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Processo progettuale e

studio di fattibilità
Valutazione economica dei piani e dei progetti
La valutazione nella progettazione

• L’attività di valutazione economica si inserisce


in diverse fasi del ciclo di vita del progetto.
• Un concetto basilare:
deve esserci equilibrio del progetto tra fattibilità
tecnica e fattibilità economica.
• La valutazione economica fornisce
informazioni che supportano (e spesso
orientano) la decisione sul progetto.

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• Essa è richiesta nei rapporti tra privati (ad es.
cliente e impresa o promotore e finanziatore)
• Nel caso di iniziative con ricadute pubbliche o
diffuse è esplicitamente regolata
• nella legislazione nazionale
• nella legislazione europea
• nei regolamenti per finanziamenti da parte di enti
sovra-nazionali (Banca Europea degli Investimenti,
Banca Mondiale ecc.)
• nel caso di progetti con Partenariato Pubblico-
Privato (PPP)

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Passi del processo progettuale

• Studio di pre-fattibilità
• Studio di fattibilità
• Progetto preliminare esplicitamente previsti
• Progetto definitivo dalla normativa italiana

• Progetto esecutivo

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• La tre fasi del progetto sono comunemente
trattate in altri corsi.
• Ci concentreremo sul ruolo della valutazione
nel processo progettuale, con particolare
riferimento allo studio di fattibilità (SdF).
• Nello SdF il ruolo della valutazione economica
è infatti fondamentale.
• Diremo anche qualcosa sugli
studi di pre-fattibilità.

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Lo studio di fattibilità (SdF)

• Lo SdF è il prodotto di un’attività di ricerca e


analisi di informazioni che riveste importanza
centrale dove si debba decidere l’impiego di
risorse (limitate).
• In generale, lo SdF mira a verificare se un
oggetto (prodotto, servizio, cambiamento…)
può essere realizzato e ad individuarne le
possibili alternative.

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• Lo SdF (o pre-fattibilità) è preliminare allo
sviluppo di un progetto e in ambito indutriale
spesso determina l’avvio o meno del progetto
vero e proprio.
• Esempi:
• installazione di una nuova tecnologia per la
produzione
• realizzazione di una nuovo modello di prodotto
• riconfigurazione del layout di un reparto produttivo
• introduzione di un nuovo sistema informatico per la
programmazione della produzione

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• Aspetti analizzati in uno SdF:
1. il contesto «bersaglio» (sistema organizzativo,
utenti, politiche, funzioni ecc.) nel suo stato attuale
e futuro
2. i problemi del sistema attuale cui il progetto vuole
dare risposta
3. gli obiettivi perseguiti e i requisiti da rispettare
4. i vincoli presenti nel sistema e nel contesto
5. le possibili alternative di soluzione
6. i vantaggi e svantaggi delle diverse soluzioni
alternative.

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• Esempio: introduzione di un nuovo sistema
informatico (SI) per la produzione
1. la struttura organizzativa, in cui il SI sarà impiegato,
gli utenti del SI e le funzioni che supporterà
2. i problemi del sistema esistente o delle modalità di
esecuzione delle funzioni
3. gli obiettivi dell'introduzione del SI e i requisiti di
compatibilità
4. i vincoli tecnologici (ad es. HW), funzionali e non
funzionali (ad es. l'interfacciamento con i fornitori)
5. le alternative di configurazione (tra cui va incluso il
SI attuale)
6. i vantaggi e svantaggi di diverse configurazioni
funzionali.

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• Uno SdF in ambito industriale o commerciale
prende spesso in considerazione quattro tipi di
«fattibilità»
• Operativa: rispetto delle norme, delle funzioni
(nell’organizzazione) e concreto utilizzo (acquisto) da
parte degli utenti o clienti.
• Tecnica: concreta realizzazione con le tecnologie
disponibili o necessità dello sviluppo di nuove
tecnologie.
• Economica: possibilità di ottenere un bilancio positivo
tra benefici e costi attesi.
• Temporale: rispetto delle tempistiche considerate
accettabili per lo sviluppo e la messa in esercizio.

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Lavori pubblici: riferimenti normativi

• Adeguamento della normativa nazionale alle


Direttive europee
• 2004/18/CE
• 2004/17/CE
(«favorire la concorrenza e garantire l’attività
contrattuale pubblica»)
• D. Lgs. 163/2006 (Codice degli appalti pubblici)
• D.P.R. 207/2010 (Regolamento attuativo)

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• Il Codice disciplina i contratti degli enti
aggiudicatori (amministrazioni dello Stato, enti
pubblici territoriali, imprese pubbliche ecc.) e di
soggetti privati specifici aventi per oggetto
l’acquisizione di
• servizi
• prodotti
• lavori
• opere

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Contratti

Contratti di appalto Contratti di concessione

• acquisizione di servizi o forniture, 
• esecuzione di opere o lavori

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• Appalti pubblici di lavori:
hanno per oggetto
• o l’esecuzione
• o la progettazione esecutiva e l’esecuzione (anche
previa acquisizione in sede di offerta del progetto
definitivo),
di lavori o opere.
• I lavori comprendono le attività di costruzione,
demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro,
manutenzione di opere.
• Opera è «il risultato di un insieme di lavori, che di per
sé esplichi una funzione economica o tecnica».

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• Il Regolamento detta la disciplina esecutiva e
attuativa relativa alla materia dei contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture.
• Il Regolamento disciplina (tra l’altro):
• la programmazione dei lavori
• la progettazione
• i sistemi di realizzazione dei lavori e di selezione
delle offerte
• la direzione e l’esecuzione dei lavori
• la contabilità dei lavori
• il collaudo dei lavori.

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• Ricordiamo che le fasi principali per la
realizzazione di un’opera pubblica sono:
• programmazione
fasi in cui la valutazione
• progettazione
assume particolare rilevanza
• affidamento
• esecuzione
• collaudo.
• La programmazione prevede la redazione di uno studio
dei bisogni e delle necessità dell’Amministrazione a
seguito di una ricognizione che evidenzi:
• la domanda sociale
• le esigenze urbanistiche
• l’attività di promozione immobiliare privata
• la disponibilità dei bilanci.

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• Il programma triennale dei lavori definisce un
ordine di priorità per gli interventi, secondo
quanto previsto dalla norma:
• manutenzione e recupero del patrimonio esistente
• completamento dei lavori già iniziati
• lavori relativi a progetti esecutivi approvati
• interventi per i quali ricorra la possibilità di
finanziamento da capitale privato.

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• La realizzazione di lavori con ammontare
superiore a 100k€ si svolge sulla base del
programma triennale.
• Il programma triennale dei lavori (aggiornato
annualmente) è predisposto e approvato dalle
amministrazioni.

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• Il Responsabile del procedimento è un tecnico
(abilitato alla professione) o un funzionario
tecnico con anzianità di servizio ≥ 5 anni.
• Provvede alla creazione e al rispetto delle
condizioni affinché l’intervento
• sia condotto in modo unitario
• sia eseguito nei tempi stabiliti
• rispetti i costi preventivati
• abbia la qualità richiesta
• sia conforme alle disposizione di legge.

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• Il Documento preliminare alla progettazione è
redatto dal Responsabile del procedimento.
• Contiene informazioni necessarie alla
redazione del progetto preliminare:
• situazione dello stato di fatto
• obiettivi generali e strategie per conseguirli
• caratteristiche tipologiche
• caratteristiche dimensionali
• vincoli da rispettare
• regole e norme tecniche da rispettare
• ecc.

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• L’art 128 del Codice stabilisce che per opere di
importo sino a 1 M€ la redazione dello SdF è
obbligatoria.
• Per importi superiori deve essere redatto il
progetto preliminare, che comprende, tra gli
elaborati obbligatori, lo studio di fattibilità
economico finanziario.
• L’art. 11 del Regolamento riporta che «le
amministrazioni aggiudicatrici hanno facoltà di
avvalersi degli studi di fattibilità presentati da
soggetti pubblici e privati nella fase di
programmazione».

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• L’art. 14 del Regolamento si occupa
specificamente degli SdF.
• Al comma 1, indica i contenuti principali dello
SdF, che include l’analisi delle alternative.
• Al comma 2, si parla dei contenuti degli SdF
posto a base di gara; la valutazione economica
e finanziaria del progetto (analisi costi-ricavi,
analisi costi benefici ecc.) è uno degli elementi
richiesti.

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• All’articolo 18 è previsto (ed è obbligatorio per
le gare in concessione) lo studio degli aspetti
economici e finanziari del progetto.
• In ogni caso (art. 16) i diversi livelli progettuali
sono accompagnati da «quadri economici» che
presentano un approfondimento adeguato al
livello progettuale stesso.

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Nuovo codice appalti

• Il codice è attualmente soggetto a revisione


(ultima bozza: gennaio 2016).
• Vediamo alcune novità di nostro interesse.
• La progettazione delle opere pubbliche sarà
articolata in tre livelli:
• piano di fattibilità tecnica ed economica
• progettazione definitiva
• progettazione esecutiva

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• Obiettivi che la realizzazione deve perseguire:
• qualità architettonica e tecnico funzionale dell’opera
• limitato consumo di suolo
• efficienza energetica
• rispetto dei vincoli idrogeologici e sismici
• soddisfacimento dei bisogni della collettività
• compatibilità con eventuali siti archeologici
• utilizzo di strumenti elettronici di modellazione.

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• Il concorso di progettazione o di idee sarà
sempre utilizzato per opere che abbiano una
particolare rilevanza sotto il profilo
architettonico, ambientale, storico-artistico,
conservativo e tecnologico.
• Dovrà essere garantita la sostenibilità
energetica e ambientale:
• il criterio di aggiudicazione sarà legato ai costi del
ciclo di vita dei prodotti
• sarà previsto un punteggio maggiore per i lavori, i
beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e
sull’ambiente.

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Riferimenti europei

• L’UE richiede* la valutazione economica per


grandi progetti (>50M€) che chiedano
l’accesso ai fondi strutturali:
Fondo europeo di sviluppo regionale che finanzia la
realizzazione di infrastrutture e investimenti produttivi
generatori di occupazione a favore in particolare delle
imprese.
(* Regolamento n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 17 dicembre 2013, Capo II)

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• La BEI* parla di «economic appraisal» da
affiancare a
• technical appraisal
• environmental appraisal
• credit and legal assessment
per i progetti di cui si chiede co-finanziamento.
• Sono esplicitamente richiamate:
• l’analisi finanziaria
• l’analisi costi-benefici (economica)
• l’analisi multi-criterio
(* European Investment Bank, The Economic Appraisal
of Investment Projects at the EIB, 2013)

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• Vediamo, con riferimento alle norme e agli
standard europei, quali aspetti principali della
valutazione sono toccati.
• Sotto il profilo finanziario, si valutano:
• la redditività finanziaria dell’investimento (bilancio
tra costi e ricavi);
• la sostenibilità finanziaria, (verifica della capacità di
copertura dei costi).
• Sotto il profilo socio-economico, si valutano:
• la redditività (o desiderabilità) sociale
dell’intervento;
• se l’investimento soddisfa (e in che misura)
interessi pubblici quali il miglioramento della qualità
ambientale, della sicurezza ecc.
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• La valutazione è condotta sulla base della
elaborazione di due scenari:
• evoluzione inerziale delle dinamiche di domanda e
offerta dei servizi (scenario senza intervento);
• scenario con gli effetti indotti nelle dinamiche di
domanda e offerta a seguito della realizzazione del
progetto (scenario con intervento).
• La valutazione prende quindi in considerazione
uno scenario «differenziale».
• In esso sono oggetto di interesse le variazioni,
ad es. di costo e ricavo, non gli aspetti che
restano invariati.

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Lo studio di fattibilità

• Esamineremo la struttura e i contenuti richiesti


negli SdF per le opere pubbliche.
• Maggiore attenzione sarà dedicata agli aspetti
relativi alla valutazione.
• Faremo riferimento alle due norme italiane già
citate (Codice e Regolamento) e alle fonti
riportate di seguito.

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• Autorità per la Vigilanza sui Contratti pubblici di lavori,
servizi e forniture, Determinazione n. 1 del 14 Gennaio
2009, Linee guida sulla finanza di progetto dopo
l'entrata in vigore del c.d. «terzo correttivo» (D.Lgs. 11
settembre 2008, n. 152)
• Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle
Province Autonome, Studi di fattibilità delle opere
pubbliche: Guida per la certificazione da parte dei
Nuclei regionali di valutazione e verifica degli
investimenti pubblici (NUVV), Febbraio 2001
• Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e
Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e
la Compatibilità Ambientale, Linee guida per la
redazione di studi di fattibilità, Gennaio 2013

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• Finalità operative dello SdF:
• accertare la bontà dell’idea o progetto e la sua
convenienza rispetto agli impieghi alternativi delle
risorse (confronto tra diverse soluzioni);
• individuare le modalità più realistiche e promettenti
per la realizzazione dell’idea originaria;
• fornire gli elementi essenziali della progettazione e,
in particolare, quelli necessari al rilascio dei pareri
degli Enti interessati all’intervento.

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• Per gli interventi che richiedano fondi pubblici,
lo SdF deve sviluppare i seguenti punti:
• analisi propedeutiche e delle alternative di progetto
• fattibilità tecnica
• compatibilità ambientale
• sostenibilità finanziaria
• convenienza economico sociale
• verifica procedurale
• analisi di rischio e di sensitività.
• Il livello di dettaglio e approfondimento sarà
commisurato alle caratteristiche e alla
dimensione dell’intervento.

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• Lo SdF comprende diversi studi ed elaborati
che hanno come punto focale l’intervento.
• Le linee guida indicano le seguenti sezioni:
• quadro conoscitivo generale e obiettivi
dell’intervento
• analisi della domanda e dell’offerta
• modello di gestione dell’opera
• individuazione delle alternative progettuali
• fattibilità tecnica
• compatibilità ambientale
• analisi e sostenibilità finanziaria
• convenienza economico-sociale
• verifica procedurale
• analisi di rischio e sensitività.
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Quadro conoscitivo generale e obiettivi
dell’intervento
• Descrizione, con riferimento al progetto:
• del contesto (territoriale, socio-economico, istituzionale,
normativo, programmatico, ecc.) in cui si inserisce;
• degli obiettivi diretti e indiretti perseguiti;
• delle possibili connessioni con altri interventi e opere.
• Si esaminano, ad esempio:
• le caratteristiche urbanistiche e viarie dell’area potenzialmente
interessata;
• la compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti.

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• Si definiscono i soggetti coinvolti: proponente,
promotore, finanziatore, realizzatore, proprietario,
gestore ecc. (a seconda dei casi).
• Sono valutati gli impatti socio-economici sulle attività
produttive e commerciali esistenti.
• Si porrà in evidenza se l’intervento è parte o meno di
un complesso progettuale più ampio, se è stato
preceduto (o sarà seguito) da altre realizzazioni ad
esso collegabili.

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Analisi della domanda e dell’offerta

• Scopo di un progetto è la produzione


• di un output (beni e/o servizi);
• di effetti a beneficio degli utenti diretti dell’output (ad es.
riduzione del costo di spostamento) e/o di altri soggetti (ad es.
riduzione delle emissioni inquinanti).
• Prioritaria è quindi l’identificazione di un bisogno a cui
rispondere con una proposta di intervento.
• Il bilancio domanda-offerta sta alla base della
giustificazione economico-sociale (utilità) del possibile
investimento.

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• I bisogni vanno quantificati utilizzando unità
fisiche significative per il tipo di progetto. Ad
esempio:
• numero di persone
• numero di nuclei familiari
• numero di accessi
• flussi di traffico.
• L’analisi della domanda riguarda
• lo stato attuale
• la variazione e le sue dinamiche (ad es. scelta
modale).

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• Vanno identificati:
• i beni e i servizi di riferimento;
• il loro bacino di utenza;
• la corrispondente domanda potenziale soddisfatta e da
soddisfare, presente e futura.
• L’identificazione del bacino di utenza e l’analisi
(qualitativa e quantitativa) riguarda solo il principale
output del progetto.
• Quando l’andamento futuro della domanda è
influenzato dalla realizzazione dell’intervento, la
domanda «aggiuntiva» deve essere evidenziata.

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• L’analisi dell’offerta riguarda
• lo stato di fatto
• il suo sviluppo nei medesimi settori oggetto
dell’intervento.
• Si valuterà anche il grado di apprezzamento dell’offerta
esistente da parte degli utenti.
• Su questa base è possibile fare un bilancio domanda-
offerta, indicando la percentuale di copertura del
fabbisogno attuale e futuro, sia nell’ipotesi di assenza
sia in quella di realizzazione dell’intervento.
• Eventuali variazioni di offerta non dipendenti dal
progetto devono comunque essere considerate.

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• L’analisi della domanda e dell’offerta si deve riferire
allo stesso arco temporale.
• L’arco temporale di riferimento, utilizzato anche per le
analisi di sostenibilità finanziaria e di convenienza
economico-sociale, può essere fissato in 20 anni.
• (Ma si possono utilizzare valori diversi per certe opere)
• L’analisi deve essere supportata da dati statistici
desunti da pubblicazioni o studi di settore (ad es. studi
demografici, studi macro-economici).
• Le fonti delle ricerche e di dati devono essere sempre
citate.

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Modello di gestione dell’opera
• Si descrive il modello di gestione previsto (in gestione,
in economia, ecc.) individuando:
• normativa
• soggetti
• modalità
• attività ecc.
• Si dovranno indicare le azioni da attuare per rendere
possibile, sul piano gestionale, il conseguimento degli
obiettivi dell’intervento.
• Si analizzeranno gli aspetti istituzionali, finanziari ed
economici pertinenti, anche per stimare i valori di costo
e prevederne la copertura (rientri tariffari o non) a
regime.
43
Individuazione delle alternative progettuali

• Con lo SdF si affronta il problema della definizione e


descrizione delle alternative progettuali al
soddisfacimento del fabbisogno rilevato.
• Un’alternativa è costituita da un insieme
coerente di
• scelte tecnologiche
• scelte istituzionali-organizzative
• scelte finanziarie
che definiscono un particolare modo per
mettere in atto il progetto.

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• Le scelte tecnologiche riguardano due livelli:
• la modalità di soddisfacimento del bisogno
• le varianti entro ogni modalità.
• Ad esempio, il bisogno di accessibilità di un’area
periferica:

Modalità Varianti
Intervento sulla rete stradale Realizzazione di un nuovo collegamento 
(+ varianti di tracciato)
Riqualificazione della viabilità esistente
Intervento sul TPL Realizzazione di un collegamento di ferrovia 
interurbana veloce (+ varianti di tracciato)
Potenziamento del trasporto pubblico via strada

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• Le scelte istituzionali-organizzative riguardano
la modalità di realizzazione dell’intervento
secondo:
• un assetto pubblico
• un assetto misto.
• La modalità pubblica di realizzazione e gestione può
essere:
• realizzazione e gestione diretta, anche con unioni di enti o
accordi di programma (le posizioni patrimoniali relative al
progetto fanno parte della gestione ordinaria degli enti
coinvolti);
• affidamento a consorzi tra enti pubblici (le posizioni
patrimoniali relative al progetto fanno capo al consorzio);
• affidamento a società con capitale interamente pubblico
(valgono le norme per il diritto societario).

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• Le modalità miste sono definite partenariati pubblico-
privati.
• Esse comprendono:
• partenariati pubblico-privati ad iniziativa pubblica (ad esempio,
concessioni di costruzione e/o gestione);
• partenariati pubblico-privati a iniziativa privata (ad esempio,
finanza di progetto ad iniziativa privata);
• società di capitali e società di trasformazione urbana.
• Nella finanza di progetto (project financing):
• l’assetto finanziario dell’alternativa dovrà garantire la
remunerazione del capitale (di debito e di rischio) investito;
• l’assetto istituzionale-organizzativo dell’alternativa in genere
prevede la costituzione di una società di progetto (società
veicolo) a cui fanno capo i flussi finanziari e i rischi di progetto.

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• Nel caso siano proposte delle alternative che saranno
realizzate in partenariato pubblico-privato, è opportuno
identificare un’alternativa pubblica di riferimento.
• Tale alternativa sarà configurata ipotizzando il ricorso
integrale all’intervento pubblico.

• Le scelte finanziarie si riferiscono ai costi di


realizzazione e di gestione dell’opera e alla
ripartizione dei rischi connessi.
• Le modalità di finanziamento si distinguono in
primo luogo per la natura pubblica o privata
delle fonti.

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• Modalità pubbliche di finanziamento:
• risorse proprie
• trasferimenti a fondo perduto in conto capitale o
esercizio erogati da altre amministrazioni
• indebitamento
• presso istituzioni finanziarie della pubblica
amministrazione (ad es. la Banca Europea degli
Investimenti)
• presso operatori finanziari privati
• sul mercato finanziario (ad es. emissione di buoni ordinari
degli enti locali).

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• Modalità private di finanziamento:
• indebitamento
• presso operatori finanziari privati
• sul mercato finanziario (ad es. emissione di obbligazioni)
• capitale di rischio
• proventi generati dal progetto.
• La ripartizione dei rischi è legata alle fonti di
finanziamento.
• È possibile che un progetto finanziato da privati (con
valenza pubblica) goda di una compartecipazione
pubblica ai rischi attraverso le garanzie implicite.
• Ad esempio, un’amministrazione comunale si impegna
a garantire un livello minimo di ricavi per un
concessionario.

50
Identificazione dei soggetti portatori di
interessi
• La procedura di elaborazione dello SdF prevede che
siano identificati i soggetti portatori di interessi
(stakeholder) rispetto all’intervento.
• Essi sono soggetti che possono ottenere benefici o che
debbano sostenere costi in seguito alla realizzazione
del progetto e dei suoi prodotti.
• L’identificazione degli stakeholder consente di
individuare:
• gli impatti potenziali che un’alternativa può generare
• le possibili resistenze alla realizzazione di un’alternativa.

51
• Questi aspetti sono connessi alla possibilità e alla
intensità del rischio «politico» di un’alternativa.
• È importante sottolineare che gli impatti, legati a
specifici soggetti o gruppi, in alcuni casi possono
essere contenuti attraverso interventi di mitigazione.
• Gli interventi di mitigazione possono consistere in:
• opere o lavori aggiuntivi di mitigazione
• adeguamenti tecnologici degli interventi già previsti
• misure di compensazione (finanziarie, infrastrutturali ecc.).

52
Fattibilità tecnica

• Le alternative considerate sono delineate e descritte


con un dettaglio sufficiente per permettere di elaborare
le successive fasi di fattibilità (ambientale, finanziaria
ed economica).
• La descrizione, a un livello di dettaglio sufficiente per
consentire le valutazioni, comprende:
• le opere «distinguibili»
• le attività elementari
• le relazioni logiche e temporali tra attività ed opere
• la loro proiezione su un calendario presumibile.

53
• Descrizione dell’intervento (alternativa):
• identificazione delle funzioni da insediare
• localizzazione
• dimensioni e caratteristiche tecnico-funzionali
• costi (stimati) di realizzazione
• ecc.
• Analisi delle alternative progettuali per
l’attuazione dell’intervento (compiuto):
• alternative tecnologiche
matrice delle alternative
• organizzative
progettuali
• finanziarie

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• La definizione dell’intervento deve
comprendere:
• l’individuazione degli elementi che costituiscono
l’opera pubblica nella sua fase di realizzazione;
• l’individuazione degli eventi fondamentali
(milestone) che caratterizzano lo sviluppo
dell’intervento;
• la calendarizzazione e definizione della durata degli
elementi e, eventualmente, degli eventi (incluso un
cronoprogramma).

55
Compatibilità ambientale

• Lo SdF dovrà individuare, per ogni alternativa, tutti gli


elementi significativi dell’impatto ambientale.
• Tali elementi saranno quelli ritenuti sufficienti per
l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale.
• La loro definizione sarà correlata all’importanza e
complessità dell’opera.
• Al minimo, lo SdF conterrà:
• una descrizione qualitativa della situazione ambientale
esistente;
• un quadro sintetico dei principali fattori di rischio e impatto
ambientali;
• le priorità degli approfondimenti tecnici necessari per i
successivi elaborati progettuali.
56
• I contenuti della valutazioni di compatibilità
ambientale riguardano alcuni aspetti principali:
• l’analisi dello stato attuale dell’ambiente di
riferimento per l’intervento;
• la verifica della compatibilità delle opere con il
quadro normativo in materia ambientale;
• la conformità rispetto agli strumenti di pianificazione
di settore (urbanistici, territoriali, trasportistici ecc.);
• la descrizione degli impianti e delle misure
compensative che dovranno essere adottate.

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Sostenibilità finanziaria

• L’analisi mira a definire a mettere in atto un valido


piano di finanziamento dell’opera e di verificare e
valutare la situazione finanziaria nel corso della vita
utile (esercizio).
• L’analisi finanziaria riguarda sia la fase di realizzazione
dell’opera (investimento e suo finanziamento), sia
quella di esercizio (costi e eventuali ricavi).
• Dunque, si definisce il flusso finanziario generato dalla
realizzazione e gestione, ossia i costi e i ricavi, del
prodotto caratteristico del progetto.

58
• Si analizzano e quantificano (stima) i costi monetari ed
economici per la gestione dell’output (prodotto
caratteristico) del progetto in fase di esercizio.
• I costi sono definiti per ciascun anno in cui si
manifestano gli effetti dell’intervento.
• Tali costi possono variare a seconda del modello di
gestione ed esercizio.
• Per ogni modello gestionale sono richiamate le norme
applicabili da rispettare.

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• In particolare, la valutazione di «sostenibilità
finanziaria» è elaborata:
• per individuare e mettere in atto un adeguato piano
di finanziamento del progetto;
• per valutare la soluzione finanziaria più opportuna
• per la realizzazione dell’intervento
• per la gestione e manutenzione dello stesso.
• Il confronto (costi di realizzazione e di
esercizio) sarà fatto tra
• la situazione senza intervento
• la situazione derivante dalla realizzazione
dell’opera.

60
• Si utilizzano degli indicatori finanziari di sintesi che
mettano in luce la prestazione dell’intervento sotto
questo profilo.
• Il piano di finanziamento (copertura finanziaria) fornirà
le informazioni utili per evidenziare la capacità del
progetto a provvedere alla copertura del fabbisogno
finanziario
• nella fase di investimento
• nella fase di esercizio
per l’intero arco della vita economica dell’opera.
• La capacità di coprire le spese di esercizio dovrà
essere giustificata sulla base del modello gestionale
prescelto.

61
Convenienza economica e sociale

• L’analisi economica (analisi costi e benefici) è


strutturalmente simile a quella finanziaria, ma tiene
conto anche degli eventuali costi e benefici economici
non derivanti dai costi e rientri finanziari (esterni o
indiretti).
• Si identificano e valutano i costi e i benefici di tutte le
alternative progettuali, compresi i benefici (o costi) non
monetari.
• Le prestazioni economiche assumeranno in genere
valori diversi per alternative diverse.

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• Le prestazioni saranno misurate attraverso indicatori e
sono collegate agli effetti, diretti o indiretti, sulla
collettività.
• Le linee guida sottolineano che uno SdF deve indicare
gli elementi economici o altri indicatori specifici, con le
rispettive unità fisiche, sui quali l’intervento darà
benefici per la comunità.
• Non sono ammissibili indicazioni generiche.
• Esempi di misure fisiche sono:
• il numero di visitatori di un’area archeologica;
• i flussi di traffico di una tratta autostradale;
• il numero medio di utenti in day hospital;
• i tempi di percorrenza di un nuovo collegamento stradale ecc.

63
Analisi di rischio e sensitività

• Questa analisi è attuata:


• per identificare gli eventi sfavorevoli che possono incidere
sulle condizioni di fattibilità dell’opera (durante la realizzazione
e la gestione);
• per valutare entro quali limiti l’incertezza, che comunque è
presente in ogni progetto possa influenzare i risultati
economici e finanziari dell’opera.
• Come vedremo, si possono adottare diversi metodi per
tenere conto di questo aspetto:
• analisi di sensitività
• analisi di rischio
• analisi di scenario.

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Verifica procedurale

• Lo SdF deve chiarire le condizioni istituzionali,


amministrative, organizzative ed operative necessarie
alla realizzazione dell’intervento.
• Si analizzeranno le problematiche amministrative o
procedurali, proponendo le soluzioni da adottare.
• Vanno individuati:
• gli adempimenti tecnico-amministrativi (pareri, nulla osta ecc.)
• le possibili variazioni da apportare agli strumenti pianificatori
in essere
• le interazioni con enti competenti
• le competenze tecniche o gestionali necessarie per lo
sviluppo ed esercizio dell’intervento.

65
• Uno SdF dovrebbe sempre analizzare diverse
possibili soluzioni.
• Esso in genere individua la soluzione da
sviluppare nelle successive fasi progettuali.
• In alcuni casi lo SdF identificherà, tra quelle
analizzate, alcune soluzioni «più promettenti»
(vedremo...).
• In ogni caso, l’attività di valutazione e confronto
deve essere chiaramente presentata,
esplicitando il metodo e le fasi seguite per
selezionare l’alternativa (o le alternative) più
efficace.

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Riassumendo (possibile schema)

• Titolo dello studio (con oggetto esplicito)


• Autori e consulenti (con riferimento ai temi)
• Sintesi dello studio:
• area interessata
• obiettivi dello studio
• attori principali (stakeholder, enti coinvolti)
• quadro sintetico delle alternative
• metodo di selezione e soluzione individuata
• quadro economico di sintesi (investimento ed
esercizio)

67
• Introduzione e premesse
• panoramica del progetto o intervento
• motivazioni alla base dell’intervento
• obiettivi dello studio (espliciti)
• piano di sviluppo procedurale e progettuale.
• Inquadramento normativo
• Inquadramento territoriale
• ambientale
• infrastrutturale e urbanistico
• architettonico ecc.

68
• Inquadramento economico e sociale
• Quadro conoscitivo generale e obiettivi
dell’intervento (inquadramento strategico)
• contesto
• obiettivi diretti e indiretti
• relazioni con altri interventi e con gli strumenti
pianificatori
• modalità di coinvolgimento pubblico

69
• Analisi della domanda e dell’offerta*
• caratteristiche socio-economiche dell’area
interessata
• caratteristiche e bisogni dell’utenza
• land use (se rilevante per l’intervento)
• quantificazione dei fabbisogni presenti e futuri
• caratteristiche dell’offerta esistente e suo sviluppo
• definizione del grado di copertura (senza e con)
• Modello di gestione dell’opera
• modelli gestionali applicabili
• quadro normativo e istituzionale di riferimento

(*vanno indicate sempre le fonti di studi e dati)


70
• Analisi tecnica del territorio interessato*
• caratteristiche ambientali
• caratteristiche idro-geologiche
• elementi critici sotto il profilo ambientale (ad es.
aree protette, possibilità di eventi critici ecc.)
• Individuazione delle alternative
• criteri che hanno orientato la definizione della
alternative proposte
• chiara denominazione e definizione (tecnologica,
istituzionale e finanziaria) di ciascuna alternativa
• matrice delle alternative (che metta in luce le
differenze e comunanze secondo i parametri che
saranno utilizzati per la selezione)
(*vanno indicate sempre le fonti di studi e dati)
71
• Analisi delle alternative
• caratteristiche tecniche e fattibilità
• analisi del grado di soddisfacimento della domanda
• compatibilità ambientale
• valutazione e sostenibilità finanziaria
• valutazione di convenienza economico-sociale
• analisi di rischio
• Selezione delle alternative
• definizione della procedura di valutazione
• elaborazione della valutazione e confronto
• individuazione dell’alternativa o delle alternative più
soddisfacenti
• analisi di sensitività e di rischio

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• Alternative selezionate
• verifica procedurale
• identificazione degli aspetti da approfondire nelle
fasi progettuali successive
• definizione delle fasi di sviluppo progettuale
• Riferimenti documentali, bibliografici e
normativi
• Allegati di dettaglio a supporto delle diverse
sezioni del documento finale

73
Studi pre-fattibilità

• Studi di questo tipo possono riguardare:


• un’analisi di dettaglio di alcuni aspetti o problemi da cui
emerge la motivazione per l’intervento;
• un’analisi simile a quella degli SdF, ma con minor grado di
approfondimento, che può trascurare alcuni aspetti
(procedura, modello di gestione ecc.)
• In genere sono meno corposi degli SdF.
• La struttura vista in precedenza può essere presa
come base anche per gli studi di pre-fattibilità.

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• Questi studi possono essere realizzati per
accompagnare una proposta di intervento da
approfondire successivamente.
• Le problematiche da analizzare poi in sede di SdF
possono essere definite con sufficiente chiarezza, ma
spesso le soluzioni sono analizzate in modo sommario.
• Per contro, alcuni studi di pre-fattibilità sono sviluppati
per «filtrare» le possibili soluzioni: si ricava l’insieme di
alternative da analizzare nello SdF a partire da un
insieme più numeroso di soluzioni.

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