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fausto.bogazzi@med.unipi.it
Si distinguono due tipi principali di AIT: il tipo 1 (AIT1), una forma di ipertiroidismo
iodo-indotto, e il tipo 2 (AIT2), una tireotossicosi distruttiva indotta direttamente dal
farmaco. È stata postulata l’esistenza di forme miste di AIT, che tuttavia non sono
mai state caratterizzate né sul piano clinico né su quello biochimico.
La diagnosi differenziale tra AIT1 e AIT2, per quanto complessa, è fondamentale per
una corretta gestione terapeutica, poiché le due forme richiedono una terapia
medica differente. Essa si avvale di diversi strumenti, tra cui esami di laboratorio,
ecografia con color-Doppler e scintigrafia tiroidea (Tabella 1), nessuno dei quali
tuttavia è singolarmente conclusivo in maniera definitiva.
Deve essere sempre tenuto presente che AIT può rappresentare un’emergenza
medica, in quanto il cuore esposto a elevate concentrazioni di ormoni tiroidei può
andare incontro ad un rapido scompenso. La tiroidectomia totale ha,
particolarmente in questo gruppo di pazienti, un ruolo importante2. Per pazienti con
instabilità cardiaca, che può associarsi ad un elevato rischio di eventi fatali, la
chirurgia dovrebbe essere effettuata ancora prima di impostare il percorso
diagnostico-terapeutico (c.d. chirurgia di salvataggio). La tiroidectomia totale può,
poi, essere indicata dopo inizio della terapia medica, per quei pazienti per cui la
sottostante patologia cardiologica potrebbe andare incontro a deterioramento a
causa del mancato controllo della tireotossicosi. La chirurgia può infine aver luogo in
regime elettivo dopo correzione della tireotossicosi in caso di una terapia definitiva
per la patologia tiroidea sottostante (es. gozzo di grosse dimensioni o coesistenza di
noduli citologicamente maligni o un’autonomia funzionale).
BIBLIOGRAFIA