un urto, di sia pur lieve entita, possono provocare, tanto pit: ad otturatore armato, il retroce- dere della massa di otturazione quel tantto MAB — 12 da permettere alla massa stessa di camerare sparare, sotto l’aumentata pressione della molla di recupero, uno o piit colpi. A questo proposito, fin dal prototipo, il MAB montava una sicura a leva posta sul lato destro della cassa, che agiva diretta- mente sul gruppo di scatto. Nel 1957 venne sviluppata, su_richiesta dell’Arma dei Carabinieri, una sicura che desse maggiori garanzie. Venne cos} realizzata una sicura di impu- gnatura composta da due pulsanti oblunghi situati nei due intagli di presa praticati nella cassa. Questo dispositive impedisce in qual- siasi caso la partenza di uno o pitt colpi qualora l'arma non sia correttamente e sal damente impugnata. Detta sicura é stata in seguito lievemente modificata, cosi da permettere, mediante Vinserimento di un caricatore vuoto, la di- sconnessione del meccanismo di sicurezza. Questo modello (mod. 5) & stato acqui- stato, in grandi quantitativi dall’ Esercito Italiano. Riguardo alla (ec) fornitura effettuata alla Germania Ovest ci furono dei reclami ine- renti ai sistemi di sicura in seguito ad un presunto « incidente ». Sembra infatti che un agente della Polizia Confinaria della Germania Ovest nel 1963 abbia ucciso un evaso che cereava di calarsi da una finestra, Ci fu un’inchiesta ed il poliziotto attribui la responsabilita del fatto al cattivo funzio- namento della sicura del suo MAB, In_seguito ad una ispezione alcuni dei 38/49 forniti nel 1951 risultarono avere ef- fettivamente degli inconvenienti ai congegni di sicurezza e furono quindi ritirati. La Beretta prowvide alla sostituzione dei pezzi usurati e le armi rientrarono in linea. Fu comunque accertato che I'inconvenien- te era da attribuirsi solamente all’uso pro- lungato ed alla mancanza di adeguate revi- sioni periodiche. Buffetterie. Sono noti diversi tipi di accessori, in tela ed in cuoio, sia per il trasporto dell’arma che dei relativi caricatori; i pitt interessanti fra questi ultimi sono i portacaricatori multipli sia ventrali che dorsali. Potevano contenere 6, 8 e 10 caricatori da 40 colpi ciascuno con- servati in tasche sagomate, di adatte dimen- sioni, allineate orizzontalmente 0, raramen- te, verticalmente, La fodera di tela per il trasporto dell’ar- ma @, naturalmente, dimensionata a seconda del modello che vi deve essere riposto ed € dotata di due buste esterne destinate al caricatore di dotazione ed a un secondo di scorta La custodia descritta & provvista di una bretella, in alcuni casi regolabile, per il tra- sporto a bandoliera. Tutti gli accessori sono di colore grigio- verde ad eccezione di quelli in cuoio verni- ciati in color oliva 0 bruno. Diffusione dell’Arma. E molto difficile poter dire con esattezza a quanto ammonti il totale dei MAB prodotti fino ad ora, sia per la mancanza di dati at- tendibili per quanto riguarda la produzione del periodo bellico, sia perché le note rela- tive alla normale produzione vengono cor- rentemente e legalmente distrutte dopo un Ss Portacaricatori in tela © fodera di trasporto del 38/42. 41943: paracadutista italiano con portacaricatori_ mul 4@ pettorale (det1o « samurai ») periodo di 10 anni. Non bisogna poi dimenticare che alcune particolari forniture (ad es. quelle effettuate alle F.F.AA. nazionali) vengono classificate MAB — 13 ve RUF DRIZAN” Camicia mera durante wx turno di guardia. It MAB 2 it mod. 38/4. Insolito il ‘portacaricatort a cintura Artificiert minano dei reticotati con det « bangalore » ‘Sono entrambi armati con MAB 38/2. MAB — 14 come informazioni strettamente riservate e cadono cosi sotto la protezione del segreto militare, e che altre non possono venir di- vulgate per espresso accordo con la nazione committente. Si pud quindi capire come una stima, an- che approssimata, si presenti difficile e per Yenorme diffusione dell’arma e per il gran numero di modelli e rispettive varianti rea- zati in tempo di guerra (specie durante il periodo della RS.I.) assemblando parti di modelli diversi giacenti nei magazzini, op- pure, ai nostri giorni, espressamente realiz- zati per far fronte a commissioni particolari (ad es. l'Argentina nel 1947). In altra pagina si riportano i dati in nostro possesso riguardo l’esportazione dei vari mo- delli il MAB per ogni modello si riportano quelle caratteristiche che distinguono le armi esportate dalla normale serie. LA CARTUCCIA Denominazione 9 m/m Parabellum (9 m/m. Lungo) Lunghezza totale mm 294 Lunghezza bossolo mm 193 Peso palla gr 68 L'ARMA Denominazione __ Moschetto Automatico Beretta Anno di adozione 1938 Progetto Ing. Tullio Marengoni Ditta costruttrice Beretta Azione Massa battente Calibro 9 m/m Para DATI RELATIVI ALL’ ESPORTAZIONE Modelo Nazione Caratteristiche 38/A Romania 38/A, Argentina (1947) Otturatore e meccanismo di scatto del 38/42; culatta stampata | € sicura passante. | 3844 Pakistan 38/44 Iraq Costarica Costarica Yemen Tunisia Egitto Monta una baionetta pieghevole simile'a quella del 91 da cavalleria, 38/49 Germania Ovest (1951 © 1961) Jugostavia: truppe italiane sorve- iliano ‘wt. prigioniero, Ispecion all'arma per un milite delta RSF MAB — 15 Lo smontaggio Poltice Fappendice Sue part principal MAB — 16 Smontaggio di campagna: Varma 2 Scomposta nelle sue parti principali. Cilindro ai otturazione. lendo proseguire in un ulteriore smontaggio del bfoceo. dt otturazton neve reciipero del 38/4, basterd, te- Nendo leegermenté premio il’ pie Stone’ di reeupero, spostare il trae versino di bloccageto posto. sulla Jaceia’posteriore dell otturatore T art peeet, percussore, molla di reeuperove piste, potranng, cost essere estraiti dal ‘corpo. dellottu: ratore (fig. lato). Lo smontaggio completo, per quanto non consigliabile, potrd essere facilmente eseguito in maniera intuitiva MAB — 17 Nomenclatura componenti mod. 4 ‘Canno con mirino Salata Gtturatore Molione Caloris Gruppo armamento carrello (piastrina-bottone 2 hato) Bntrattore con molla ¢ perno Gruppo" sicura posteriore (lubetto moll - portamolla) Copielia ‘sicura posteriore Biocco scatio coh molla e portamolla Perno e copiglia blocco seatto Grillewo @ ralica Ghiletto ad" intermittenza Perno © copigis per grilleto Molle ¢ portamolle griletto Pulsante Sicura a mano Dente sicura con molla e perno Bspulsore con ‘copigtie Ganclo caricatore’ con copiglia a molla Gopigha fasaggio canna Fascetta con maglctia a vite Ponticetto Vie Posterior pontoon, vite ite Enteriore ponticello con ‘vite Spranghetta con vit per attacco:clghia Seroatoio. del caricatore Elevatore Molla caricatore Timitatore dl corsa dell'clevatore Presentatarm di camice mere: Varma 2 il MAB 38/A. Inte: ressante il particolare dell” assenca’ del caricatore secondo i Fegolamenti formali aliora vigenti per il presentatarm con ‘arm automatiche MAB — 18 Piastrina fondello carieatore Caleiolo Gruppe sportello, calciolo con vite ¢ molla Viti ealciolo (n.2) Cassa per mod. 5 Varianti per mod. § % 2 eee! Culatta con tassello congiunzione anteriore Bloce,Seatto "con perma tea jernia testa pet grilett Dente Sicura con molla © perno Pilate conte‘ osetia dentate Eguipagsi di wraccomionetia SP. det Ragaruppamento re Sahartayio. Sf incravede un Marinai_ italian’ nell'xltimo conflto. Si notino ¢ porta Carteaiori a giberna del marinato in centro * Jugostavia, Alpino sciatore si prepara allazione. MAB — 19 MAB — 20 FRANCESCO SIVIERI Per le fotografie ed il reperimento dei dati, si ringrazia: Ufficio Stampa Beretta Ufficio Stampa Guardia di Finanza Federigo Federighi Disegni: Giuseppe Maninchedda © Copyright by SINTESI Luglio 1974 In alto. una belissima immagine di tre Finanzieri Seiatori in attusliamento di confine ad alla quota’ armati cont Mo- fehelo utatcg Berti 3/3 hed A Siva, ten 4 ant fa ‘quipagatava git Alpini Sciator st fat- fava" pero. det Nod. 36)a. se" 8 40P

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