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di Luigi Borrelli
Quante volte il marted discutendo sul goal preso la domenica dal nostro portiere ci
siamo sentiti dire:-Mr non lho proprio visto arrivare!. Non che lavversario si materializzato
dal nulla,era l ; cera ma non lo vedeva,perch probabilmente la sua attenzione era tutta su di un
soggetto, disinteressandosi di tutto ci che si muoveva intorno al punto di interesse.
Prima di analizzare questo aspetto,dobbiamo fare un piccolo passo indietro,
sottolineando che per una risposta motoria adeguata e veloce ad uno stimolo,il nostro atleta,oltre
ai processi attentivi, deve ottimizzare il sistema sensoriale e la capacit di memoria ,osservando la
realt non solo con gli occhi ma anche con la mente.
Procedendo per gradi, il processo visivo ha inizio nellocchio e si completa nel cervello.
In maniera molto semplice: la luce entra nellocchio attraverso la pupilla.
Successivamente,attraverso il Crstallino ,una sorta di lente biconvessa trasparente ed elastica che
vede e focalizza gli oggetti,i raggi si concentrano sulla retina che riveste il fondo dellocchio ed
costituita da una serie di cellule fotorecettori i coni e i bastoncelli che attraverso il nervo ottico
trasmettono gli impulsi luminosi al cervello trasformandoli in impulsi elettrici.La
retina,praticamente si comporta come una pellicola fotografica con immagini dellambiente che
vediamo rimpicciolite e capovolte.E compito del nervo ottico trasmettere queste informazioni al
cervello che provveder a raddrizzarle.Tornando ai fotorecettori della retina, i bastoncelli ( tra i 75
ed i 150 milioni per occhio) consentono la visione in condizione di scarsa luminosit,addirittura
studi hanno evidenziato che basta un fotone per eccitarli,non segnalano i colori , danno solo una
visione in bianco e nero e sono posti sulla periferia della retina. I coni,invece, (tra i 4 e 7 milioni per
occhio) non garantiscono la visione in condizione di scarsa luminosit.Nelluomo ce ne sono di tre
tipi: sensibili al rosso,verde e blu e se attivati simultaneamente la luce percepita risulta
bianca.Consentono di percepire i dettagli e cambiamenti di immagini pi rapidi rispetto ai
bastoncelli,con tempi di risposta agli stimoli sicuramente pi veloci.I coni sono localizzati nella
parte cenntrale della retina: la fovea.
Da tutto ci ne deriva che il nostro occhio dispone di due tipi di visione:una Visione
Centrale o Foveale con un raggio di 3-4 e di una Visione Periferica con un raggio di 30 per la
perifovea e 180 per la periferica.Questo spiega il fatto che possiamo guardare precisamente in un
punto e nello stesso tempo percepire ci che si svolge attorno ad esso. Logicamente la visione
centrale che orienta il campo visivo e la visione periferica conseguentemente dipendente dal
punto di fissazione.In condizioni normali,gli occhi vengono mossi continuamente e cambiano
direzione circa 5 volte a secondo mantenendo sulla fovea limmagine degli oggetti in movimento e
dirigere la fovea sui vari particolari dellambiente circostante costruendone un immagine
complessiva.I movimenti oculari ,in base alla velocit di spostamento, si distinguono in Lenti e
Rapidi. Scopo principale del Sistema Oculo Motore condurre la fovea sul bersaglio e mantenerla
su di esso per il tempo necessario.Questo si verifica grazie ad un complesso sistema
neuroanatomico molto complesso che svolge le proprie funzione grazie a 5 sistemi neuronali di
controllo: movimento oculare saccadico,movimento lento dinseguimento (pursuit) , riflesso
vestibolo-oculare,movimento optocinetico e movimento di vergenza.
ESERCIZIO 1: Allenare la motilit oculare abbinando rapidi movimenti della testa stimolando il
sistema del riflesso vestibolo oculare. Obiettivo tecnico: allenare la presa alla figura.
Durata: 2 serie da 30 a dx e sx Recupero completo
Descrizione: P effettua delle prese a dx su tiri alla figura calciati dal Mr sul primo palo. Nello stesso
momento P2 e P3 ,posti lateralmente a 90/100 rispetto a P, si cambiano spesso di posto
rapidamente. Alla fine dellesercizio (30) P dovr dire quante volte P2 e P3 si sono cambiati di
posto.
Luigi Borrelli