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Queste posizioni non sono di stampo platonico, anzi molti parlano di et buia
dellaccademia in questa era. Semnra che sia una posizione pi vicina a
Pirrone, eppure lui uno scettico basato sullindeterminatezza della realt, ben
pi estremo degli academici quando parlano dei nostri limiti nel conoscere.
Anche linfluenza dialettica era fondamentale, ma un pi grande rigore
argomentativo era tipico di qualsiasi scuola di allora. Arcesilao si riferisce a
platone e socrate ma anche ai suoi predecessori nellaccademia come modelli,
collegava platonismo e presocratismo. Non era giusto pensare quindi ad una
rottura tra teoria tradizionale e platonismo, era un filone collegato. Difendeva
unimmagine platonica di socrate, attaccato in era ellenista di farne un saggio
perfetto e senza errori. In verit, socrate e platone pongono sempre in dubbio e
non si ritengono gi perfetti.
Antioco, 130-68. Pi vicino agli stoici che allo scetticismo dei platonici, che
criticava. Per lui anche platone considera i sensi di valore nel conoscere, e gli
stoici si attaccano competamente al sensibile e basta. Mostrando che le idee
sono un possesso comune tra queste teorie, lui subordiba lo stoicismo al
platonismo e pu appropriarsi delle teorie delgi stoici senza essere tacciato di
eresia. Parla poi del vivere secondo natura, collegando il valore della virt per
essere felici delgi stoici con i beni di natura considerati importanto dai
platonici, perch se gli stoici seguono ci che per natura da preferire, allora il
valore di alcuni beni come la salute da loro condivisi. Lapatia stoica era poi
associata alla metriopateia, la misura nelle passioni platonica.
Interpretazione del timeo profondamente stoica, i principi sono una forza attiva
ed unaltra invece passivamente espressa, antioco collegava questi elementi in
una compenetrazione che non lascia spazio ad enti ulteriori incorporei.
Lassenza delle idee colmata dalla teoria di un principio chiamato mente, che
abbia come oggetti di pensiero proprio concetti simili alle originali idee
platonica. Equipararle alle ennoiai non sarebbe accettato dagli stoici, in quanto
queste si creano iniziando dallesperienza.
Accademia finir nel 89 crc, fuga di Filone e giardini dellaccademia poi
distrutti. La sua rovina era in verit da associare alla nascita fiorentissima di
nuove scuole di filosofia, et imperiale era quella dello studio rinnovato degli
autori fondamentali dellantichit con antologie e commenti. Tendenza ad
escludere la fase ellenista, marchiata in quanto non positiva. Attaccano gli
epicurei. Plutarco difendeva la accademia tradizionale contro gli stoici, mentre
tendenzialmente gli altri autori riadattavano le teorie dei nemici al nuovo
contesto platonico. Anche teorie di aristotele spesso mischiate con teorie di
stampo platonico. Era anche unera di diffusione di atteggiamenti
pitagorizzanti, ma pi che confusione questa variet creava attivismo e grandi
ragionamenti. I platonici condividevano comunque lidea che fosse stato lui a
diffondere inizialmente la verit e che il loro lavoro era quello di capire il
sistema dottrinale contenuto nei dialoghi. Si voleva andare oltre al testo scritto
per coglierne la vera natura. Dialoghi classificati per contenuto oppure per
tetralogie, con uguale obiettivo di fermare una interpretazione profondamente
scettica della teoria platonica.
Eudoro di alessandria, I sec avanti Cristo, Simplicio ne tratta nella sua Fisica
citandolo a proposito del pitagorismo. La filosofia era ora recupero delle verit
dellantichit, sforzo esegetico. Pitagorismo che si ricollega ad una
interpretazione del timeo che distingue vero principio da elementi della realt
effettiva, con grande collegamento allaristotele che attaccava platone per il
suo mancato riconoscimento del principio trascendente, causa efficiente divina.
Quindi si finiva con lattaccare aristotele e difendere platone, ma assegnandogli
quelle teorie che aristotele stesso avrebbe voluto ritrovare in lui. archita, divide
Dio idee come cause formali e materia immanente.
Novit di questo platonismo, insistere sulla trascendenza del Dio.
Demiurgo oppure il bene come Dio ?
Possono combaciare perch il demiurgo buono, oppure essere divisi tra
principio completamente trascendente e Dio che vada a creare la realt,
oppure ancora 3 principi dal trascendente al Dio allanima. Questa divisione tra
trascendente ed immanente pu mettere da parte la teoria platonica delle
idee, non pi propriamente divine bens mediatrici. Idea in quanto pensiero
perfetto del Dio quando deve garantire ordine alla realt materiale immanente.
Anche parlare di chora platnonica in quanto materia e non spazio che le forme
ideali accolgono era simbolico delladesione ad aristotele ed alla sua idea che
dovesse essere tenuto in considerazione un principio causale materiale.
Affermare che luniverso fosse eterno rischiava di far cadere lideale di un Dio
che creava. La scienza era molto sviluppata, mito e scienza collegati e
parimenti validi.
La teoria stoica di concezioni comuni valide create con esperienze sensibili
poteva far cadere nellaccusa scettica di un sapere non stabile, almeno quanto
il nostro percepire sensibile stesso. alcinoo ripara al tutto parlando di una
visione prenatale delle idee che aiuta quella realt sensibile con cui entriamo in
contatto. Quello che possiamo sapere della realt rimane quindi solamente ci
che si ricollega ad un conoscere trascendente. Rimane la questione di come
conoscere questa altra realt intelleggibile, ed anche plutarco non dar una
risposta sicura ma rester nel limbo dei limiti del nostro conoscere possibile.
Piuttosto che puramente scettici, questi platonici rimangono nellambito
dellontologia ed affermano che la realt intelleggibile scappa ad un sapere
totale da parte di noi uomini.
Lanima divisa in razionale e non razionale, e quella razionale con cui pensiamo
deve farci innalzare verso il dio. se per Dio andiamo ad intendere quello
originale completamente trascendente, vivere significa contemplazione
teoretica totale. Quando invece indica il Dio che ha creato, lesistenza risulter
attiva. Queste posizioni posson congiungersi quando si pensi al vivere attivo in
quanto strumento adatto a creare lordine che porta ad avere unanima
contemplativa. Il fato non ci impone scelte, ma le conseguenze delle nostre
decisioni sono gi stabilite quando agiamo.
Pi che neo pitagorismo, si tratta da platonici pitagorizzanti. Il cuore della
teoria platonica era a loro parere sotto linfluenza del pitagorismo originale,
deboli che non sono ingrando di agire per il bene che per natura ci
apparterrebbe. Questo ridurrebbe il male ad una forma di mancanza e di
errore, piuttosto che forma attiva e ragionata di malvagit.
Neoplatonici non scartano aristotele, tentano di integrare con la teoria
platonica. Il mondo fisico devessere capito col contributo di aristotele, ma con
lapporto platonico pu e devessere integrato, perch Ari non considera
abbastanza gli elementi trascendenti della nostra realt. Credono che
luniverso sia eterno definitivamente, generato dai principi divini intelleggibili.
Difendere il fatto che sia eterno significa per trasformarlo in una grande entit
divina.
La nostra anima e il nostro corpo esistono in simbiosi, noi siamo un corpo
soggetto al tempo ed al morire, eppure ci che ci distingue lanima razionale
interiore. plotino, anima non discesa- noi siamo la parte di anima che non si
intaccata con il corpo materiale, una parte immortale ed eterna. Superiore a
noi quindi lanima non discesa, mentre inferiore a noi rimane il livello delle
passioni e del desiderio. Come affermare allora che abbiamo unidentit nostra
e personale? Per plotino non importava quella che noi chiamiamo persona, ma
di realizzare ci che ognuno di noi in quanto totale ha in potere, perfezionare
gli uomini. Giamblico, se lanima scende scende intera e non ha senso che si
divida. Proclo, anima con natura complessa, che quando scende rimane della
stessa natura originale ma cambia la sua attivit. Damascio, lanima che
scende cambia ma la sua identit rimane uguale. Si determina scendendo e
risalendo poi al divino, come una sougna che rimane pur sempre uguale anche
se allasciutto piuttosto che fradicia.
Per plotino il vero male dellanima sta nella cura eccessiva per il corpo. Eppure
per lui lepica non era niente pi che una preparazione, il vero obiettivo era
essere simili al Dio, non sono i valori a renderci simili a lui perch possiede i
modelli ideali ma non le virt come le nostre. I veri valori sono quelli
contemplativi, che permettono di realizzare le nostre capacit cognitive.
come se fossimo gi per sempre felici, perch conta la nostra anima discesa
senza condizionamenti empirici. Trionfo della teoria. I neoplatonici parlavano
invece dei gradi di virt, civili esemplari intellettuali ecc. Era un tentativo di
inglobare valori superiori ed inferiori senza sminuirli troppo. Ci che per loro
importava maggiormente erano le pratiche teurgiche, obiettivo salvifico
religioso quanto legato alla filosofia ed alla verit, pur sempre collegata
allambito divino. Giamblico, lascesi con la filosofia non bastevole per
raggiungere il divino quindi si necessita anche la purificazione rituale tipica
della teurgia.
APPENDICI- platonici e politica
CRISTIANI
Platonici tradizionalmente contro teorie cristiane, porfirio scrive il contro i
cristiani e giuliano il contro i galilei, Proclo molto contrario. Questo perch la
religione cristiana era non razionale ed ignorante, anche se si condivide il
concetto di fondo di teologia e filosofia collegate. Anche lidea di un principio
diviso nella trinit era simile allidea platonica dei principi. La vera colpa dei
cristiani era di credere sempre e solamente al loro Dio, disprezzando qualsiasi
altra teoria. Anche politicamente era rischioso lasciare potere ai cristiani, che
avrebbero voluto eliminare qualsiasi culto minore e deriva non cristiana.
Tertulliano, contrapporsi alla filosofia platonica per salvaguardare il
cristianesimo come fede in cui credere senza che fosse strozzata da teorie di
meta fisica. Alcuni cristiani trovarono per punti di conciliazione e di possibile
crescita grazie alle stesse teorie cristiane, Atenagora e clemente. Per loro
platone aveva tratto teorie da mos, filosofia ancella della teo logia. Platonismi
cristiani, Iv sec con eusebio e gregorio di nazianzo. Condivide coi platonici
avversione per il materialismo e idea di un principio originale fondamentale,
dibattiti su Dio e Cristo simili a quelli platonici su quali fossero i veri principi
originali ecc. Mondo latino, agostino con la sua teoria della grazia e quindi
tentativo di riconciliare platonici e teorie cristiane. Boezio, non ricorreva alle
scritture ma alla teoria platonica. Pseudo dionigi areo pagita, presta fede alle
parole di paolo con influenza di Proclo per enfasi della trascendenza assoluta e
per il ricorso al movimento della triade. Il corpus areopagiticum latino era uno
strumento fondamentale per la diffusione della filosofia platonica
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