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n. 35 VI 12 novembre 2014
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Mai nessun partito ha avuto un ruolo cos significativo, mai le realizzazione concrete sono state cos modeste in relazione agli obiettivi. Successivamente Albertini e Formigoni
hanno imbrigliato, cloroformizzato e
svuotato di ogni significato la partecipazione dei leghisti ai governi locali.
Da allora il declino del ruolo politico
e amministrativo della Lega stato
costante. Cos come stato costante ma non uniforme il calo degli elettori. Paradossalmente per un partito
che dell'identit localistica faceva
vangelo, nelle elezioni in cui c' una
minore partecipazione al voto e una
scarsa relazione tra eletti e territorio, come le europee la Lega va
meglio.
Nell'ultima tornata delle amministrative la Lega non supera il 10% dei
voti a Bergamo (nel 2009 era oltre il
14%), a Cremona il 7% (nel 2009
aveva l'11%), cos come a Pavia
dove ha perso un terzo dei suoi voti
in percentuale e quasi la met in
valori assoluti. N va meglio nei
comuni non capoluogo dove anzi
subisce un ulteriore erosione a favore di liste civiche varie. Va anche
ricordato che alle europee del 2009
in Lombardia prese 1.221.000 voti
contro i 714.000 di quest'anno.
Anche in questo c' un elemento
della mutazione genetica della Lega: non pi bravi amministratori
magari un p ciula e naif ma profondamente legati al territorio come
per anni si detto piuttosto protestatori populisti a tutto campo. La
modestia amministrativa evidenziata
in questi anni dai leghisti, e in generale dal centro destra che ha consentito al centro sinistra di conquistare il governo di quasi tutti i comuni capoluogo della Lombardia
pesa e ha pesato nel declino della
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Lo smantellamento del sistemacase dei fondi di garanzia delle Assicurazioni, lo scioglimento degli
Iacp e il loro accorpamento nelle
Aler gestite con criteri privatistici,
lalimentazione sconsiderata di un
sistema per il quale quasi l80 %
delle famiglie milanesi vive in casa
di propriet pi di un terzo delle
quali gravato da mutuo , insomma
quaranta anni di inno acritico alle
bolle edilizie ha portato a una situazione nella quale perfino i rappresentanti della propriet immobiliare
da anni ormai invocano la presenza
di un soggetto in grado di immettere
un numero di case in affitto in grado
di far esistere, pi che ripartire, il
mercato dellaffitto.
Nella onirica visione nella quale i
vantaggi di una gestione privatistica
degli alloggi pubblici avrebbe portato vantaggi per tutti si dato vita ai
mostri Aler, agglomerati societari
senza coerenza (i quattro quinti delle case popolari sono nel territorio
della citt metropolitana di Milano e
la governance della societ era
per il novanta per cento divisa fra
enti e persone del resto della Regione, solo per fare un esempio), si
sono affidate a terzi gestione e ma-
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partecipare attivamente alla formazione dello Statuto, perch si tratta
di rendere coerenti, con legge, poteri e attribuzioni della nuova istituzione con il sistema amministrativo regionale, ma anche perch la Lombardia dovrebbe rivendicare il ruolo
nazionale della CM di Milano.
Piano strategico del territorio metropolitano, organi di governo e risorse
- Il Piano strategico che la CM deve
adottare per legge e che ha valenza
di atto di indirizzo per i comuni, dovr definire le priorit tra gli obbiettivi statutari e individuare mezzi e risorse per la loro attuazione. Il Piano
strategico costituisce dunque il nucleo essenziale delle scelte politiche
che spettano al Consiglio metropolitano e alla Conferenza dei sindaci.
Lo Statuto deve pertanto definire
anche il rapporto tra gestione corrente, Piano strategico e organi di
governo della CM. La legge non
prevede la giunta metropolitana, ma
solo il Consiglio metropolitano. Ai
membri del Consiglio possono essere delegate particolari funzioni. Lo
Statuto potrebbe prevedere di affidare ai consiglieri responsabilit per
Progetti, ovvero per obbiettivi del
Piano strategico che dovrebbero
essere gli obbiettivi politicamente
significativi e qualificanti. La gestione corrente pertanto sar necessariamente governata, per settori, dai
dirigenti, sotto la responsabilit politica del Sindaco metropolitano.
La questione delle risorse. La CM
avr le risorse della Provincia di Milano, gi ampiamente ridotte dai
provvedimenti di contenimento della
spesa pubblica degli anni scorsi:
sar difficile garantire una buona
gestione corrente. il Sindaco di Milano, neosindaco metropolitano, ha
gi chiesto alla Regione e al Governo una quota delladdizionale IRPEF. Si potrebbe dunque pensare
che la nuova istituzione non potendo fare investimenti, anzi dovendo
alienare beni, non conter molto pi
della provincia (vedi larticolo di D.V.
Comero in ArcipelagoMilano dell8
ottobre scorso) e non potr contribuire in modo significativo alla crescita del Paese. In effetti le risorse
per gli investimenti pubblici di scala
metropolitana, nel prossimo futuro,
deriveranno prevalentemente dal
bilancio dellUnione europea, mentre lannunciato allentamento del
patto di stabilit (?) dovr essere
usato per gli interventi comunali. Il
Piano strategico dovr dunque fondarsi sui progetti europei e la CM
dovr diventare utilizzatore capace
e privilegiato delle risorse destinate
allItalia per il ruolo che pu svolgere per la crescita del Paese; ma tale
ruolo va conquistato sul piano orga-
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La CM, sostiene la gestione dei
parchi, promuove la formazione di
nuovi parchi, istituisce insieme ai
comuni interessati, parchi locali di
interesse sovracomunale.
e) Attuazione e gestione del trasporto pubblico
La CM esercita le competenze comunali e provinciali in materia di
trasporto pubblico; il territorio della
CM costituisce pertanto bacino unitario del trasporto pubblico.
f) Gestione della mobilit e del traffico
La CM esercita le competenze in
materia di programmazione della
mobilit complessiva, anche ciclabile e del traffico. La CM adotta il Piano metropolitano della mobilit e del
traffico, in coerenza con il PTM: il
Piano distingue i compiti attuativi e
di gestione diretta della CM e dei
comuni.
g) Attuazione dell'edilizia residenziale sociale
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positiva e sostenibile per dotare i
cittadini del miglior progetto, ossia
di quello pi buono, selezionato
con una procedura trasparente, anonima, meritocratica e verificabile
in ogni suo passaggio.
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Tra i temi emergenti che, nella legge Delrio, identificano il ruolo del
nuovo soggetto territoriale si colloca
il tema della partecipazione e di
come il governo della CM debba
distinguersi dallapproccio debole (in
molti casi nullo) che finora ha contraddistinto lazione politico-ammini-
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na assumono un rilievo e una urgenza ancora maggiore. Si tratta
infatti di un organismo:
* che si propone per la prima volta e
che ha come tratto distintivo quello
di promuovere la ricerca di soluzioni
condivise e coordinate tra interlocutori finora abituati o costretti ad agire come monadi su problematiche
che sono ben pi vaste del contesto
in cui operano,
* i cui amministratori non hanno, o
non hanno ancora, un mandato diretto degli elettori ad agire in nome
dellintera comunit che rappresentano,
* che ha bisogno di far comprendere
alla cittadinanza il valore aggiunto
che pu derivare alla qualit della
vita delle persone da servizi integrati a livello metropolitano, recuperando sulla sfiducia e il pregiudizio che
di altro non si tratti se non della riproposizione depotenziata della
Provincia (a maggior ragione se i
cittadini fossero chiamati a votare
per un Sindaco e una nuova assemblea elettiva di cui non capissero lutilit).
Dipender dunque anche dallo Statuto il ruolo che avr la partecipazione - e la partecipazione attraver-
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dei suoli e alla tutela della salute dei
futuri abitanti e utenti.
Non pu essere dimenticato che nel
2001 la goccia stata riconosciuta
Sito di interesse nazionale (SIN) per
la gravit della contaminazione causata da ottantacinque anni di processi produttivi e attivit di trasformazione legate alla produzione di
gas. Contaminazione che nellarea
permane diffusa e profonda a causa
della movimentazione dei terreni
contaminati o dei rinterri che sono
avvenuti sullarea soprattutto tra la
met degli anni trenta e gli anni settanta. Una contaminazione non limitata agli strati superficiali del suolo,
ma presente anche in profondit,
come venti anni di reiterate indagini
hanno confermato e permesso di
evidenziare. Ben oltre, quindi, il primo metro di influenza.
Nel 2013 il passaggio dal SIN a Sito
di interesse regionale (SIR) non ha
cambiato lo stato dei suoli e la gravit dellinquinamento; ha permesso, invece, di riportare lazione di
bonifica al controllo e alla competenza comunale, consentendo, cos,
una maggior semplificazione delle
procedure e degli iter necessari per
avviare la riqualificazione dei suoli,
anche attraverso un nuovo progetto
di bonifica, capace di interpretare le
diverse condizioni di contesto e la
necessaria gradualit degli interventi, allinterno di una regia unitaria.
Le nostre leggi e direttive in merito
alla bonifica dei suoli non sono pi
severe e restrittive rispetto a quelle
di altri Paesi, che invece ci superano soprattutto nella pratica, adottando tecniche di intervento e misure di controllo assai pi efficaci, con
costi paragonabili, se non superiori
ai nostri quando si tratta di siti pericolosamente inquinati, quali quelli di
Bovisa.
quindi paradossale affermare che
la rigorosa normativa italiana sia
funzionale solo al business immobiliare, tanto da arrivare a equiparare
lindispensabile attivit di bonifica
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Se poi occorre immaginarsi un modello economico in grado di far fronte alla crisi dei sistemi di mercato
derivante dalla degenerazione di
una finanza speculativa che, con la
sua cultura imperniata sulla Exit
Philosophy (Hirsham 1979), sta
creando squilibri globali e crisi strutturali planetarie, non si pu che tentare di identificare un percorso virtuoso di una nuova economia in
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traverso unevoluzione che parte
sempre dal piccolo eccellente che
poi si evolve in grande a tal punto di
influenzare lintero eco-sistema a
cui appartiene (e non viceversa),
ecco che ritroviamo le fondamenta
logiche che abbiamo sopra accennato sia in relazione alla centralit
delluomo, sia alla possibile rigenerazione delleconomia tramite il sostegno e sviluppo della Piccola e
Media Impresa e del suo territorio.
Luomo poi un composto complesso di valori materiali derivanti
dal suo essere una specie animale,
ma anche derivanti dalle sue componenti immateriali che caratterizzano il suo pensiero, il suo saper
fare, e la sua spiritualit: anima e
corpo in un equilibrio armonico che
da sempre ha caratterizzato la sua
evoluzione sia biologica, sia culturale.
Cos si verifica anche nellimpresa
di successo che, per poter affermare un proprio ruolo competitivo, deve saper comprendere che la sua
forza non deriva solo dal suo Patrimonio materiale e dai suoi bilanci
farciti di Hard Facts e beni tangibili, ma soprattutto dalla sua Anima
immateriale (saper fare, marchi, cultura propria, tradizioni locali, specificit delle caratteristiche dei propri
prodotti/servizi e del territorio di appartenenza, ecc.), gli unici in verit
difficilmente replicabili altrove o facilmente trasferibili.
Ecco perch noi mettiamo al centro
del nostro pensiero economico la
Piccola e Media Impresa del Territo-
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vunque vi sia uno spazio adatto a
ospitarli, regolare o irregolare che
sia.
A Milano il controllo della sosta
affidato sia alla Polizia Locale sia
agli "ausiliari della sosta", dipendenti
di Atm, alla quale, nel contratto di
servizio stipulato con il Comune,
spetta anche la gestione della sosta
a pagamento (strisce blu, parcheggi
di corrispondenza). La differenza
con gli agenti della Polizia Locale
visibile: gli operatori dell'ufficio
dell'ordine non sono armati, niente
manganello, niente pistola, niente
spray, niente manette. Un apparecchio elettronico per elevare le contravvenzioni, una divisa riconoscibile e un paio di scarpe resistenti sono il bagaglio necessario.
La differenza con gli ausiliari della
sosta nostrani, invece, difficile da
spiegare in una foto, poich dovrei
illustrare ogni singolo incontro con
gli ordnungsamt, in media due volte il giorno, in ogni quartiere, con
ogni clima e, soprattutto, a ogni orario. Va, infatti, aggiunto che unaltra
arma a disposizione rappresentata da una piccola torcia elettrica,
usata per verificare tagliandi e autorizzazioni alla sosta anche nel buio
della notte.
Dove sta, infine, l'altra grande differenza, che rende senza nessuna
ombra di dubbio estremamente efficace l'operato dei manutentori
dell'ordine? Nella loro dipendenza
diretta dagli organi decentrati di Berlino, ossia dall'equivalente dei nostri
Consigli di Zona, che li possono organizzare in modo da coprire tutte
le strade ogni giorno. Esempio perfetto di come il decentramento di
una funzione indiscutibilmente legata al territorio ha come effetto una
migliore gestione e un conseguente
miglior risultato, sempre che si ritenga che il controllo della sosta sia
una funzione essenziale per la vita
e il funzionamento di una citt: potremmo realizzare un sondaggio qui
foto 1
foto 2
foto 3
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oasi felice come il Trentino Alto Adige e per un numero limitato di scuole interessate da recenti interventi di
ristrutturazione o da progetti pilota e
ricerche di respiro nazionale e internazionale.
Lacustica non curata una barriera
architettonica, non soltanto per gli
alunni con disabilit uditive, ma per
tutti coloro che operano nella scuola, luogo che pi di ogni altro dovrebbe essere un ambiente di vita a
misura duomo e di bambino. Con-
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Le ricerche dimostrano che interventi di ottimizzazione acustica effettuati su ambienti troppo riverberati diminuiscono il carico vocale, la
frequenza cardiaca e i livelli di
stress, migliorano lintelleggibilit
del parlato anche nel fondo
dellaula, favoriscono lautodisciplina
e comportamenti adeguati individuali e di gruppo. Dopo quasi 50 anni
dai primi interventi normativi gli ambienti educativi fondati in prevalenza
sulla parola sono ancora troppo penalizzati da unacustica povera; e
pensiamo a quali potrebbero essere
i benefici negli ambienti educativi
per la musica, ove lottimizzazione
acustica pu dare pieno sostegno
alle caratteristiche degli strumenti
musicali e alla loro ricchezza tonale.
Di questi temi si parlato in uno
spazio multi confort polifunzionale
nellhinterland di Milano - SaintGobain Habitat Lab, Corsico - riferimento di una nuova "cultura
dellabitare", ispirata al benessere
dell'uomo e alla salvaguardia
dell'ambiente. Design Acustico negli Edifici Scolastici. Limportanza di
un ambiente acustico ottimale
stato un appuntamento seminariale
innovativo, rivolto ad architetti e
rappresentanti degli enti locali, interior designer e acustici, dirigenti
scolastici e insegnanti, per favorire
lo scambio di conoscenze sugli ambienti di apprendimento e dimostrare attraverso gli esiti di recenti studi
e ricerche che unacustica ottimale
pu migliorare notevolmente le fasi
di apprendimento e insegnamento.
Tra le tematiche trattate, le esperienze sensoriali dei bambini nello
spazio, gli effetti del rumore su tutte
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MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
rubriche@arcipelagomilano.org
Le Goldberg di Bahrami
Il Corriere della Sera ha messo in
vendita la settimana scorsa il primo
di una serie di 12 CD contenenti le
opere per tastiera di Bach eseguite
al pianoforte dal trentottenne iraniano ormai anche tedesco e italiano,
come lui stesso dice di ritenersi
Ramin Bahrami di cui avevo scritto
due anni fa quando esegu alla Scala, in un recital per il Museo Diocesano, diverse composizioni di Bach
e di Domenico Scarlatti. Fui molto
deluso da quel concerto, e scrissi
fra laltro che fu una esibizione in
chiave esclusivamente virtuosistica,
spinta al punto da rendere le partiture irriconoscibili, omologate da una
velocit vertiginosa, da togliere il
respiro; tutto stato eseguito bout-de-souffle eliminando anche
quellessenziale riprender fiato che
precede i ritornelli, quando la musica ritorna su s stessa e si ripete
per invitare lascoltatore a concentrarsi e a memorizzarla. Una diabolica corsa per arrivare alla fine di
ogni pezzo.
Questo primo CD contiene le famosissime Variazioni Goldberg o meglio quella Aria con diverse variazioni per Cembalo a due tastiere
che poche settimane fa - per MI.TO.
- aveva eseguito al clavicembalo tal
Onofrio Della Rosa del quale scrissi
che ne aveva dato una lettura scolastica e pedante, senzanima e
senza convinzione, persino imprecisa, e tanto noiosa da sentire il bisogno nella seconda parte di saltare qualche ritornello per accorciarne
i tempi solo note, una dopo laltra,
senza capo n coda.
Ho dunque ascoltato questo primo
CD di Bahrami con grande interesse
e attenzione, sia perch il ragazzo che nel frattempo non pi tale -
diventato una star (e lo sar ancora
di pi con questo lancio del Corriere e dopo una impresa cos impegnativa), sia perch le Goldberg sono diventate in questi ultimi cinquantanni e cio da quando ascoltammo la prima versione al pianoforte di Glenn Gould - una sorta di
cartina di tornasole non solo sulla
tecnica, come ovvio, ma ancor pi
sulla maturit di un pianista.
Ho dovuto ascoltarlo pi volte in
questi giorni per farmene una idea e
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rate come lAria iniziale ma altre sono dominate dalla nefasta attitudine
al virtuosismo e alla pura tecnica
(che certo non gli manca). In particolare ho trovato molto suggestive
la quindicesima - il Canone alla
quinta che conclude la prima parte
dellopera - e magnifica la venticinquesima che ne rappresenta il culmine, il momento pi intenso e profondo. Quindicesima e venticinquesima sono peraltro le uniche due
Variazioni per le quali lAutore indica
il tempo, rispettivamente andante
e adagio, senza con ci autorizzare i presto e i prestissimo che
molti esecutori adottano per altre
Variazioni e che Bahrami impone
alla ventottesima e alla ventinovesima rendendole incomprensibili.
Ho trovato ottima anche la sedicesima, quella Ouverture che Enzo
Beacco, nella sua Offerta Musicale, descrive come grandiosa,
inconfondibile per lincedere solenne ritmato delle sezioni laterali e per
il denso fugato di quella centrale, e
con piacere riconosco allinterprete
la raffinatezza con cui ripete lAria
alla fine, dandole un significato diverso da quello della sua iniziale
presentazione; assegnandole cio,
come giusto che sia, il compito di
evocare il lungo percorso effettuato
facendone una sorta di eco, quasi di
addio. Comincia bene, dunque, e
conclude ancor meglio. Peccato che
non abbia voluto o saputo creare
una architettura coerente e compatta, facendo nascere ogni Variazione
dalla precedente e preparando con
essa quella che segue, legandole
con un unico filo e tenendole sempre strette allAria che le ha generate.
Si tratta comunque di unopera difficilissima, unopera aperta che
consente interpretazioni molto diverse fra loro (basterebbe osservare
le durate complessive, che vanno
dai 50 minuti di Gould, prima versione, agli 80 di Schiff e di Bahrami), che necessita di grandi capacit tecniche (non sono molti i pianisti
in grado di affrontarle seriamente),
che crea enormi aspettative negli
ascoltatori affascinati in modo particolare dalle opere laiche di Bach.
Interessante osservare come, diver-
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samente da Schiff che nel cofanetto
di 12 CD contenente la stessa inte-
ARTE
questa rubrica a cura di Benedetta Marchesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Alla Triennale di Milano tutte le Trame del rame
Dalla pepita, forma in cui il rame
viene trovato e raccolto, al Tracciatore di vertici a silici dellesperimento BaBar, Trame un inno al
cuprum, uno degli elementi chimici
con maggiore duttilit, conducibilit
di calore e energia, e al tempo stesso lesaltazione delluomo e delle
capacit di trasformare questo elemento. Il percorso espositivo, alla
Triennale di Milano fino al 9 novembre, si articola in quattro sezioni
quasi concentriche attraverso le
quali si esplorano molteplici sfaccettature del prezioso metallo.
Nucleo centrale, cuore della mostra,
la sala dedicata al design, nel
senso pi completo del termine, che
attraverso pi di 100 oggetti spazia
dallilluminazione alla moda, dagli
arredi alloreficeria, dagli strumenti
di cucina alle forme per budini offrendo al visitatore una panoramica
di grandi nomi che hanno giocato
con il rame creando oggetti di altissimo livello. Tom Dixon, Odoardo
Fioravanti, Shiro Kuramata, Ross
Lovegrove, Gi Ponti/Paolo De Poli,
Ettore Sottsass, Oskar Zieta Giorgio
Vigna, Prada sono solo alcuni dei
nomi presenti.
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prio sotto il primo porticato, il Museo
del Duomo si presenta con numeri e
cifre di tutto rispetto. Duemila metri
quadri di spazi espostivi, ventisette
sale e tredici aree tematiche per
mostrare al pubblico una storia fatta
darte, di fede e di persone, dal
quattordicesimo secolo a oggi.
Perch riaprire proprio ora? Nel
2015 Milano ospiter lExpo, diventando punto di attrazione mondiale
per il futuro, cos come, in passato,
Milano stata anche legata a doppio filo a quelleditto di Costantino
che questanno celebra il suo
1700esimo anniversario, con celebrazioni e convegni. Non a caso la
Veneranda Fabbrica ha scelto di
inserirsi in questa felice congiuntura
temporale, significativa per la citt,
dopo otto anni di restauri e un investimento da 12 milioni di euro.
Il Museo un piccolo gioiello, per la
qualit delle opere esposte cos
come per la scelta espositiva.
Larchitetto Guido Canalico lo ha
concepito come polo aperto verso
quella variet di generi e linguaggi
in cui riassunta la vera anima del
Duomo: oltre duecento sculture, pi
di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
che sembrano indicare la via, passando per aperture ad arco su pareti in mattoni a vista, si potr gustare
il Paliotto di San Carlo, pregevole
paramento liturgico del 1610; gli Arazzi Gongaza di manifattura fiamminga; la galleria di Camposanto,
con bozzetti e sculture in terracotta;
per arrivare fino alla struttura portante della Madonnina, che pi che
un congegno in ferro del 1700,
sembra unopera darte contemporanea. E al contemporaneo si arriva
davvero in chiusura, con le porte
bronzee di Lucio Fontana e del
Minguzzi, di cui sono esposte fusioni e prove in bronzo di grande impatto emotivo.
Il Duomo da sempre il cuore della
citt. Questo rinnovato, ampliato,
ricchissimo museo non potr che
andare a raccontare ancora meglio
una storia cittadina e di arte che ebbe inizio nel 1386 con la posa della
prima pietra sotto la famiglia Visconti, e che continua ancora oggi in
quel gran cantiere, sempre bisognoso di restauro, che il Duomo
stesso.
Museo del Duomo Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Biglietti: Intero
6 euro, ridotto 4 euro Orari: MartedDomenica: 10.00 -18.00.
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alla sua bottega Casa dArte a Rovereto (dove realizzava quadri e arazzi, mobili e arredamenti, giocattoli e abiti, manifesti pubblicitari e allestimenti) e termina con una stanza
a cura di Denis Santachiara dedicata al design autoriale che si autoproduce con le nuove tecnologie.
In mezzo, un racconto fatto di corridoi, box e vetrine, che mette in scena i diversi protagonisti che, dagli
anni trenta a oggi, hanno saputo
sperimentare in modo libero creando nuovi linguaggi e nuove modalit
di produrre. Uno fra tutti Enzo Mari
con la sua semplice e disarmante
autoprogettazione.
Il percorso si arricchisce anche di
momenti dedicati ai diversi materiali, alle diverse aree regionali, alle
varie tecniche o citt che hanno dato vita a opere irripetibili, quasi uniche, come recitano i pannelli esplicativi.
Anche lallestimento segue il concept di base: sono stati scelti infatti
materiali che rievocano il lavoro artigianale e autoprodotto: il metallo e
lOSB (materiale composito di pezzi
di legno di pioppo del Monferrato).
Dopo aver risposto alla domanda
Che Cosa il Design Italiano? con
Le Sette Ossessioni del Design Ita-
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liano, Serie Fuori Serie, Quali cose
siamo, Le fabbriche dei sogni,
TDM5: grafica italiana e Design, La
sindrome dellinfluenza, arriviamo a
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
rubriche@arcipelagomilano.org
Ilaria Borletti Buitoni
Cammino contro corrente
Mondadori Electa, sett. 2014
pp. 214, euro 16,90
"Da quando sono entrata in politica
con le elezioni del febbraio 2013, in
Parlamento e poi al Governo, sono
divenuta relativamente nota al
grande pubblico soprattutto per i
miei molti capelli e i miei molti cognomi". Con questa ironia inizia la
prima parte, autobiografica, del suo
libro, Ilaria Borletti Buitoni. Che ci
propone uno spaccato della storia
italiana degli ultimi 100 anni, attraverso il "fil rouge" della sua famiglia,
che seppe imporsi sul palcoscenico
della vita industriale e culturale, milanese e internazionale, sin dal '700:
una lunga storia "fatta non gi di
nobilt ereditata, quanto di impegno
e rischio in prima persona".
Forte delle molteplici esperienze
(amicizie cosmopolite, viaggi), che il
suo status le ha riservato, l'autrice
ha saputo uniformare la sua vita a
un forte impegno sociale, nel no
profit, detto terzo settore: sia in
quello sanitario, con la presidenza
sin dal 1993, dell' AMREF Italia, che
si occupa di problematiche in Africa,
dove l'autrice ha passato ogni anno
un mese, come volontaria, per dieci
anni. Sia in quello culturale, con la
presidenza del Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) dal 2011 al 2013.
Sempre facendo leva sul senso di
responsabilit, cardine dell'insegnamento di Mazzini "prima il dovere, poi i diritti": perci, studentessa
universitaria, ader all'allora PRI giovani, occupandosi del collegio
elettorale della deputata Susanna
Agnelli.
Una storia lombarda, che ha il suo
incipit pi eclatante quel 7 dicembre
1918 allorch il re Vittorio Emanuele
III inaugur la Rinascente, costruita
dal nonno paterno di Ilaria, Senatore Borletti, grazie all'acquisto degli
empori "Alle citt d'Italia" dei Fratelli
Bocconi. Dando vita cos ai primi
grandi magazzini italiani, alla maniera di Printemps e Lafayettes a Parigi. Anni concitati quelli, segnati
dall'impresa di Fiume di D'Annunzio,
grande amico del nonno: fu lui a in-
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Ma gi a 21 anni l'Autrice decise di
andare controcorrente, da cui il titolo, e di investire in Italia, vicino a
Como, parte dei suoi capitali,rilevando un'impresa di distribuzione di prodotti farmaceutici, in
piena crisi petrolifera, quando invece la grande borghesia si rifugiava
all'estero. Ed ebbe ragione, perch
l'operazione si rivel una carta vincente, quando rivendette l'azienda.
Appassionanti sono i due ultimi capitoli del libro, dove l'autrice delinea
la sua visione del mondo, spesso
controcorrente, per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali,sempre nel rispetto dell'art. 9 della
Costituzione, per un sodalizio intelligente tra il pubblico e il privato. Un
libro dedicato alle nuove generazioni, nell'immaginario dell'autrice e al
suo sposo.
Marilena Poletti Pasero
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
rubriche@arcipelagomilano.org
Il teatro dovrebbe essere come una playstation
Intervista a Bruno Fornasari
Bruno Fornasari autore, regista
e co-direttore artistico insieme a
Tommaso Amadio del Teatro Filodrammatici. Quali sono le linee
guida della vostra direzione artistica? Quello che abbiamo fatto sei
anni fa, quando abbiamo iniziato,
stato uno screening sul territorio milanese, abbiamo valutato quali erano le sale teatrali della citt e che
programmazione offrivano, e abbiamo visto che un grosso buco era
quello legato alla drammaturgia
contemporanea. Per cui abbiamo
deciso di fare stagioni principalmente basate su quello. Quindi non un
contenitore che avesse dentro anche ogni tanto uno Shakespeare
siamo lunica sala in Italia Shakespeare-free ma un teatro dove
andassero in scena solo testi scritti
negli ultimi sessantanni. Unaltra
cosa molto importante da dire
che, oltre a dare spazio alla nuova
drammaturgia, siamo lunico teatro
che fa un workshop conoscitivo per
nuovi attori. Per dare lopportunit,
gratuita, a nuove persone e ai neodiplomati di farsi conoscere attraverso tre giorni di lavoro e non
semplicemente con unaudizione.
Tutto questo riusciamo a farlo con
totale libert visto che lAccademia,
che subentrata tre anni fa nella
gestione amministrativa, non chiede
di avere un controllo sulla programmazione.
Che effetto fa essere due direttori
artistici giovani in un paese di dinosauri? In questo momento, paradossalmente, meno strano rispetto a tre anni fa. La situazione
talmente in delirio che anche quello
che poteva essere definito un potentato gerontocratico sta andando
in crisi. Per cui credo che da questo
punto di vista saremo unavanguardia. Gi il Teatro Stabile di Bolzano, che ha affidato la direzione a
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riesce a far s che gli intelletti collaborino e si sommino, ma li rende
sempre alternativi, in conflitto, separati.
Ad esempio a Londra la metro
piana di cartelloni pubblicitari di
spettacoli teatrali, a Milano no. E il
cartellone non importante perch
ti porta uno spettatore in pi, ma
perch fa status. Sarebbe bellissimo
se anche da noi il teatro venisse visto come una cosa cool, e questo
un discorso che andrebbe fatto a
pi ampio raggio possibile, con le
istituzioni e con gli altri teatri, lidea
dovrebbe essere che uno spettatore
che riesci a portare in un teatro
una ricchezza per tutti, perch viene
da te ma se rimane contento e passa una bella serata poi la volta dopo
viene anche da me. Finch invece
rimane una cosa di nicchia questo
non possibile. Ma a volte colpa
anche dei lavori che vengono pro-
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
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Anime nere
di Francesco Muzzi [2014, Italia Francia, 103']
con: Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbara Bobulova, Aurora Quattrocchi
Luciano, Rocco e Luigi. Luciano
un agricoltore nella Locride; Rocco
un costruttore a Milano; Luigi un
narcotrafficante attivo tra la Locride
e Milano. I tre uomini sono fratelli. Il
loro padre stato assassinato molti
anni prima in una guerra tra cosche.
La
trama
del
film,
tratto
dallomonimo romanzo di Gioacchino Criaco, prende lavvio quando il
figlio di Luciano, Leo, per vendicare
uno sgarbo, distrugge le vetrine di
un bar protetto da una cosca.
Leo molto critico nei confronti di
Luciano che, essendo il maggiore
dei tre fratelli non aveva vendicato
luccisione del proprio padre, ma
aveva cercato di superare pacificamente quella profonda ferita. Il gesto di Leo rompe lequilibrio che Luciano aveva faticosamente costruito. Luciano vorrebbe piegare la testa, fare ammenda per il gesto del
figlio, Luigi invece cerca alleanze e
la famiglia entra in guerra.
un film fortissimo, carnale e passionale. Nemmeno di fronte alla
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