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COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E IN ACCIAIO

(D.M. Infrastrutture 14-01-2008 e Circolare 02-02-2009 n 617 C.S.LL.PP.)

CONTROLLO DEI MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

1. ADEMPIMENTI COGENTI
1.1 PRESCRIZIONI GENERALI
Tutti i materiali per uso strutturale devono essere:
Identificati univocamente dal Produttore,
Qualificati sotto la responsabilit del Produttore,
Accettati dal Direttore dei Lavori mediante acquisizione e verifica della
documentazione di qualificazione, nonch mediante prove sperimentali di
accettazione,
e sono soggetti obbligatoriamente alle PROVE DI ACCETTAZIONE e/o di
CONTROLLO IN CANTIERE, da effettuare presso i Laboratori di cui allArt. 59
del DPR 380/2001 (ex art. 20 della Legge n 1086/71). (D 11.1)
Pertanto il Direttore dei Lavori, prima dellinizio dei lavori, deve verificare
lesistenza delle certificazioni che attestino le caratteristiche dei materiali impiegati
e/o dei loro processi di produzione e/o di trasformazione, in modo da rispettare e far
rispettare le PRESCRIZIONI DEL PROGETTO STRUTTURALE.

1.2 PARTICOLARI ADEMPIMENTI PRELIMINARI (D 11.1) (C 11.1)

1.2.1 CALCESTRUZZO
Prima della fornitura in Cantiere di calcestruzzo prodotto con processo industrializzato, il
Direttore dei Lavori, tramite il Costruttore, deve acquisire copia del certificato del Controllo di
Processo produttivo di fabbrica (FPC - Factory Production Control) e la copia sia degli studi
teorici sia delle Certificazioni delle verifiche di ciascuna miscela omogenea.
Per forniture connesse con produzioni in Cantiere tramite processi non industrializzati,
ovvero per quantit inferiori a 1500 m3 di miscela omogenea, il D.L. deve acquisire
preliminarmente i documenti attestanti i criteri e le certificazioni delle prove che hanno
portato alla determinazione delle relative resistenze caratteristiche, certificazioni comunque
rilasciate da un laboratorio di cui allart. 59 del DPR 380/2001.
Inoltre, in Cantiere, prima dellinizio delle operazioni di scarico, il Direttore Lavori tenuto
a verificare la documentazione di consegna del calcestruzzo e a verificare la bolla di
accompagnamento per ogni fornitura di calcestruzzo, ed in particolare:
- gli estremi della certificazione FPC (Ente certificatore e codice certificazione).

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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-la corrispondenza delle caratteristiche del calcestruzzo fornito con le prescrizioni inserite
nella relazione dei materiali e sugli elaborati grafici.
Nel caso in cui la bolla di accompagnamento risulti sprovvista dei riferimenti certificativi e/o le
caratteristiche del calcestruzzo fornito non corrispondano alle prescrizioni riportate negli Elaborati
Progettuali delle Strutture (Classe di Esposizione, Classe di Resistenza, Classe di Consistenza,
Dmax aggregati, ecc.), il Direttore dei Lavori deve rifiutare la fornitura. (D 11.2.8)

1.2.2 ACCIAIO
Prima della messa in opera, il Direttore dei Lavori tenuto a verificare che tutte le
forniture di acciaio siano accompagnate dalla copia dellAttestato di Qualificazione del
Servizio Tecnico Centrale, ed in particolare: (D 11.3.1.5)
- Per le forniture effettuate da un Commerciante intermedio dovr verificare che siano
accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il
riferimento al documento di trasporto del Commerciante stesso
- Per le forniture provenienti da Centri di Trasformazione (armature presagomate e/o
saldate), controllato preliminarmente il possesso dei relativi requisiti, dovr verificare
lesistenza sia della dichiarazione su documento di trasporto degli estremi
dellattestato di avvenuta dichiarazione di attivit (rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale),
recante il logo o il marchio del centro di trasformazione, sia dellattestazione inerente
lesecuzione delle prove di controllo interno.
In caso di mancanza dellattestato di qualificazione e/o di assenza della documentazione di
accompagnamento del Commerciante intermedio e/o di mancanza di requisiti e/o di fornitura di
inadeguata documentazione da parte del Centro di Trasformazione, il Direttore dei Lavori deve
rifiutare la fornitura. (D 11.3.1.5) (C 11.3.1.5)

2. CALCESTRUZZO
2.1 PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO (D 4.1) (C 4.1) (D 11.2.1) (C 11.2.1)

Le prescrizioni progettuali per il calcestruzzo devono essere caratterizzate almeno


mediante la classe di resistenza - contraddistinta dai valori caratteristici della resistenza
cilindrica (fck) misurata su cilindri 150x300 (mm) o prismi 150x150x300 (mm) e della
resistenza cubica (Rck) misurata su cubetti 150x150x150 (mm) a 28 giorni di
stagionatura ed espressa in N/mm2 - la classe di consistenza, il diametro massimo
degli inerti e dare indicazioni sulla composizione della miscela, eventualmente additivata,
in funzione anche delle previste classi di esposizione ambientale (v. Linee Guida del
Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP.) e dei requisiti di
durabilit delle opere.
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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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Sulla base della denominazione normalizzata, vengono definite le seguenti classi di
resistenza del calcestruzzo:

Classi di resistenza
C8/10 C25/30 C40/50 C60/75
C12/15 C28/35 C45/55 C70/85
C16/20 C32/40 C50/60 C80/95
C20/25 C35/45 C55/67 C90/105

I calcestruzzi delle diverse classi di resistenza trovano generalmente impiego secondo


quanto riportato nella sottostante tabella.

Strutture di designazione Classe di resistenza


minima
Per strutture non armate o a bassa percentuale di armatura C8/10
Per strutture semplicemente armate C16/20
Per strutture precompresse C28/35
ZONA SISMICA Non ammesso luso di conglomerati di classe inferiore a C 20/25 (D 7.4.2.1)
Ulteriori accertamenti devono essere riservati alle classi di resistenza superiori a C45/55,
con particolare attenzione per le classi di resistenza superiori a C70/85.
Le norme attuali considerano un calcestruzzo omogeneo quando confezionato
con la stessa miscela e prodotto con medesime procedure ed impongono che il
calcestruzzo sia prodotto in regime di controllo della qualit al fine di garantire il
rispetto delle prescrizioni progettuali .

2.1 CONTROLLI DI QUALITA (D 11.2.2)

Il controllo del calcestruzzo si articola su pi fasi:


2.2.1 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA (D 11.2.3)
Serve a determinare, prima della costruzione delle opere, ciascuna delle miscele omogenee
per produrre i tipi di calcestruzzo richiesti dal progetto, anche se il Costruttore resta
responsabile della qualit del calcestruzzo, che dovr essere controllata dal Direttore
dei Lavori.
2.2.2 CONTROLLO DI PRODUZIONE
Serve a controllare il calcestruzzo durante il processo di produzione.

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2.2.3 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE (D 11.2.5)
Tale controllo viene esercitato mediante il prelievo dagli impasti, al momento della posa
in opera, di un quantitativo di calcestruzzo necessario per il confezionamento di un gruppo
di due provini, i quali, sottoposti a prove di resistenza a compressione, forniranno con la
loro media la Resistenza di Prelievo utilizzata per i relativi controlli di Tipo A e Tipo B.
2.2.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI PER I CONTROLLI TIPO A E TIPO B (C 11.2.5.3)

Il suddetto prelievo deve essere eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori
(o di un Tecnico di sua fiducia) che dispone lidentificazione dei provini mediante
sigle, etichettature indelebili ecc. e provvede a redigere e firmare apposito
Verbale di Prelievo.
La domanda di prove al Laboratorio deve essere sottoscritta dal Direttore dei
Lavori e deve contenere precise indicazioni sulla posizione nelle strutture interessate
da ciascun prelievo e riportare gli estremi del Verbale di Prelievo oppure con il Verbale
di Prelievo allegato: la certificazione rilasciata dal Laboratorio deve riportare
riferimento a tale Verbale.
I campioni debbono essere consegnati al Laboratorio Prove dal Direttore dei
Lavori o per tramite di Tecnico di sua fiducia.
La Norma precisa che le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono
far parte dellinsieme statistico per la determinazione della resistenza caratteristica
del calcestruzzo ed il Laboratorio, effettuate le prove, in luogo del Certificato ufficiale
valido ai sensi della legge vigente (Legge 1096/71 DPR 308/2001), deve rilasciare un
semplice Rapporto di Prova (che non ha valenza ai sensi delle vigenti norme).
Il Direttore dei Lavori ha lobbligo di eseguire controlli sistematici in corso dopera
per verificare la conformit delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a
quello stabilito dal Progetto e sperimentalmente verificato in sede di valutazione
preliminare: dovr comunque prescrivere ulteriori prelievi rispetto al minimo prescritto
tutte le volte che si dovessero verificare variazioni di qualit del calcestruzzo.
Tali controlli di accettazione, eseguiti su miscele omogenee presso i Laboratori
di cui allart. 59 del DPR 380/2001, vengono praticati in funzione del quantitativo di
calcestruzzo omogeneo interessato.
2.2.3.2 CONTROLLO TIPO A (minimo n 3 prelievi) (D 11.2.5.1)
E riferito ad un quantitativo di miscela omogenea di calcestruzzo inferiore
a 300 m3 impiegato in opere strutturali.
Ogni controllo rappresentato da un prelievo al massimo ogni 100 m3 e per ogni giorno
di getto.
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Per costruzioni con meno di 100 m3 di getto di miscela omogenea, per le quali consentito
derogare allobbligo del prelievo giornaliero, il numero dei prelievi pu essere ridotto ad un minimo
di tre.
Il controllo positivo ed il quantitativo di calcestruzzo accettato se risultano verificate
entrambe le diseguaglianze:
R1 Rck 3,5 (N/mm2)
Rm Rck + 3,5 (N/mm2)
essendo:
R1 il valore minimo dei prelievi
Rm Resistenza media dei prelievi
Rck Resistenza caratteristica di Progetto (o classe di resistenza del calcestruzzo)
Per tale tipo di controllo, la Circolare esplicativa della norma precisa che, qualora il
numero dei campioni di calcestruzzo consegnati in Laboratorio sia inferiore a sei per
miscela omogenea, il Laboratorio , effettuate le prove , rilascia la richiesta certificazione
ma deve segnalare al Direttore dei Lavori che il numero dei campioni prelevati non
sufficiente per eseguire il controllo tipo A previsto dalle vigenti Norme Tecniche per
le Costruzioni per calcestruzzo omogeneo. (C 11.2.5)

2.2.3.3 CONTROLLO TIPO B (minimo n 15 prelievi) (D 11.2.5.2)


Questo tipo di controllo di accettazione di tipo statistico obbligatorio per
quantitativi di miscela omogenea superiore a 1500 m3 impiegati per opere strutturali e
viene eseguito con frequenza di un controllo ogni 1500 m3.
Per ogni giorno di getto di miscela omogenea deve essere effettuato almeno un
prelievo e, complessivamente, almeno 15 prelievi sui 1500 m3.
Il controllo positivo ed il quantitativo di calcestruzzo accettato se risultano verificate
entrambe le diseguaglianze:
R1 Rck 3,5 (N/mm2)
Rm Rck + 1,4s (N/mm2)
essendo
Rm Resistenza media dei 15 e pi prelievi
R1 il valore minimo dei 15 e pi prelievi
n 2
( R1 Rm )
s scarto quadratico medio s
i 1 n 1

con il limite massimo del coefficiente di variazione s/Rm 0,3

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Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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La Norma precisa che lopera o la parte dopera non conforme ai controlli di
accettazione non pu essere accettata finch la conformit non sia stata definitivamente
rimossa dal Costruttore, il quale deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del
calcestruzzo messo in opera mediante limpiego di altri mezzi dindagine secondo quanto
prescritto dal Direttore dei Lavori e conformemente a quanto indicato nel controllo
delle resistenze del calcestruzzo in opera.
Qualora gli ulteriori controlli dovessero confermare i risultati ottenuti, si dovr
procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della sicurezza della struttura interessata
dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del
calcestruzzo.
Ove invece ci non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero
soddisfacenti, si pu dequalificare lopera, eseguire lavori di consolidamento ovvero
demolire lopera stessa.
I controlli di accettazione sono obbligatori ed il Collaudatore tenuto a
controllarne la validit, qualitativa e quantitativa; ove ci non fosse, il Collaudatore
tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo,
seguendo la medesima procedura che si applica quando non risultano rispettati i limiti
fissati dai controlli di accettazione.

2.2.4 CONTROLLI DELLA RESISTENZA IN OPERA (D 11.2.6) (C 11.2.6)


Quando i controlli di accettazione non risultino soddisfacenti o quando il
Collaudatore ne ravvisi lopportunit, oppure si renda necessario valutare a posteriori le
propriet di un calcestruzzo gi in opera ed indurito, si pu procedere ad eseguire controlli
di resistenza del calcestruzzo attraverso una serie di prove sia distruttive che non
distruttive: tali prove, per, non possono sostituire i controlli di accettazione.
Preliminarmente, a mezzo di prove non distruttive tipo SONREB (metodo combinato
sclerometro-ultrasuoni), vengono individuate e delimitate zone di strutture con resistenze
omogenee e successivamente mediante carotaggio vengono prelevati campioni cilindrici
in modo da ottenere la stima attendibile della resistenza di una zona di prova con almeno 3
campioni (carote) di diametro compreso tra 75 e 150 mm (preferibilmente di 100 mm) da
cui vengono ricavati provini cilindrici di altezza doppia del diametro.
Opportunamente preparati (superfici di prova molate con dischi diamantati e parallele tra
di loro ed ortogonali alle direttrici), i provini vengono sottoposti a prova di rottura per

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compressione per determinare il valore medio della resistenza strutturale cilindrica in
opera, che deve essere almeno 85% di quella di progetto (valore medio accettabile, in
raffronto alla resistenza di progetto e comunque resistenza potenziale di prelievi eseguiti in
fase di getto e maturati in laboratorio in condizioni normalizzate di temperatura e umidit).
Per un calcestruzzo classe Rck = 30 N/mm2, (C25/30)
la Circolare n 617/2009 riporta quanto segue:
ottenuto il valore medio della resistenza cilindrica delle carote fcm
considerato che fcm = fck + 8 (N/mm2) con fck = 0,83 Rck (per carota con h= 2D)
deve risultare un valore medio della resistenza cilindrica in opera
fopera.m 0,85 fcm (N/mm2)
fopera.m 0,85 x (0,83 Rck + 8)
fopera.m 27,96 (N/mm2)
Nel caso di carote cilindriche di altezza pari al diametro fck = Rck

La Circolare, inoltre, precisa che i controlli complementari, come i controlli in


corso dopera sul calcestruzzo, devono essere eseguiti dai Laboratori di cui allart. 59
del DPR n380/2001.

2.2.5 PROVE COMPLEMENTARI (D 11.2.7)


Sono prove che eventualmente si eseguono al fine di stimare la resistenza del
calcestruzzo in corrispondenza a particolari fasi di costruzione (precompressione , messa
in opera) o in condizioni particolari di utilizzo (temperature eccezionali, ecc.).
Il procedimento di controllo uguale a quello dei controlli di accettazione.
I risultati di tali prove potranno utilmente servire al Direttore dei Lavori od al Collaudatore
per formulare un giudizio sul calcestruzzo in opera (qualora non sia rispettato il controllo
di accettazione) e non potranno per essere sostitutive dei controlli di accettazione.

2.2.6 DURABILITA (D 11.2.11)


Per garantire la durabilit delle strutture allazione dellambiente, in fase progettuale
occorre fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza
meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione, ed in particolare prescrivere
anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, e a
tal fine pu essere determinato il valore della profondit di penetrazione dellacqua in
pressione.

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3. ACCIAIO
3.1 PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTI I TIPI DI ACCIAIO (D 11.3.1)

Sono previsti tre tipi di controllo obbligatori per tutte le tipologie di Acciaio:
in stabilimento di produzione, su lotti di produzione di 30 120 tonnellate,
nei centri di trasformazione su forniture di 90 tonnellate massimo, o frazione
di accettazione in cantiere su lotti di spedizione di 30 tonnellate massimo,o frazione
che debbono essere obbligatoriamente dotati di opportuno marchio di identificazione,
inalterabile nel tempo e senza possibilit di manomissione, con identificativi differenti
per prodotti aventi caratteristiche diverse anche se fabbricati nello stesso
stabilimento.
La mancata marchiatura e/o la sua non identificazione rendono il prodotto non
impiegabile.
Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussiste lobbligo della marchiatura CE,
devono essere accompagnate dalla copia conforme dellAttestato di Qualificazione del
Servizio Tecnico Centrale: il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul
Documento di Trasporto (in seguito DDT).
Le eventuali forniture effettuate da un Commerciante intermedio devono essere
accompagnate da copia conforme dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con
riferimento al DDT del Commerciante stesso.
Il Direttore dei Lavori, prima della messa in opera, tenuto a verificare quanto sopra
indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi.
Ogni fornitura in Cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati
effettuata da un Centro di Trasformazione (in seguito C.di T.) deve essere
accompagnata da una dichiarazione, riportata sul D.D.T., degli estremi dellAttestato di
Dichiarazione di Attivit rilasciata dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore
dei LL.PP. (in seguito S.T.C.) e recante il logo del Centro stesso e dellattestazione delle
prove di controllo interno fatte eseguire dal Direttore Tecnico del C.di T., con
lindicazione dei giorni in cui la fornitura stata lavorata: copia della relativa
certificazione potr essere inviata al Direttore dei Lavori, previa sua richiesta.

Il Direttore dei Lavori tenuto a verificare quanto sopra indicato e a rifiutare le


eventuali forniture non conformi.

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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Della documentazione fornita dal Centro di Trasformazione dovr prendere atto il
Collaudatore che nel Certificato di Collaudo dovr riportare gli estremi del Centro di
Trasformazione che ha fornito il materiale lavorato.
Resta comunque lobbligo per il Direttore dei Lavori di eseguire, su ogni tipo di
fornitura, i Controlli di Cantiere presso i Laboratori di cui allart. 59 del DPR
n 380/2001.
La validit, qualitativa e quantitativa, dei Controlli in Cantiere, e di quelli eventuali nei
Centri Trasformazione, dovr essere controllata dal Collaudatore che, in caso contrario,
tenuto a far eseguire e/o completare le prove previste dalla norma.

3.2 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO (barre, reti e tralicci) (D 11.3.2)

3.2.1 PRESCRIZIONI
E ammesso esclusivamente limpiego di acciai saldabili, qualificati, controllati e ad
aderenza migliorata (cio aventi superfici dotate di nervature o dentellature trasversali)
caratterizzato dai valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e di rottura
da utilizzare nei calcoli
fy nom = 450 (N/mm2)
ft nom = 540 (N/mm2)
sia per lAcciaio per cemento armato B450C (laminato a caldo)
che per lAcciaio per cemento armato B450A (trafilato a freddo)
3.2.2 REQUISITI
Per gli Acciai B450C e B450A sia forniti in barre e rotoli, sia forniti in reti e tralicci
elettrosaldati richiesto il rispetto dei requisiti di seguito elencati
3.2.2.1 PROPRIET MECCANICHE (D 11.3.2.2)
Premesso che:
le propriet meccaniche degli Acciai deformati a freddo, ivi compresi i rotoli, sono
determinate su provette mantenute per 60 minuti a 10010C e successivamente
raffreddate in aria;
la prova di piega viene eseguita alla temperatura ambiente piegando la provetta a 90,
mantenendola per 60 minuti a 10010C e procedendo, dopo raffreddamento in aria, al
parziale raddrizzamento per almeno 20: dopo la prova la provetta non deve presentare
cricche
la Norma stabilisce che gli Acciai da cemento armato (barre, reti e tralicci elettrosaldati)
debbano rispettare i requisiti di cui alle tabelle riportate nella pagine seguente:

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BARRE E ROTOLI
CARATTERISTICHE REQUISITI
Acciai B450C Acciai B450A
Tensione caratteristica di snervamento fyk fy nom fy nom
Tensione caratteristica di rottura ftk ft nom ft nom
(ft/fy)k 1,15 1,05
1,35
(fy/fy nom)k 1,25 1,25
Allungamento (Agt)k 7,5 % 2,5 %
Diametro del mandrino per prove di piegamento a 90
e successivo raddrizzamento senza cricche
12 mm 4 4 ( 10)
12 16 mm 5
16 25 mm 8
25 40 mm 10
Impiego di barre di diametro 6 40 mm 5 10 mm
Uso di acciai forniti in rotoli per diametri massimi 16 mm 10 mm

RETI E TRALICCI
CARATTERISTICHE REQUISITI
Acciai B450C Acciai B450A
Tensione caratteristica di snervamento fyk fy nom fy nom
Tensione caratteristica di rottura ftk ft nom ft nom
(ft/fy)k 1,15 1,05
1,35
(fy/fy nom)k 1,25 1,25
Allungamento (Agt)k 7,5 % 2,5 %
Elementi base di diametro 6 16 mm 5 10 mm

Interasse delle barre 330 mm 330 mm

Rapporto tra i diametri delle barre min / max 0,6 0,6

Forza di distacco dal nodo (percentuale rispetto alla forza di 25 % 25 %


snervamento della barra maggiore) F 0,25 x 450 x An

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Nei Certificati rilasciati dai Laboratori di cui allart. 59 del DPR n 380/2001 viene
riportato il rapporto rottura/snervamento (ft/fy): il Direttore dei Lavori deve accertare
che il valore caratteristico del rapporto (ft/fy) risulti non inferiore a quello stabilito
dal Progettista delle Strutture, quando questi abbia utilizzato un rapporto di
sovraresistenza k= (ft/fy)k > 1,15

3.2.2.2 SALDABILITA (D 11.3.2.7)


Per la saldabilit occorre eseguire lanalisi chimica di controllo effettuata sul prodotto
finito che deve soddisfare le limitazioni riportate nella sottostante tabella, in cui i
simboli chimici denotano il contenuto degli elementi stessi espresso in percentuale,

dove il calcolo del Carbonio equivalente Ceq effettuato con la seguente formula:

Carbonio C 0,24

Fosforo P 0,055

Zolfo S 0,055

Rame Cu 0,85

Azoto N 0,014

Carbonio equivalente Ceq 0,52

Mn Cr Mo V Ni Cu
C eq C
6 5 15

3.2.2.3 TOLLERANZE DIMENSIONALI (D 11.3.2.8)


Premesso che le barre sono caratterizzate dal diametro della barra tonda liscia
equivalente calcolata con densit dellacciaio pari a 7.85 kg/dm3 sono prescritte dalla
norma le tolleranze riportate nella sottostante tabella
Diametro nominale (mm) 5 8 8 40
Tolleranza in % sulla sezione ammessa per 6 4,5
limpiego

Si precisa che nelle prove di controllo in Laboratorio le resistenze meccaniche di


snervamento e di rottura vengono calcolate:
con le sezioni nominali per i campioni rientranti nei limiti di tolleranza dimensionale,
con le sezioni effettive, in caso contrario.

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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3.2.2.4 ACCIAI INOSSIDABILI (D 11.3.2.9.1)
ammesso limpiego di acciai inossidabili di natura austenitica o austeno-ferritica, purch
le caratteristiche meccaniche siano conformi alle prescrizioni relative agli acciai da c.a.,
con lavvertenza di sostituire al termine ft della Tab. 11.3.Ia, il termine f7%, ovvero la
tensione corrispondente ad un allungamento Agt=7%.
La saldabilit di tali acciai va documentata attraverso prove di saldabilit certificate da un
laboratorio di cui allart. 59 del DPR n. 380/2001 ed effettuate secondo gli specifici
procedimenti di saldatura, da utilizzare in cantiere o in officina, previsti dal produttore.
Per essi la qualificazione ammessa anche nel caso di produzione non continua,
permanendo tutte le altre regole relative alla qualificazione.

3.2.2.5 ACCIAI ZINCATI (D 11.3.2.9.2)


11.3.2.9.2 Acciai zincati
ammesso luso di acciai zincati purch le caratteristiche fisiche, meccaniche e
tecnologiche siano conformi alle prescrizioni relative agli acciai normali.
I controlli e, di conseguenza, la relativa verifica delle caratteristiche sopra indicate deve
essere effettuata sul prodotto finito, dopo il procedimento di zincatura.

3.2.2.6 ZONA SISMICA


Per le strutture si deve utilizzare Acciaio B450C
consentito lutilizzo di acciaio B450A per le reti e i tralicci, non ch per le staffe per
strutture CD B; negli altri casi se ne consente luso per larmatura trasversale a speciali
condizioni.
Art. 1 D.M. II.TT. 15 Novembre 2011 in vigore dal 19-12-2011

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Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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3.2.3 CONTROLLI SU BARRE E ROTOLI
La Norma precisa che la sagomatura e/o lassemblaggio delle barre (dritte e/o rese
rettilinee e provenienti da rotoli) possano avvenire nei Centri di Trasformazione, sotto il
Controllo del Direttore Tecnico, ed in Cantiere sotto la vigilanza del Direttore dei Lavori.

3.2.3.1 CONTROLLO NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE su barre e rotoli (D 11.3.2.10.3)


Si definisce Centro di Trasformazione (C.di T.) un impianto esterno al Produttore e/o al
Cantiere che riceve dal Produttore di acciaio elementi base (barre, rotoli, reti, ecc.) e
confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in opere in cemento armato, saldati
e/o presagomati (staffe, ferri piegati, ecc.) o preassemblati (gabbie di armature) pronti per
la messa in opera.
Il Direttore Tecnico del Centro di Trasformazione responsabile del controllo dei materiali
confezionati e direttamente impiegabili.
I controlli sono obbligatori e devono essere effettuati dal Direttore Tecnico:
su ogni fornitura di 90 tonnellate, o frazione, per utilizzo di barre
ogni dieci rotoli impiegati per utilizzo di rotoli
e comunque un controllo per ogni giorno di lavorazione presso i Laboratori di cui
allart. 59 del DPR n 380/2001
Ciascun controllo viene eseguito su tre spezzoni di un medesimo diametro per ciascuna
fornitura proveniente da uno stesso stabilimento, con estensione cogente alle eventuali
forniture provenienti da altri stabilimenti, con prove di trazione e piegamento, eseguite
dopo il raddrizzamento da rotoli.
Con frequenza mensile, in caso di utilizzo di rotoli, deve altres essere effettuata la
verifica delladerenza con la determinazione, con metodo geometrico, dellarea di
nervatura o di dentellatura.
Particolari prove sono previste per gli elementi interessati da saldature ancorch non
resistenti.
Il Direttore Tecnico del Centro dovr curare la registrazione di tutti i risultati delle
prove di controllo interno su apposito registro, la cui visione dovr essere consentita
agli aventi titolo.

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3.2.3.2 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE su barre e rotoli (D 11.3.2.10.4)

I controlli di accettazione in Cantiere sono obbligatori e devono essere effettuati dal


Direttore dei Lavori entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e comunque
prima della sua messa in opera.
Vengono eseguiti su ciascun lotto di spedizione max 30 tonnellate, o frazione, proveniente
da uno stesso stabilimento in ragione di n 3 spezzoni del medesimo diametro e per 3
diametri diversi con prove di trazione, allungamento e piegamento, oltre che di aderenza e
di composizione chimica.
Se il marchio di identificazione e la documentazione di accompagnamento non dimostrano
la provenienza del materiale dallo stesso stabilimento, i controlli devono essere estesi a
tutti i lotti provenienti da altri stabilimenti.
I valori di resistenza, allungamento e piegamento di ciascun campione dello stesso
diametro devono essere compresi tra i valori della sottostante tabella.

CARATTERISTICHE VALORE LIMITE


Acciai B450C Acciai B450A
2
fy minimo 425 (N/mm ) 425 (N/mm2)
fy massimo 572 (N/mm2) 572 (N/mm2)
Agt minimo 6,0 % 2,0 %
Rottura/snervamento 1,13 ft / fy 1,37 ft / fy 1,03
Piegamento/raddrizzamento assenza cricche assenza cricche

Se il valore dei risultati delle prove eseguite su di uno dei provini ricavato dai tre
spezzoni inferiore a quello prescritto, si preleva un ulteriore provino.
Se la media dei due precedenti e di quello nuovo non soddisfa i criteri di accettazione,
occorre prelevare 10 ulteriori provini da prodotti diversi in presenza del Produttore, che
potr anche assistere allesecuzione delle prove presso il Laboratorio.

Se la media dei 10 risultati non maggiore del valore caratteristico ed i singoli valori
non sono compresi tra il valore minimo ed il valore massimo della soprastante tabella,
il lotto di spedizione deve essere respinto, con segnalazione al Servizio Tecnico
Centrale da parte del Direttore dei Lavori.

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Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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Il prelievo dei campioni deve essere effettuato a cura del Direttore dei Lavori (o di
Tecnico di sua fiducia) che provvede ad etichettare i campioni e a redigere e firmare
apposito Verbale di Prelievo.
Per forniture (elementi sagomati o assemblati) provenienti dai Centri di
Trasformazione, il Direttore dei Lavori ne controlla i requisiti, e, se non vengono forniti
in Cantiere adeguati campioni da sottoporre a prove di Laboratorio, pu recarsi
presso lo stesso stabilimento, effettuare i relativi controlli e disporre il prelievo dei
campioni (eseguito dal Direttore Tecnico del Centro di Trasformazione) da inviare al
Laboratorio, previa personale etichettatura del Direttore dei Lavori, in quanto i controlli
di Cantiere sono comunque obbligatori ed il Direttore dei Lavori ne responsabile.

In tutti e due i casi:

La domanda di prove al Laboratorio, di cui allart. 59 del DPR n380/2001, deve


essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere ogni utile indicazione
sulle strutture interessate dal prelievo.

I campioni devono essere consegnati al Laboratorio Prove dal Direttore dei Lavori
o da Tecnico di sua fiducia.

In caso di mancanza di sottoscrizione da parte del Direttore dei Lavori, le


Certificazioni emesse non possono assumere valenza ai sensi delle vigenti norme, e
di ci deve essere fatta esplicita menzione nel Certificato di prova emesso.

Nei Certificati di prova deve essere riportato il marchio di identificazione rilevato a


cura del Laboratorio sui campioni sottoposti a prove.

Per i campioni sprovvisti di marchio o nel caso in cui il marchio rilevato non
dovesse rientrare tra quelli depositati presso il Servizio Tecnico Centrale, le
Certificazioni emesse non possono assumere valenza ai sensi delle vigenti norme e
di ci deve essere fatta esplicita menzione nel Certificato di prova.

Il Direttore dei Lavori deve inoltre accertare che il valore caratteristico del rapporto
ft/fy risulti non inferiore a quello stabilito dal Progettista.

3.2.4 CONTROLLI SU RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI (D 11.3.2.11)


Per le reti ed i tralicci elettrosaldati i controlli sono obbligatori.

Valgono le medesime procedure per le barre, con le opportune modifiche delle verifiche
dei requisiti, gi riportati nelle tabelle precedenti.

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In particolare il Prelievo interessa n 3 saggi da tre diversi pannelli per forniture max di
30 tonnellate, o frazione, con prove di trazione ed allungamento e di distacco dal nodo,
oltre alle verifiche dimensionali.

Se uno dei campioni non soddisfa i requisiti, occorre ripetere le prove su un altro elemento
della medesima partita, che sostituisce quello precedente a tutti gli effetti.

Un ulteriore risultato negativo, comporta il prelievo di nuovi 10 saggi per verificarne


laccettabilit prima di rifiutare la fornitura, come gi riportato per le procedure su
barre e rotoli.

Valgono inoltre le medesime prescrizioni gi riportate per gli ACCIAI PER C.A.
Barre e Rotoli per quanto concerne in particolare il Verbale di Prelievo, la richiesta di
prove e la consegna dei campioni al Laboratorio (da parte del Direttore dei Lavori)
ed i campioni sprovvisti di marchio di identificazione o con marchio non rientrante
tra quelli depositati presso il Servizio Tecnico Centrale.

3.2.5 PROVE DI ADERENZA (D 11.3.2.10.5) (C 11.3.2.10.5)


Sono previste le verifiche sotto il profilo geometrico per le barre di acciaio nervato e
per quelle di acciaio dentellato.

Le barre di acciaio nervato sono caratterizzate da una sezione effettiva circolare, con le
nervature posizionate al di fuori della predetta sezione effettiva.

Le barre di acciaio dentellato sono caratterizzate da nervature ottenute producendo delle


impronte sulle tre o quattro facce della sezione circolare piena.

Pertanto, secondo le norme vigenti, occorre determinare presso i Laboratori di cui

allart. 59 del DPR n 380/2001:

il valore dellarea di nervatura fr, per lacciaio nervato


il valore dellarea relativa di dentellatura fp, per lacciaio dentellato

e verificare che i valori fr e fp risultino non minori di:

0,035 per 5 6 0,040 per 6 < 12 0,056 per 12

Nei Centri di Trasformazione le verifiche sotto il profilo geometrico debbono essere


eseguite con cadenza mensile.

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3.3 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
3.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI (D 11.3.3)
ammesso solamente limpiego di acciai qualificati e provvisti di marchio, che debbono
essere controllati sia nei Centri di Trasformazione che in Cantiere.

Vengono forniti sotto forma di:


- Fili prodotti trafilati di sezione piena tonda od ondulata, lisci o con impronte, da
fornirsi anche in rotoli;
- Barre prodotti laminati di sezione piena, lisce e/o filettate e di forma rettilinea da
fornirsi in fasci;
- Trecce a due o tre fili avvolti ad elica da fornirsi in bobine;
- Trefoli fili avvolti ad elica intorno ad un filo rettilineo da fornirsi in bobine

e la documentazione di accompagnamento delle loro forniture simile a quella per gli


ACCIAI PER C.A.
La marchiatura di tali prodotti generalmente costituita da sigillo o etichettatura sulle
legature.
I saggi destinati ai controlli, della lunghezza richiesta dal Laboratorio ed in numero
adeguato per eventuali successivi controlli, non devono essere avvolti con diametro
inferiore a quello della bobina o rotolo di provenienza e durante il trasporto debbono essere
opportunamente protetti.

3.3.2 REQUISITI
Per tutti i tipi di acciaio da c.a.p. richiesto il rispetto dei requisiti di seguito elencati:

3.3.2.1 PROPRIET MECCANICHE (D 11.3.3.2)


Le propriet meccaniche, garantite dal Produttore, non possono essere inferiori a quelle
indicate nella sottostante tabella.
Tipo di acciaio Barre Fili Trefoli Trefoli a fili Trecce
sagomati
Tensione caratteristica di rottura
1000 1570 1860 1820 1900
fptk N/mm2
Tensione caratteristica allo 0,1% di
deformazione residua -- 1420 -- -- --
fp(0,1)k N/mm2
Tensione caratteristica all 1% di
deformazione residua -- -- 1670 1620 1700
fp(1)k N/mm2
Tensione caratteristica di snervamento
800 -- -- -- --
fpyk N/mm2
Allungamento sotto carico massimo
3,5 3,5 3,5 3,5 3,5
Agt %
Per il modulo di elasticit si far riferimento al catalogo del Fornitore.

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3.3.2.2 PROVE DI PIEGAMENTO (D 11.3.3.5.2.3)
Per le barre ed i fili con 8 mm vengono eseguite le prove di piegamento a 180, su
mandrino avente i seguenti diametri:

5 per i fili
6 per barre con 26 mm
8 per barre con > 26 mm

3.3.2.3 PROVE DI PIEGAMENTO ALTERNATO (D 11.3.3.5.2.3)


Per i fili aventi 8 mm si eseguono le prove di piegamento alternato con rulli di
diametro pari a 4 ed il numero dei piegamenti alterni a rottura non deve essere inferiore
a 4 per i fili lisci ed a 3 per i fili ondulati o con impronte.

3.3.2.4 TOLLERANZE DIMENSIONALI (D 11.3.3.5.2.3)


Fili lisci e con impronte, trecce e trefoli
Larea delle sezioni viene determinato per pesata assumendo la densit dellacciaio pari
a 7,81 kg/dm3
Sui valori nominali delle sezioni ammessa una tolleranza di 2%
Barre
Larea delle sezioni viene determinata per pesata assumendo la densit dellacciaio
pari a 7,85 kg/dm3
Sui valori nominali delle sezioni ammessa una tolleranza tra -2% e +6%

3.3.2.5 ULTERIORI REQUISITI


La composizione chimica e la struttura metallografia debbono essere garantite dal
Produttore.
Le prove di resistenza a fatica e di rilassamento a temperatura ordinaria debbono essere
limitate alla fase di qualificazione, quando non espressamente richieste.

3.3.3 CONTROLLI IN CANTIERE (D 11.3.3.5.4)


Da parte del Direttore dei Lavori si provvede a prelevare una serie di 3 saggi per ogni
lotto di spedizione massimo 30 tonnellate, o frazione, proveniente da uno stesso
stabilimento oppure tante serie di 3 saggi quanti sono gli stabilimenti di spedizione.

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Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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Su dette serie di 3 saggi vengono eseguite sia le verifiche dimensionali che le prove di
trazione e di allungamento per le verifiche dei requisiti richiesti presso i Laboratori di cui
allarti. 59 del DPR n380/2001.

In caso di risultati negativi, occorre estendere le prove su ulteriori 10 saggi per


verificare laccettabilit della fornitura, prima di rifiutarla.

Si precisa che le tensioni ed il modulo elastico vengono calcolati:

con le sezioni nominali se i campioni rientrano nei limiti di tolleranza,

con le sezioni effettive in caso contrario.

3.3.4 CONTROLLI NEI CENTRI DI TRASFORMAZIONE (D 11.3.3.5.3)


Vengono eseguite da parte del Direttore Tecnico le medesime procedure dei Controlli
in Cantiere, sia nelle operazioni di prelievo che nelle prove per la verifica dei requisiti da
eseguire presso un Laboratorio di cui allart. 59 del DPR n 380/2001

Per i Controlli in Cantiere e nei Centri di Trasformazione valgono le medesime


prescrizioni per gli ACCIAI PER C.A. ed in particolare:
per la richiesta di prove da parte del Direttore dei lavori
per la consegna dei campioni al Laboratorio
per i campioni sprovvisti di marchio di identificazione
per i campioni con marchio non rientrante tra quelli depositati presso il S.T.C.
ferma restando, per i materiali forniti dai Centri di Trasformazione, la cogenza delle
prove di Cantiere e della documentazione di accompagnamento

3.4 ACCIAIO PER STRUTTURE METALLICHE


3.4.1 PRESCRIZIONI COMUNI (D 11.3.4.1)
Sono ammessi solamente acciai qualificati, provvisti di marchio di identificazione, con
controlli obbligatori sia nei Centri di Trasformazione che in Cantiere.

3.4.2 ACCIAI LAMINATI (D 11.3.4.2)


Gli acciai laminati per la realizzazione di strutture metalliche e per le strutture composte
vengono forniti come:
Prodotti lunghi: laminati mercantili (angolari, L, T, piatti), travi ad ali parallele
(HE, IPE, IPN), laminati a U
Prodotti piani: lamiere e piatti

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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Profilati cavi: tubi prodotti a caldo
Prodotti derivati: travi saldate, profilati a freddo, tubi saldati, lamiere grecate
e la documentazione di accompagnamento delle loro forniture simile a quelle per gli
ACCIAI PER C.A.

Dai prodotti laminati vengono prelevati i saggi per la preparazione delle provette per le
successive prove di Laboratorio.

3.4.2.1 PRELIEVI DEI SAGGI


Il prelievo dei saggi e la loro posizione nel pezzo di prelievo debbono essere eseguiti come
di seguito riportato e come previsto dalla norma UNI EN 10025-1

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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3.4.2.2 PREPARAZIONE DELLE PROVETTE

La preparazione delle provette per le prove di Trazione e di Resilienza viene eseguita come
di seguito riportato secondo norme cogenti di riferimento

PROVA DI TRAZIONE: Dimensioni delle provette cilindriche (UNI EN 10002-1;2004)


Raccordare le parti cilindriche alle parti tronco-coniche.
NELLA LAVORAZIONE NON RISCALDARE IL MATERIALE

do
dove Lo 5 , 65 So
2
NORMALE LUNGA NORMALE CORTA
do B C A Lo Lt Lo Lt
mm mm mm mm mm mm mm Mm
10 14 25 80 120 330 70 280
15 19 25 80 180 390 105 315
20 24 25 80 240 450 140 350
25 29 25 80 300 510 175 385
30 50 25 80 360 570 210 420
Qualora sulle provette si volessero applicare degli estensimetri, bisogner adottare provette pi lunghe.

Tubi con diametro esterno (De) inferiore a 50 mm


n 2 tappi per ogni spezzone di tubo

Le dimensioni sono espresse in mm

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PROVA DI TRAZIONE: Dimensioni delle provette piatte (UNI EN 10002-1;2004)
Il tratto Lv deve essere perfettamente parallelo e raccordato con le teste.
NELLA LAVORAZIONE NON RISCALDARE IL MATERIALE

dove Lv ( 5 , 65 1, 5 ) a b ed il rapporto b/a 8

a b A B C Lv Lt
mm mm mm mm mm mm mm
3 10 70 20 10 120 280
4 10 70 20 10 120 280
5 10 70 20 10 130 290
6 15 70 25 10 130 290
8 15 70 25 10 140 300
10 20 70 30 10 160 320
12 20 70 30 15 170 340
14 25 70 40 15 180 350
16 25 80 40 15 190 380
18 30 80 45 15 200 400
20 30 80 45 15 220 420
La provetta pu anche essere costituita da una striscia a lati paralleli, purch lo spessore a sia inferiore a 8 mm

PROVA DI RESILIENZA: Dimensioni delle provette con intaglio a V(UNI EN 10045-1:1992)


NELLA LAVORAZIONE NON RISCALDARE IL MATERIALE

PROVETTE NORMALI PROVETTE SOSTITUTIVE

con intaglio a V nella dimensione 7,5/5

Per spessori inferiori a 10 mm, si devono


impiegare provette sostitutive aventi
dimensioni 10 mm x 7,5/5 mm con intaglio
a V nella dimensione 7,5/5

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3.4.2.3 PRESCRIZIONI
Per tutti i prodotti laminati sono normate le relative prescrizioni:

3.4.2.3.1 Resistenza meccanica valori di progetto (D 11.3.4.1)


Per i laminati a caldo (con profili a sezione aperta e a sezione cava) in fase di
progettazione si possono assumere nei calcoli i valori nominali delle tensioni
caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk riportati nelle sottostanti relative
Tabelle:
Laminati a caldo con profili a sezione aperta

Laminati a caldo con profili a sezione cava

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3.4.2.3.2 Resistenza meccanica requisiti (D 11.3.4.11.2.3) (D 11.3.4.11.3)
Tanto i suddetti laminati a caldo quanto i profilati formati a freddo debbono rispettare i
requisiti riportati nelle sottostanti Tabelle per quanto concerne le tensioni di
snervamento e di rottura, lallungamento percentuale a rottura e la resilienza, valutati su
provette normalizzate.
Tabella A Laminati a caldo (UNI EN 10025-2)
Carico unitario di
Resistenza a trazione Allungamento
snervamento minimo
Rm percentuale minimo RESILIENZA
ReH
N/mm2 L0 = 5,65 S0
N/mm2
per spessori mm per spessori mm per spessori mm
Tipo di acciaio Temp. Energia minima
> 16 > 40 > 63 3 3 > 40 > 63 C J
EN 10027-1 16 40 63 80 <3 80 40 63 80

S 235 JR L 26 L 25 L 24 20 27
S 235 J0 235 225 215 215 360 510 0 27
S 235 J2 T 24 T 23 T 22 -20 27

S 275 JR L 23 L 22 L 21 20 27
S 275 J0 275 265 255 245 430 580 410 560 0 27
S 275 J2 T 21 T 20 T 19 -20 27

S 355 JR L 22 L 21 L 20 20 27
S 355 J0 0 27
355 345 335 325 510 680 470 630
S 355 J2 T 20 T 19 T 18 -20 27
S 355 K2 -20 40

S 450 J0 450 430 410 390 - 550 720 17 0 27


L = Longitudinale T = Trasversale

Tabella B1 Profilati cavi finiti a caldo (UNI EN 10210-1)

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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Tabella B2 Profilati cavi formati a freddo (UNI EN 10219-1)

3.4.2.3.3 Acciaio per Strutture Saldate - Composizione Chimica (D 11.3.4.4.1)


Gli acciai per strutture saldate debbono inoltre avere composizione chimica conforme a
quanto riportato nelle norme europee armonizzate.

In particolare dovranno essere soddisfatte sia le limitazioni riportate nelle relative


tabelle per i vari prodotti, i cui simboli chimici denotano il contenuto degli elementi
stessi espresso in percentuale, sia le limitazioni per il Carbonio equivalente dato dalla
formula:

Mn Cr Mo V Ni Cu
CEV C
6 5 15

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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a) Prodotti laminati a caldo (UNI EN 10025-2)

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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b) Profilati cavi finiti a caldo (UNI EN 10210-1)

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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c) Profilati cavi formati a freddo (UNI EN 10219-1)

3.4.2.3.4 Processi di saldatura (D 11.3.4.5)


La saldatura degli acciai dovr avvenire con uno dei procedimenti di cui alla norma
UNI EN ISO 4063:2001
I saldatori dei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati
da Ente Terzo (E.T.) secondo la norma UNI EN 287-1:2004
Gli operatori dei procedimenti automatici dovranno essere certificati da E.T. a
norma UNI EN 1418:1999
Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati da E.T.
Particolari prescrizioni sono previste per le saldature, le quali comunque devono
essere sottoposte a controlli non distruttivi finali di accertamento (quali liquidi
penetranti, polveri magnetiche, ultrasuoni, ecc), la cui accettabilit codificata
dalla norma UNI EN 12062:2004, mentre gli operatori addetti ai controlli dovranno
essere qualificati almeno al secondo livello, cone da norma UNI EN 473:2001

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
Vietata la riproduzione anche parziale, se non autorizzata.
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In relazione ai manufatti realizzati mediante saldatura, il Costruttore deve essere
qualificato secondo norma UNI EN 3834:2006, e la certificazione dellazienda e
del Personale deve essere operata da Ente Terzo

3.4.2.3.5 Acciai da Carpenteria in Zona Sismica (D 11.3.4.9)


Per le zone dissipative vengono applicate le seguenti ulteriori prescrizioni, in aggiunta a
quelle precedentemente elencate:
Rapporto tra le tensioni nominali ftk/fyk > 1,20
Allungamento a rottura A5 20%
Tensione di snervamento massima fy max 1,2 fyk
I collegamenti bullonati realizzati con bulloni 8.8 e 10.9

fy , m
Rd
Per il coefficiente di sovraresistenza del materiale - definito dal
f yk
rapporto tra il valore medio f y , m della tensione di snervamento ed il valore caratteristico
nominale f yk - si possono assumere i seguenti valori: (D 7.5.1)

Rd 1,20 1,15 1,10 1,10 1,10

Acciaio S 235 S 275 S 355 S 420 S 460

3.4.2.4 CONTROLLI
Sono obbligatori i controlli sia nei Centri di Trasformazione sia nei Cantieri, da
eseguirsi presso Laboratorio di cui allart. 59 del DPR n 380/2001.

3.4.2.4.1 Controlli nei Centri di Trasformazione (D 11.3.4.11.2.3)


Nelle officine per la produzione di carpenterie metalliche i controlli devono essere
eseguiti dal Direttore Tecnico e debbono interessare per ogni fornitura max di 90
tonnellate, o frazione, un minimo di 3 prove, di cui almeno una sullo spessore
massimo ed una sullo spessore minimo.

I dati sperimentali ottenuti debbono soddisfare le prescrizioni, di cui alle precedenti


Tabelle, relativamente alle prove meccaniche (tensioni ed allungamento) e alle prove di
resilienza, oltre che alle prove chimiche ed ai controlli sulle saldature ed essere registrati
a cura del Direttore Tecnico su apposito registro.

Tutte le forniture debbono essere accompagnate dalla documentazione, come gi


indicato per gli ACCIAI PER C.A.

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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3.4.2.4.2 Controlli di accettazione in Cantiere (D 11.3.4.11.3)
I controlli in Cantiere, demandati al Direttore dei Lavori, sono obbligatori e
consistono nel prelievo da ogni fornitura max di 30 tonnellate, o frazione, di almeno
3 saggi, di cui uno sullo spessore massimo ed uno sullo spessore minimo, da cui
ricavare le provette per le prove di trazione ed allungamento, di resilienza oltre che
per la determinazione della composizione chimica.

In caso di risultati negativi, occorre eseguire le prove su ulteriori 10 saggi per


verificarne laccettabilit prima di rifiutare la fornitura.

I prelievi devono essere eseguiti alla presenza del Direttore dei Lavori o di un
Tecnico di sua fiducia.

I prelievi debbono essere etichettati e, unitamente alla richiesta di prove firmata dal
Direttore dei Lavori, debbono essere consegnati al Laboratorio dallo stesso Direttore
dei Lavori o da Tecnico di sua fiducia.

Per le forniture provenienti da un Centro di Trasformazione, il Direttore dei


Lavori deve accertarsi preliminarmente che il Centro di Trasformazione sia in possesso
di tutti i requisiti previsti e,se non vengono consegnati in Cantiere adeguati campioni
da sottoporre a prove di Laboratorio, pu recarsi presso il medesimo Centro di
Trasformazione, effettuare i relativi controlli e disporre del prelievo dei campioni,
prelievo che viene effettuato dal Direttore Tecnico del Centro di Trasformazione.
Il Direttore dei Lavori deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc.,
che i campioni da sottoporre a prove presso il Laboratorio incaricato siano
effettivamente quelli da lui prelevati, nonch sottoscrivere la relativa richiesta di
prove, e consegnare i campioni al Laboratorio personalmente o per tramite di
Tecnico di sua fiducia, in quanto i Controlli di Cantiere, con prove da eseguire
presso i Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001, sono comunque
obbligatori ed il Direttore dei Lavori ne responsabile.

In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del D.L. o


di mancanza di marchio di identificazione sui saggi o di marchio non qualificato, la
certificazione non pu avere valenza ai fini della vigente normativa, e di ci deve
essere fatta esplicita menzione nel Certificato di prova.

GEOTEC Laboratori di cui allart. 59 del DPR n380/2001 Controllo materiali: adempimenti cogenti del Direttore Lavori 01.12
QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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3.4.3 ACCIAI PER GETTI (D 11.3.4.3)
Per lesecuzione di parti in getti debbono essere impiegati acciai conformi alla norma
UNI EN 10293:2006 e, se eventualmente saldati, valgono le medesime limitazioni per la
composizione chimica previste per gli acciai laminati.

3.4.4 CHIODI (D 11.3.4.6.3)


Per i chiodi da ribadire a caldo si devono impiegare gli acciai previsti dalla norma
UNI 7356.

3.4.5 CONNETTORI A PIOLO (D 11.3.4.7)


Nel caso si utilizzino connettori a piolo, lacciaio deve essere idoneo al processo di
formazione dello stesso e compatibile per saldatura con il materiale costituente lelemento
strutturale interessato dai pioli stessi. Esso deve avere le seguenti caratteristiche
meccaniche:
- allungamento a rottura A5 12 %
(valutato su base L0 = 5,65 A0, dove A0 larea della sezione trasversale del saggio);-
rapporto ft/fy 1,2.

Quando i connettori vengono uniti alle strutture con procedimenti di saldatura speciali,
senza metallo dapporto, essi devono essere fabbricati con acciai la cui composizione
chimica soddisfi le limitazioni seguenti:

C 0,18%, Mn 0,9%, S 0,04%, P 0,05%

3.4.6 BULLONI (D 11.3.4.6.1)


I bulloni, conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI EN ISO 4016:2002 e
UNI 5592:1968, devono appartenere alle sotto indicate classi della norma UNI EN ISO
898-1:2001, associate nel modo indicato nella sottostante tabella 11.3 XII.a
Tab. 11.3. XII.a

Le tensioni di snervamento fyb e di rottura ftb delle viti, appartenuti alle classi indicate nella
precedente tabella, sono riportate nella sottostante tabella 11.3 XII.b

Tab. 11.3 XII.b

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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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3.4.7 BULLONI PER GIUNZIONI AD ATTRITO (D 11.3.4.6.2)
I bulloni per giunzioni ad attrito devono essere conformi alle prescrizioni della
Tab. 11.3.XIII Viti e dadi, devono essere associati come indicato nella Tab. 11.3.XII.a
TAB. 11.3.XIII
\\geotec\amm2\documenti\raul\adempimenti cogenti\ultima versione timbrata\adempimenti cogenti 01.12.doc

Gli elementi di collegamento strutturali ad alta resistenza adatti al precarico devono


soddisfare i requisiti di cui alla norma europea armonizzata UNI EN 14399-1, e recare la
relativa marcatura CE, con le specificazioni di rito.

3.4.8 ACCIAI INOSSIDABILI (D 11.3.4.8)


E consentito limpiego di acciaio inossidabile per la realizzazione di strutture metalliche,
purch qualificati e controllati.
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QUADERNO TECNICO A (D 1.1.1) = Rif. D.M. 14-01-2008 (C 1.1.1) = Rif. Circolare 02-02-2009
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