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Manuale pratico di

Astronomia
Grazie ai progressi della tecnologia, lastronomia entrata in una nuova
Manuale pratico di era e tutti oggi possono facilmente avvicinarsi a questa disciplina. Il cielo

Manuale pratico di
uno spettacolo affascinante e meraviglioso e nelle notti serene milioni
Astronomia di astronomi e astrofili contemplano le stelle. Ma in quale modo? Quali
astri si riescono a osservare? Dove e quando? Con quali dispositivi e con
quali tecniche?
Questa nuova edizione del Manuale pratico di Astronomia, completamente

Astronomia
aggiornata, sia unintroduzione ai fondamenti dellastronomia sia una guida
alla pratica strumentale, grazie ai numerosi consigli per utilizzare al meglio
il telescopio che gi si possiede o volti ad aiutare gli astrofotografi principianti.
Nel volume vengono spiegate in dettaglio le tecniche di osservazione
e confrontate le pi recenti e diffuse strumentazioni, come la fotocamera
e la webcam, ormai alla portata di tutti.

338 pagine

Seconda edizione italiana


e Nicolas Dupont-Bloch
di Pierre Bourge, Jean Lacroux
di Pierre Bourge, circa 300 fotografie, disegni e tavole a colori di Pierre Bourge, Jean Lacroux e
Jean Lacroux e glossario dei termini scientifici
Nicolas Dupont-Bloch consigli pratici e indirizzi utili Nicolas Dupont-Bloch
Seconda edizione italiana Seconda edizione italiana

Redazioni lessicograche
Zanichelli editore - Via Irnerio 34
40126 Bologna
Redazioni: lineacinque@zanichelli.it
Ufcio vendite: vendite@zanichelli.it
Assistenza: assistenzacd@zanichelli.it
Homepage: www.zanichelli.it
Dizionari: dizionari.zanichelli.it
Installazione: dizionari.zanichelli.it/
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Attivazione: dizionari.zanichelli.it/
attivazionelicenza
Parole del giorno per email:
dizionari.zanichelli.it/paroledelgiorno

MAN ASTRONOMIA*BOURGE LACROUX


ISBN 978-88-08-1 6414-8

9 788808 164148
1 2 3 4 5 6 7 8 9 (21D) In copertina: Padre e figlio al telescopio
AZPworldwide/Shutterstock Al pubblico 30,50

Ciano Magenta Giallo Nero


Astro 01_BZ3_001_013 20-04-2010 15:45 Pagina 2

1 Losservazione del cielo a occhio nudo


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Astro 01_BZ3_001_013 20-04-2010 15:45 Pagina 3

1 Losservazione del cielo a occhio nudo


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3
Astro 07_BZ3_044_050 20-04-2010 14:32 Pagina 44

7 I telescopi riflettori

In un telescopio riflettore, lobiettivo rimpiazzato da uno specchio con-


cavo, coperto in superficie da una pellicola dalluminio spessa circa
1/10 di micron (1 micron = 1 millesimo di millimetro). Lo specchio
disposto al fondo di un tubo la cui estremit aperta diretta verso lastro
da osservare. Il telescopio quindi un riflettore per la luce. Al contrario
di uno specchio ordinario, il vetro non attraversato dalla luce. La con-
vergenza dellimmagine nel fuoco assicurata solamente dalla curvatura
della superficie dello specchio e, di conseguenza, il telescopio riflettore
non soffre dellaberrazione cromatica dei rifrattori.
Limmagine formata dallo specchio in seguito riflessa da un piccolo
specchietto secondario verso il porta-oculare. La presenza dello spec-
chietto non altera in modo drammatico limmagine e resta invisibile per
un oggetto allinfinito. Esso tuttavia nasconde una parte dello specchio
principale alla luce che entra nel tubo: si parla quindi di ostruzione cen-
trale. Un telescopio riflettore a grande campo per la fotografia stellare
possiede inevitabilmente unostruzione importante, mentre un telesco-
pio specializzato nellosservazione planetaria pu e deve possedere la pi
piccola ostruzione possibile.
Tutti i sistemi riflettori fanno coincidere il fuoco visibile e quello fo-
tografico. I riflettori sono quindi, a parit di prezzo, molto migliori che
i rifrattori quando si tratta di fotografia, e restano adatti per tutti i tipi
di impiego. Il loro cromatismo perfetto.
I telescopi Newton e Cassegrain Peraltro gli specchi in generale devono es-
possiedono razze per sostenere il piccolo sere riallineati ogni tanto, operazione che si
specchio secondario. Se si desiderano realizza da soli con metodi semplici. Sono
buone immagini a ingrandimenti elevati, le anche pi sensibili alla turbolenza atmo-
razze devono essere quattro, di uno
spessore ridotto relativamente al diametro sferica, quindi meno stabili rispetto ai ri-
del telescopio, anche in uno strumento da frattori nellosservazione e nella fotografia
principiante. dei pianeti.

Il telescopio Newton
Nei telescopi a schema di Newton, limmagine dellastro formata nel
fuoco dallo specchio rinviata ad angolo retto su un lato del tubo, per
mezzo di un piccolo specchio piano inclinato 45: lo specchio secon-

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Astro 07_BZ3_044_050 20-04-2010 14:32 Pagina 45

7 I telescopi riflettori

Spaccato di un telescopio
Newton. Il fascio ottico giun-
ge in fondo al tubo ed con-
centrato dallo specchio prin-
cipale; inviato lateralmen-
te dallo specchio secondario
a 45, verso il porta-oculare,
che si trova su un lato del
tubo. Sono visibili le razze di
supporto dello specchio se-
condario.

dario. Loculare piazzato quindi lateralmente al tubo, perpendicolar-


mente ad esso. La visione orizzontale estremamente comoda: si osserva
un astro allo zenit cos come se si trovasse allorizzonte senza fatica.
Il telescopio di Newton il pi semplice dei riflet-
tori e per questa ragione molti dilettanti se lo co-
struiscono, con diametri che vanno tipicamente
da 150 mm fino a un metro! Il principale difetto
del Newton risiede nellaberrazione dovuta al coma
(deformazione a ventaglio di una stella sul bordo del
campo), soprattutto quando lo strumento di grande
apertura (f/D < 6).
La fotografia planetaria sempre possibile, soprat-
tutto con un rapporto maggiore di f/6. Si trovano anche
Newton a f/8-11, economici ma molto specializzati in
questo dominio. Grazie alla loro debole ostruzione, il con-
trasto superiore a quello offerto dagli Schmidt-Cassegrain
a parit di diametro.
Il Newton a f/4-5 ha unostruzione importante che lo rende
poco adatto losservazione e alla fotografia dei pianeti. Si tratta in-
vece di uno strumento potente per il cielo profondo, anche se ri-
chiede una messa a fuoco delicata ed caratterizzato da un coma im-
portante, che pu essere comunque perfettamente corretto (correttore
di coma). Per la fotografia occorre che il porta-oculare permetta di
accedere al fuoco.

Telescopio Newton da 254 mm per losservazione e la foto-


grafia del cielo profondo e dei pianeti. Quando diretto ver-
so lo zenit, il suo porta-oculare si innalza fino a 2 m dal suo-
lo. Si noti che il diametro ridotto dellasta dei contrap-
pesi pu essere una fonte di vibrazioni. Il peso dellin-
sieme 50 kg. Lassemblaggio di uno strumento pi
grande di 200 mm pu richiedere due persone.

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Astro 10_BZ3_072_081 20-04-2010 15:54 Pagina 72

10 Come mettere in stazione


uno strumento equatoriale

Che cos una montatura equatoriale?


Uno strumento astronomico pu essere installato su una montatura co-
stituita da due assi, uno verticale e uno orizzontale, perpendicolare al
primo: si tratta un sistema classico chiamato montatura altazimutale.
Inclinando lasse verticale in modo tale che, rispetto al piano oriz-
zontale, sia sollevato di un angolo uguale alla latitudine del luogo di os-
servazione, si ottiene una montatura equatoriale. Nel nostro emisfero
lestremit di questo asse rivolta verso il cielo deve essere orientata verso
il Polo celeste Nord, ovvero occorre che lasse giaccia nel piano del me-
ridiano locale. Dopo aver orientato lo strumento verso un punto qua-
lunque del cielo, se si fa ruotare questasse (detto polare) a una velocit

Principio della montatura equatoriale.


A) Cerchio orario (ascensione retta).
B) Cerchi di declinazione.

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Astro 10_BZ3_072_081 20-04-2010 15:54 Pagina 73

10 Come mettere in stazione uno strumento equatoriale

Cannocchiale astronomico equatoriale


A) Sede dellasse polare.
B) Sede dellasse di declinazione, per-
pendicolare al precedente.
C) Contrappesi e manopole di bloccaggio
degli assi.
D) Manopole di bloccaggio dellascen-
sione retta.
E) Manopola di comando micrometrica del
movimento lento in ascensione retta.
F) Manopola di bloccaggio in declinazione.
G) Comando micrometrico del movimen-
to lento in declinazione.
H) Attacco a coda di rondine solidale al
tubo.
I) Manopola di bloccaggio della coda di
rondine.
J) Manopola di messa a fuoco.
K) Supporto verticale.
L) Manopola di fissazione del supporto in-
filato sullasse verticale.
pari a un giro in 24 ore siderali, e in senso oppo- M)Vite di serraggio della regolazione in al-
sto alla rotazione terrestre, la stessa regione del tezza dellasse polare.
cielo rimarr inquadrata permanentemente. Il se- N) Cerchio orario (ascensione retta).
O) Cerchio di declinazione.
condo asse, detto asse di declinazione, sempre
perpendicolare al primo, permette di spostarsi li-
beramente su qualunque parte del cielo situata tra lorizzonte Nord e
lorizzonte Sud, passando per lo zenit. questo il principio della mon-
tatura equatoriale.

Regolazione approssimata
A seconda delle situazioni si pu procedere in modo differente per re-
golare lasse polare in latitudine.

Primo caso
Su certi strumenti commerciali, lasse polare varia la sua angolazione ri-
spetto allorizzonte semplicemente allentando un dado di bloccaggio mu-
nito di alette. Talvolta si trova un settore di goniometro graduato che per-
mette di portare lasse alla latitudine desiderata con unapprossimazione
dellordine del grado. Luso di una lente pu aiutare a perfezionare que-
sta regolazione.
Orientate lasse polare P approssimativamente in direzione Nord,
dopo aver piazzato lo strumento nella posizione dalla quale contate di
osservare in seguito. Un terreno ben in piano, un balcone o un terrazzo
sono ugualmente indicati. Allentate il dato di bloccaggio M che per-

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Astro 12_BZ3_089_103 20-04-2010 15:58 Pagina 94

12 Introduzione alla fotografia astronomica

Caccia alle meteore e al passaggio di satelliti


artificiali
Per questo tipo di immagine la macchina rimarr fissa con il diaframma
aperto al massimo. Sono necessarie una grande sensibilit alla luce e pose
di 10-40 minuti. In queste condizioni pu capitare che si accumuli un
deposito di condensa sulla lente dellobiettivo. Esponete quindi la fo-
tocamera allaria esterna almeno mezzora prima di iniziare la posa, o cir-
condate lobiettivo con una resistenza riscaldante posta allaltezza della
lente frontale. Saranno catturate solo le meteore pi brillanti, di una lu-
minosit non inferiore a quella di Vega.

Le comete brillanti
Si tratta delle comete visibili gi a occhio nudo (ovvero le pi rare!).
Aprite il diaframma al massimo e scegliete una sensibilit di 400 o 800
ISO. La posa sar compresa tra 30 secondi e 1 minuto con un obiettivo
luminoso (f/1,4 o f/2,8).

Aurore boreali
Raggiere, nubi rossastre, drappeggi sono talvolta visibili in direzione
Nord o Nord-Ovest (ovvero sopra il polo magnetico terrestre). Questi
fenomeni, di cui bisogna sempre sorvegliare la possibile apparizione, sono
osservabili e fotografabili verso la fine del crepuscolo o durante la notte.
Drappeggi di unau- Sono accessibili solamente ad apparecchi molto aperti (f/1,5, f/2 o
rora boreale foto- f/2,8). Anche qui occorre utilizzare la massima sensibilit. Aprite il dia-
grafati con un obiet- framma al massimo ed eseguite pose comprese tra 3 e 10 secondi.
tivo grandangolare
da 20 mm aperto a
f/4. Posa di 1/2 se-
La luce zodiacale
condo su pellicola Se vi siete trovati in un luogo privo di inquinamento luminoso, con un
Konica 3200 ISO. cielo trasparente, avete forse potuto percepire questo chiarore visibile in
Fotografia: Herv inverno e in primavera, alla sera, alla fine del crepuscolo; oppure in au-
Sourgens.
tunno, al mattino prima dellalba. possibile fotografare questo feno-
meno con un obiettivo molto aperto
(f/1,4). Se si usa la pellicola, occorrer
un negativo con una sensibilit com-
presa tra 1600 e 3200 ISO, o una dia-
positiva da 400 ISO con uno sviluppo
spinto (trattamento realizzabile da ogni
laboratorio o con appositi kit). Le pose
saranno da 5-10 minuti. Con appa-
recchio digitale, selezionate 400 ISO,
date unesposizione equivalente e au-
mentate in fase di lavorazione il con-
trasto finale. Si tratta di un oggetto ce-
leste comunque difficile da fotografare.

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Astro 12_BZ3_089_103 20-04-2010 15:58 Pagina 95

12 Introduzione alla fotografia astronomica

Sar interessante notare le condizioni atmosferiche per vedere come


il fenomeno vari di intensit. In ogni caso ricordatevi di operare lontano La luce zodiacale fo-
tografata in febbraio
dalle nebbie e dallinquinamento delle grandi citt. dopo il tramonto,
verso le ore 19, con
un obiettivo da 19
mm aperto a f/2,2. Si
Come fotografare una costellazione riconoscono le Ple-
senza tracce stellari iadi in alto a sinistra,
nel prolungamento
Se la posa troppo lunga, ogni stella appare come una traccia che po- della luminescenza.
trebbe essere considerata inestetica. Se troppo corta, solo le stelle In alto a destra: la ce-
molto brillanti si percepiscono come punti. Pi la focale dellobiettivo lebre cometa Hale
lunga, pi lo spostamento degli oggetti sul piano focale rapido, quindi Bopp (aprile 1997),
tanto pi la posa deve essere breve per evitare lapparizione del mosso. che rimasta im-
mortalata nellim-
Un grandangolo quindi sempre indicato per questo tipo di fotografie. magine. Fotografia:
Il grande campo inquadrato permette di fotografare varie costellazioni Pierre Bourge.
sulla stessa immagine.
Selezionate unelevata sensibilit:
da 400 a 1600 ISO. Utilizzando un
filtro diffusore leggero, che disperde
leggermente la luce delle stelle, po-
trete apprezzarne meglio il colore.
Esso va dal blu delle stelle pi calde
fino al rosso di quelle pi fredde. Po-
trete cos costituirvi il vostro atlante
fotografico personale delle costella-
zioni.
Ecco una regola semplice per co-
noscere il tempo di posa massimo
affinch le stelle restino puntiformi
con un apparecchio fisso:

fotocamera a pellicola (formato 2436) posa massima (secondi) = 600/focale (mm)


fotocamera digitale (formato APS-C) posa massima (secondi) = 150/focale (mm)
webcam (formato 3,92,8) posa massima (secondi) = 160/focale (mm)

Fotografare la nebulosa di Orione, la galassia di Andromeda o lammasso


globulare in Ercole necessita di pose pi lunghe, che possono rendere ne-
cessaria la costruzione di un apparecchio di inseguimento equatoriale
(pag. 318).

Una fotocamera digitale con un obiettivo da 18 mm di focale permette di fare pose


lunghe anche 8 secondi senza che le stelle mostrino un allungamento dovuto al loro
spostamento. Con un obiettivo da 55 mm occorrer non andare al di l di 2,5 secondi,
che si ridurranno ulteriormente a 1,5 secondi con una focale di 105 mm: si potranno
allora riprendere solo le stelle pi luminose di una parte di una costellazione.

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Astro 13_BZ3_104_113 20-04-2010 16:00 Pagina 106

13 Le tecniche di base dellastrofotografia lunare e planetaria

La fotografia per proiezione


Il diametro apparente di Giove in media 45 volte pi piccolo di quello
della Luna: occorre quindi utilizzare un dispositivo che allunghi vir-
tualmente la focale dello strumento per ingrandire limmagine e proiet-
tarla sul sensore di ripresa. Tale dispositivo costituito semplicemente
da un oculare, una lente di Barlow, o una combinazione di entrambi.

Lamplificazione negativa per lente di Barlow


Si sostituisce loculare con una lente di Barlow. Questa configurazione
moltiplica da 1,6 a 5 volte la focale. La Barlow fornita con uno strumento
da principiante spesso fonte di risultati deludenti: unimmagine ade-
guata non pu che venire da una Barlow di qualit costituita da due o
tre lenti.

Fotografia con lente


di Barlow
1) Webcam (o mac-
china fotografica)
senza obiettivo.
2) Adattatore web-
cam / 31,75 mm Nel porta-oculare vuoto si introduce una lente di Barlow, a cui si rac-
(o anello T2 avvi-
corda a scelta:
tato alla lente di
Barlow). una webcam tramite un adattatore da 31,75 mm;
3) Lente di Barlow. una camera CCD;
una videocamera con il suo adattatore C;
un apparecchio reflex con adattatore T2. Se la Barlow priva di fi-
lettatura da 42 mm per lanello T2, si pu inserire un elemento di rac-
cordo ulteriore (per esempio, Baader).

Lamplificazione positiva tramite oculare


Loculare proietta unimmagine nella fotocamera della webcam da cui
stato svitato lobiettivo.

1) Webcam, camera CCD o macchina fotografica senza obiettivo.


2) Adattatore webcam o anello T2.
3) Oculare inserito nel tele-extender.
4) Raccordo tele-extender.

106
Astro 13_BZ3_104_113 20-04-2010 16:00 Pagina 107

13 Le tecniche di base dellastrofotografia lunare e planetaria

La proiezione del-
loculare. Si pu so-
stituire la webcam
con una macchina
fotografica reflex
con adattatore T2,
avvitata direttamen-
te sul tele-extender.

Lingrandimento dellimmagine ottenuta dipende dal tiraggio,


vale a dire dalla distanza tra loculare e il sensore, secondo la formula:
Ingrandimento = (tiraggio in mm / focale delloculare in mm) 1
Esempio: un sensore che si trova a 90 mm da un oculare di 10 mm di
focale permette un ingrandimento (o amplificazione) pari a:
(90/10) 1 = 8 volte
Con un telescopio da 900 mm di focale si dispone quindi di una focale
equivalente di 900 mm  8 = 7200 mm ovvero 7,2 m. Giove e Saturno
formano allora immagini di pi di 2 mm di diametro, ovvero un po pi
della met della dimensione del sensore di una webcam. Limmagine pre-
senta molti dettagli e gli anelli di Saturno riempiono met dello schermo.
Ma attenzione! La luminosit diminuisce con il quadrato del tiraggio (ov-
vero ingrandendo due volte di pi si divide la luminosit di un fattore
quattro); unamplificazione tra 10 e 12 volte necessita di un buon ocu-
lare, di uno strumento stabile e di una buona esperienza di ripresa.

La fotografia tramite amplificazione afocale


Le tecniche precedenti sono applicabili soltanto se limmagine pu es-
sere proiettata direttamente sul sensore della fotocamera, che deve
quindi permettere leliminazione dellobiettivo, in modo tale che que-
stultimo sia sostituito dallo strumento astronomico. Al contrario, lam-
plificazione afocale permette di sfruttare una fotocamera a obiettivo fisso,
come quello di un apparecchio compatto o di una videocamera (risulta
inutile per la webcam, il cui obiettivo sempre svitabile o comunque
smontabile).
Si posiziona la fotocamera con il suo obiettivo dietro loculare. Lin-
grandimento si ottiene dividendo la focale dellobiettivo fotografico
per la focale delloculare. Supponiamo che si disponga di un obiettivo
di 50 mm, di fronte a un oculare di 15 mm di focale: lingrandimento
sar quindi di 50/15 = 3,3 volte.

107
Astro 14_BZ3_114_120 20-04-2010 16:09 Pagina 118

14 La Luna: carta didentit astronomica

Blancanus
Moretus
Manzinus Schein

Clavius
Logomon
Mutus
Rosenberger Maginus
Hommel
Tycho
Pitiscus Liceti
Watt Vlacq
Deslandres
Stfler
Purbach
Steinel Fabricius
Werner Muro

Metius
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Sacrobosco
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Beaumont Abulfeda
Fracastor
Cyrillus
Petavius MARE al-Battani
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DEI VAPORI
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Colomb Gockel Delambre
Gutenberg CENT

Lam Langrenus Tr
Toricelli
Hyginus
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DELLA FECONDIT Arago
MARE
Messier DEI VAPOR
Taruntius MARE
DELLA TRANQUILLIT Manilius
Firmicus
Plinius Ha
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Condorcet Proclus
MARE
DELLA SERENIT
MARE Macrobius
DELLE CRISI Rmer Linn
Chacornac
Le Monnier so
uca
Tau Ca
rus
Posidonius
Cleomedes

Eudoxus
Geminus Hercules
Aristote
Atlas
Endymion
Mappa della Luna
Fonte: www.celestialmotherlode.net.
Democrito

118
Astro 14_BZ3_114_120 20-04-2010 16:09 Pagina 119

14 La Luna: carta didentit astronomica

canus Phocylides

cheiner
Schiller
omontanus Schickard

Wilhelm Capuano
Doppelmayer
Kelvin Vieta
es Pitatus
bach MARE
Hyppalus DEGLI UMORI
Muro dritto Bouillau Mersene
Crger
MARE
DELLE NUBI
Gassendi
Billy Sirsalis
Arzachel Hansteen
Monti Riphae

Letronne
Alphonsus
Grimaldi

Tolomeo Hevelius
OCEANO
DELLE TEMPESTE
n

Flammarion Cavalieri
Keplero
Cardano
BAIA
CENTRALE Copernico Krafft
Marius
Triesnecker Seleuco
nus
Stadius Erodoto
ARE i
VAPORI
Eratostene Carpaz
Aristarco
Lambert
Timocharis
Eulero
MARE
DELLE PIOGGE
Archimede
Autolycus
Eracnide Mairan
Aristillus
Linneo
GOLFO
o Cassini DELLE IRIDI
cas
Monti dritti Harpalus
Al
pi Platone
Valle alpina
a
Pitagora
xus

MARE DEL FREDDO Herschel


istoteles

ocrito

119
Astro 21_BZ3_165_176 20-04-2010 16:23 Pagina 174

21 Leclisse, grande spettacolo celeste

Eclisse totale di Sole


Eclissi totali di Sole
fotografata in Zam- Perch due eclissi totali si verifichino in uno stesso luogo della Terra oc-
bia, 21 giugno 2001; corrono secoli. Le eclissi di Sole sono rare e brevi. Quindi, occorre co-
obiettivo Nikkor da
20 mm di focale dia-
gliere le occasioni al volo!
frammato a f/4; posa Lultima eclisse totale di Sole visibile in Europa si prodotta l11 ago-
di 2 secondi. Il pia- sto 1999. La linea di centralit passata a una cinquantina di kilome-
neta Giove visibile tri a nord di Parigi.
poco al di sotto del
Sole eclissato. Foto-
grafia: Pierre Bourge.

Questa immagine delleclisse totale di Sole del 29 mar-


zo 2006 stata composta partendo dalla sovrapposizione
di cinque immagini digitali ottenute con una fotocamera
Lumix installata su un treppiede, con zoom regolato al
massimo della focale (equivalente a 420 mm). I tempi di
posa vanno da 1/500 a 1/15 di secondo a f/4.
Ogni immagine di partenza trattata informaticamen-
te in modo tale che il risultato finale sia equilibrato e si
avvicini il pi possibile a ci che si vede realmente a oc-
chio nudo durante la totalit. Una cura particolare sta-
ta applicata nel rendere i colori cos come sono perce-
pibili: il rosa elettrico delle protuberanze, il color argento
brillante sfumato per la corona, il blu cobalto per il cie-
lo. Questo cielo blu cos particolare purtroppo quasi
sempre assente dalle fotografie, perch difficilmente re-
gistrato dalle pellicole o dai sensori digitali. Occorre quin-
di ricostruirlo a posteriori. Fotografia: Fabrice Bourge.

174
Astro 21_BZ3_165_176 20-04-2010 16:24 Pagina 175

21 Leclisse, grande spettacolo celeste

Immagine composita
che mostra lestensione
della corona solare du-
rante leclisse totale di
Sole dell11 agosto
1999. Questa composi-
zione di pi fotogrammi
ha permesso a Renaud
Leduc di ottenere unim-
magine eccezionale.

Durante il massimo del-


lattivit solare gli osser-
vatori hanno molte pos-
sibilit in pi di distin-
guere le protuberanze
sul contorno del Sole, so-
prattutto durante le eclis-
si totali di breve durata.
Su questimmagine,
unesposizione breve
compresa tra 1/500 e
1/1000 di secondo rive-
la le protuberanze ed
esclude la corona solare,
che circa 2000 volte
meno brillante. Eclisse
totale dell11 agosto
1999. Autori: V. Rotuni-
no, P. Bourge.

Al contrario dellimma-
gine precedente, una
posa di diversi secondi fa
apparire la corona e non
mostra le protuberanze
bruciate nella sovrae-
sposizione. Linterposi-
zione di un filtro neutro
che degrada verso
lesterno ha permesso di
riprendere getti corona-
li la cui estremit oltre-
passa i due diametri so-
lari (31 luglio 1981). Fo-
tografia: Pierre Bourge.

175
Astro 25_BZ3_185_193 20-04-2010 16:28 Pagina 192

25 Colpo docchio sul Sistema Solare

Le comete, vagabondi del Sistema Solare


Astri nebulosi dal centro brillante (nucleo) circondato da una debole lu-
minosit (chioma) talvolta prolungata in una coda in direzione oppo-
sta al Sole.
Record di lunghezza: la coda della cometa del 1843 misurava 320 mi-
lioni di kilometri.
Su orbite molto ellittiche, le comete hanno dimensioni variabili e
masse insignificanti.
Il nucleo formato da un aggregato misto di ghiacci e materia mi-
nerale circondato da unatmosfera molto rarefatta. Avvicinandosi al
Sole, il ghiaccio sublima e libera le polveri, formando una doppia coda
spinta dal vento solare.
Molte comete hanno un periodo di rivoluzione noto; nel 1985-86
abbiamo rivisto la cometa di Halley, il cui periodo di 76 anni.

Le comete ben visibili a occhio nudo sono molto rare. Le


osserverete con binocoli di qualit partendo da stelle di
riferimento vicine, seguendo le effemeridi pubblicate nelle
riviste specializzate e sui siti internet (Le Stelle, Nuovo
Orione, Coelum, Almanacco UAI, http://comete.uai.it/).

Piccolo vocabolario planetario



Pianeta inferiore: pianeta la cui orbita compresa allinterno del-
lorbita terrestre (per esempio: Venere).
Pianeta superiore: pianeta la cui orbita esterna lorbita terre-
stre (per esempio: Marte).
Pianeta in opposizione: visto dalla Terra, si trova in direzione
opposta al Sole.
Pianeta in quadratura: visto dalla Terra, si trova a 90 dal Sole
(ovvero la sua direzione forma un angolo retto con la direzione del
Sole).
Orbita: traiettoria di un corpo intorno a un altro.
Rotazione diretta: in senso antiorario, per un osservatore situato
nel nostro emisfero boreale.
Rotazione retrograda: in senso orario.

192
Astro 25_BZ3_185_193 20-04-2010 16:28 Pagina 193

25 Colpo docchio sul Sistema Solare

Confronto tra i dia-


Occultazione: assaggio di un astro davanti allaltro, per esempio metri dei pianeti del
della Luna davanti a una stella o a un pianeta, oppure di un satel- Sistema Solare pres-
so il bordo del Sole.
lite dietro il pianeta. Listante della sparizione chiamato anche im- Rispetto alla Terra
mersione. Listante di riapparizione lemersione. (in basso), per esem-
Congiunzione: avvicinamento apparente di un astro a un altro, pio: il diametro di
per esempio di una stella alla Luna o a un pianeta. In congiunzione, Giove corrisponde
a 13 globi terrestri;
la stella appare passare appena sotto o sopra il disco lunare. Mercurio rappresen-
Elongazione: distanza angolare di due oggetti del Sistema Solare, ta 0,39 diametri ter-
in generale rispetto al Sole. Per esempio: la massima elongazione restri; Venere 0,966;
possibile di Venere rispetto al Sole di 47; Titano, satellite di Sa- Marte 0,53; Giove
11,2; Saturno 9,4;
turno, ben osservabile in occasione delle sue elongazioni orientali Urano 4; Nettuno
e occidentali rispetto al pianeta. 3,7; il Sole 109,5. I
Retrogradazione: fase di movimento apparente di un pianeta pi grossi oggetti
durante la quale esso appare spostarsi da Ovest verso Est, ovvero in transnettuniani (non
rappresentati) rag-
senso opposto al suo moto abituale. Tra movimento diretto e mo- giungono 0,2 dia-
vimento retrogrado il pianeta passa per il punto stazionario. metri terrestri.

193
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