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Regolamento per il Distintivo d’Onore da Sua Maestà stabilito per li Bass’Ufficiali, e Soldati delle Regie Truppe.

In data delli 21 maggio 1793.

I. Consisterà il Distintivo d’onore in una medaglia, che S.M. ha fatta ad un tal fine coniare in oro, ed in
argento, giusta la forma qui sotto impressa, ed a misura de’ casi coll’una, o coll’altra saranno premiate le
azioni di segnalato valore, che si faranno dai Bass’Ufficiali, e Soldati delle Regie Truppe di Fanteria,
Artiglieria, e Cavalleria, senza che rimangano dall’aspirarvi i Brigadieri, Sotto-Brigadieri, e Palafrenieri
del Treno d’artiglieria, qualora si distinguano in qualche particolare occasione.

II. Azioni di segnalato valore saranno riputate quelle di chi avrà particolarmente cooperato al buon esito
d’una intrapresa, a salvare da qualche pericolo un Corpo di Truppa, Ufficiali, Bass’Ufficiali, o Soldati, le
Bandiere, la Cassa dei denari, o gli equipaggi militari, e le artiglierie, e mediante che tali azioni vengano
convalidate da testimonj, e non siano giudicate temerarie, o prodotte dal desiderio di preda, daranno titolo
al conseguimento del Distintivo d’onore suddivisato.

III. Non sarà questo compartito ad intere Compagnie, od a Squadroni, che sotto gli ordini di Ufficiali si fossero
distinti in qualche affare, ma sarà riservato alle azioni personali sopradescritte, o di merito equivalente; e
quelli, che giungeranno a conseguire essa medaglia, sia d’oro, sia d’argento, avranno il dritto di portarla
pubblicamente appesa al petto anche in fazione, od in altro Militare servizio, e godranno inoltre del
vantaggio assegnato qui appresso.

IV. Succedendo, che quegli stato già decorato d’una medaglia d’argento, se ne guadagni, distinguendosi in
qualche nuova occasione, una d’oro, sarà onorato di questa, e dovrà restituire quella d’argento.

V. Non si avrà alcun riguardo alla qualità dei Bass’Ufficiali in confronto di quella dei Soldati, o d’altri
individui nella distribuzione delle medaglie, a segno che trovandosi gli uni, e gli altri nello stesso fatto
d’armi, potrà un Soldato conseguire la medaglia d’oro per essersi maggiormente distinto, ed un
Bass’Ufficiale, che lo comandava, averne solo una d’argento.

VI. La distribuzione delle medaglie dovendo farsi soltanto a misura, che vi saranno Soggetti veramente degni di
conseguirla, sarà cura de’ Generali, che comandano i rispettivi Corpi d’armata, di riconoscere ogni qual
volta succederà, che ognuno siasi reso meritevole di questo Distintivo d’onore, le circostanze dell’azione, e
sentire li testimonj, che saranno presentati per far risultare della distinzione, e particolarità della
medesima, e di stabilire quindi chi dovrà ricevere una medaglia d’oro, d’argento, o restituire quest’ultima
per averne una delle prime, con procurarsene in seguito la Sovrana approvazione.

VII. I Soggetti, ai quali sarà da S.M. accordata la medaglia, dovranno riceverla pubblicamente dalle mani del
Comandante del Reggimento, Battaglione, o del Corpo, in cui servono, alla presenza di tutti gli Ufficiali,
Bass’Ufficiali, e Soldati, che dovranno essere sotto le armi, ed al suono dei militari strumenti il Comandante
appenderà di propria mano alla bottoniera del giustacorpo del Soggetto, che l’avrà meritata, dichiarando a
questo, che potrà far uso d tale divisa in ogni tempo, ed ancorché per circostanze di famiglia fosse obbligato
di lasciare il servizio, o se ne ritirasse per tempo finito.

VIII. Tale Distintivo d’onore dovendo sempre essere pregievole per chi lo merita, e lo conseguisce, verrà ritenuto
da chi n’è fregiato, anche nel caso, che con un seguito di lodevoli azioni si rendesse degno, e venisse di
fatto promosso Ufficiale.

IX. Quelli, che conseguiranno una medaglia d’argento, verranno da S.M. graziati d’un’alta paga
corrispondente alla metà di quella fissata per il posto, che riempiono nei Corpi, in cui servono, e chi riceve
una medaglia d’oro godrà d’alta paga equivalente alla paga intiera, che gli spetta nel suo posto.

X. La doppi paga, o la metà d’essa verrà loro assegnata sul bilancio Militare, e dovranno goderne dal giorno,
in cui avranno fatta l’azione, che gli ha resi degni della conseguita medaglia, e durante la loro esistenza in
vita senza alcuna detrazione, ancorché se bass’Ufficiali divenissero Ufficiali, o se Soldati, passassero ad un
posto di Caporale, Sergente, o Brigadiere, o fossero ammessi agli Invalidi, o giubilati alle proprie case.

XI. Occorrendo, che i Soggetti decorati della medaglia dovessero per malattia passare nello Spedale, non si
potrà per alcun titolo ritener loro né la doppia, né la metà paga attaccata alla medaglia, di qual doppia, o
metà paga verrà eziandio resa ragione anche ne’ casi, che il fregiato di medaglia fosse per motivo di
qualche assenza dal Corpo, nella circostanza di perdere la paga ordinaria Militare, che gli è assegnata.
XII. Nel caso per altro, che quelli, che possiedono il Distintivo d’onore, venissero processati criminalmente, o
castigati per qualunque grave mancamento, il quale offuscasse l’onor Militare, sarà loro tolta la medaglia,
e perderanno l’alta paga stata loro colla medesima accordata.

XIII. Se mai accadesse, che qualcuno avesse la viltà di vendere, o giuocare la sua medaglia, perderà con essa
anche i vantaggi, che vi sono uniti; e se darà prove sufficienti a far constare, che gli sia stata rubata, o
l’abbia perduta, gliene verrà distribuita un’altra.

XIV. Le medaglie, che avranno ottenute i Bass’Ufficiali, Soldati, o altri individui ammogliati, passeranno in caso
di decesso alle mogli, o figliuoli a titolo di retaggio, e se saranno nubili, dovranno i Comandanti dei Corpi
ritirarle, e consegnarle ai Comandanti Generali, i quali le faranno passare alla Segreteria di Guerra.

XV. SUA MAESTÀ ordina ai Generali delle sue Armate, ai Colonnelli dei Reggimenti, ed ai Comandanti dei
Corpi osservare, e far osservare questo Regolamento, e vuole, che venga notificato ai Bass’Ufficiali, e
Soldati, ed agli altri individui in esso menzionati. Tale essendo l’intenzione della M.S.

Dat’in Torino li 21 maggio 1793.

DI CRAVANZANA
Recto della Medaglia al Valore della Guerra delle Alpi. Il Re di Sardegna Vittorio Amedeo III è
ritratta in uniforme; i brandeburghi che decorano le asole consentono di identificare il giustacorpo
come quello del Reggimento Guardie, del quale il sovrano era anche primo proprietario.

Verso della Medaglia al Valore. La scritta AL VALORE è sormontata da una corona di alloro,
mentre nella parte inferiore è rappresentato un trofeo di oggetti militari, composti da bandiere e
cornette di cavalleria incrociate, un tamburo, un pezzo d’artiglieria, una bomba di mortaio e una
palla di cannone.

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