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Intervista con Cutter Brandenburg alias Mr Cee,

scrittore del libro "You can't stop a Comet" (Non puoi fermare una
cometa")

Tutto ci che riguarda Stevie continua a vivere. Se n andato 20 anni fa, ma ancora oggi molto importante per lindustria musicale. Ho sentito un ragazzino laltro giorno, 8 anni, stava suonando Voodoo Child, e sapete, era totalmente influenzato dal modo di suonare di Stevie. Avrebbe potuto suonare rap, o qualsiasi altra cosa, ma dopo che aveva ascoltato la musica di Stevie, era lunica cosa che voleva suonare. Come sapete, Stevie influenza ancora oggi la musica. Anche se se n andato 20 anni fa, lui ancora ,e lo sar, intorno a noi. Come Jimmy Hendrix,che ha influenzato fior fiori di chitarristi e musicisti, cos ha fatto Stevie. E nel modo in cui Stevie, un ragazzo bianco del Blues, stato capace di ispirare la gente, veramente una storia eccezionale.

Photo: Watt Casey. Intervista con Cutter Brandeburg, di Szibilla MB per il magazine ungherese

in distribuzione nazionale RockinforM, di cui una versione pi breve pubblicata nel numero di Maggio 2011 (il n. 183).

Ho letto il tuo libro You Can't Stop a Comet (tradotto: Non puoi fermare una cometa) e ci che mi ha catturato stato il rispetto che Stevie portava per i p grandi. Stevie rispettava tutti, e amava la gente. Lui suonava la loro musicainoltre era molto umile. E penso che fosse questo che lo rendesse cos rispettoso della loro musica (dei pi grandi). Non importava davanti a chi suonasse o con chi, non ha mai cercato di sfidare nessuno, n di rubare. Sai, tutti imparano da tutti, cos che si fa. Voglio dire, le persone dicono: Oh, quello mi ha rubato i riff, stato capace di fare una cosa simile, ma alla fine tutti rubano da tutti. Tutti imparano dallo stesso chitarrista. Tutti ascoltano Hubert Sumlin, tutti ascoltano Muddy Waters, tutti ascoltano Buddy Guy, tutti ascoltano Albert Collins; Stevie era capace di ascoltare tutti questi e avere una riffpedia di riff di chitarre nella sua testa e di riff che aveva imparato, poi era capace, quando era il suo turno di suonare, di accendere lo switch e andarenon gli serviva pensare cosa sarebbe andato a suonare. Stevie era cos speciale. La caratteristica fondamentale che potrei dire di Stevie che era molto umile. Se eri un fan di Stevie, lui era un fan tuo. E lui era veramente cos. I soldi non erano mai la cosa fondamentale per cui faceva le cose. Le faceva perch amava suonare, ogni singolo giorno, Szibilla, lo amava suonare veramente. Penso che tu abbia letto il mio librolui suonava sul camion, nelle stanze dalbergo, nei concerti, nel backstage, nel camerino, doveva suonare costantemente la sua musica, era ci che lo rendeva pi felice. Penso che non ci fosse unaltra cosa che potesse rendere Stevie pi felice della musica. So che amava la sua famiglia, e che amava tutti i suoi amici. Ho visto Stevie infelice solo due volte in vita mia. Lui era sempre felice, e la musica stava sempre l, pronto a fargli fare un nuovo viaggio verso qualche meta di felicit. Ho raccontato di una storia nel libro, stavamo camminando per le strade di New Orleans e Stevie sent in lontananza il suono di una chitarra, subito cominci a correre. Io, Chris e Tommy si disse: Dove cavolo sta andando? (Ride). Capimmo che aveva sentito qualcosa che noi invece no. Allora lo seguimmo alla velocit che potevamo, ma il tempo di arrivare, che Stevie era gi seduto di fronte a questo chitarrista. Era Mason Ruffner. Mason stava suonando col suo modo bluesy, in questo bar fumoso e appiccicoso per via dellalcool, molto stile New Orleans. Dovevi vederlo, sentirlo, viverlo per crederci. Stevie sent questa musica molto prima che la sentissimo noi, sembrava un segugio. Era cos sintonizzato sulla musica che gli bastava sentire qualcosa per sapere immediatamente che era un qualcosa di cui ne voleva ancora e ancora. Il tempo che noi arrivammo appunto, e lui stava seduto di fronte a Mason, era cos impressionato, e ovviamente Mason il chitarrista e noi divenimmo grandi amici. Sai Mason -un rispettato chitarrista blues- al tempo, non sapeva chi diavolo fossimo Stevie e noi. Lui vedeva solo che questo ragazzo un po matto che gli balz davanti. Stevie amava cos tanto la musica, ed era cos felice; ripeto, nella mia vita, lho visto infelice solo un paio di volte.

Sei nato a Greenville in Mississippi nel 1950, come ti sei avvicinato alla musica? Era una passione di famiglia? Mio fratello e mia sorella erano pi grandi di me, e cos io ascoltavo sempre la loro musica. Mio fratello Garry, il pi grande, ascoltava il rock and roll dei primi tempi e la musica nera, ricordo che ascoltava Bo Diddley, Muddy Waters, e tutti questi ragazzi, tutta la musica degli anni '50 e anche io mi sono immerso nella musica che ascoltava lui, la cantavo e la ballavo. Ci divertivamo, ho imparato molto dai miei fratelli. Alla mia famiglia sempre piaciuta la musica, ed qualcosa che mi hanno tramandato in maniera molto forte i miei fratelli. Pi tardi ti sei spostato in California , hai comprato un minibus e hai visto Jimmy Hendrix diverse volte.
visto 18 volte. Dal momento in cui ho finito le scuole superiori, sapevo che non sarei partito per il Vietnam, perch da giovane avevo la poliomelite, alla gamba sinistra. Ho cominciato allora a seguire Jimmy Hendrix, e l'ho seguito per tutti gli Stati Uniti, ma una volta che ho cominciato a stare dietro a lui, ho iniziato a seguire anche tutti gli altri dell'industria musicale, ho conosciuto molte persone; ho imparato cosa fa un roadie, sai ero la mente della band, sapevo dove avrebbero suonato prima che lo sapessero loro, ed ero alla loro prossima tappa prima che ci arrivassero loro.

Photo from Cutter's personal achives


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Conoscevi Stevie dall'et di 15 anni. Ho letto che hai scritto " Stevie non migliorato, ha solo avuto una strumentazione migliore" Esatto! (Ride) Quando l'ho conosciuto era gi cos bravo. Suonava la chitarra in maniera estremamente fluida. Era gi un grandissimo chitarrista quando l'ho conosciuto. Ed aveva solo 15 anni un ragazzino di 15 anni. Non penso che sia migliorato durante la sua vita. Stevie aveva un fratello pi grande che suonava e lo ha influenzato in et giovanissima. Cos lui passato dal rock and roll, al blues, al jazz. Tutti questi grandi chitarristi che Jimmie Vaughan ascoltava, li ascoltava anche Stevie. Normalmente un bambino di 12-1314 anni non sa nemmeno chi sono queste persone, o non conosce i loro nomi, ma grazie a Jimmie questo ragazzino ascoltava tutte

questi grandi della musica. Cos lui ha potuto conoscere differenti generi e stili musicali, era capace di apprezzarli e prendere tutta la passione per metterla nel suo stile, nei suoi sentimenti. Come Stevie suonava -a tutt'oggi- viene fuori nelle registrazioni. Le persone lo sentono, ed hanno una specie di connessione con lui. Hai presente, quando ascolti un artista e lui ti tocca l'anima, quando lo ascolti e dici:" Oddio penso di aver sentito profondamente ci che quel ragazzo voleva esprimere." E poi wow, ti prende, non vedi l'ora che esca un nuovo album di quell'artista. Le persone volevano ascoltare Stevie e non vedevano l'ora di sentire cose nuove da lui. Forse suonava vecchi blues che la gente aveva gi sentito fare da altri, ma che allora non li colpirono, per una volta ascoltati quegli stessi pezzi fatti da Stevie, ne venivano rapiti. Stevie era speciale. Aveva un modo tutto suo per comunicare con la gente comune. Voglio dire, ho conosciuto cos tante persone, anche giovani ragazze, che non avevano ascoltato Stevie se non dopo la sua morte, e se ne sono innamorati, perch la sua musica ancora vive nelle sue registrazioni. E' una musica senza tempo, e rester tale per molto ancora. Questo perch non si sente tutti i giorni quel tipo di attacco, il modo con cui lui attaccava con la chitarra, ogni singola nota e tutto il resto. Era come se lui stesse parlando o ti dicesse qualcosa: "Stai ascoltando? ... Hai capito? Lo Senti ancora?" E' questo il tipo di attacco che lui faceva con la sua chitarra. E penso che i grandi chitarristi siano d'accordo con me. Con il passare degli anni Stevie diventava via via sempre pi conosciuto, e improvvisamente tutti quelli che ammirava compreso Johnny Winter, Billy Gibbons, Eric Clapton, Buddy Guy, Albert Collins, Albert King, B.B. King e tutti gli altri chitarristi da cui ognuno vorrebbe essere riconosciuto, stavano ad ascoltare questo ragazzo e dicevano: "Dio, Stevie proprio un mostro!" Vi fu un concerto a San Marcus, tu lasciasti il tuo cappello sul tavolo e Stevie inizi ad usarlo. aiutato a trovare quel look che cercava. Non voglio dare molto credito alla cosa, voglio dire, in origine fu un'idea di Chris Layton quella di comprare un cappello texano per Stevie, ma lui prese proprio quel cappello. Quel cappello diventato un oggetto che l'ha aiutato a trovare se stesso, e penso che ci si sentisse comodo. Dico bene se affermo che tu sei l'unico che ha scritto un libro su Stevie conoscendolo bene ed essendo suo amico? Esatto! Penso che questa sia la verit. Sai, Keri Leight era una musicista frustrata di Austin, lei ha scritto il libro "Soul to Soul"; Stevie quando era in vita le affid il compito di scrivere la sua biografia, dandole in pratica i riferimenti per una biografia quasi completa, e concedendole i diritti. Lei per non se n' veramente occupata finch Stevie era in vita, ma quando lui mor, si affrett ad andare in giro per intervistare un sacco di gente, per sfornare il suo libro abbastanza velocemente, con un sacco di date errate, e sai, la maggioranza delle persone non le ha mai dato molto credito, questo proprio perch le era stata una grandissima opportunit da Stevie, ma non la seppe mai cogliere, solo quando Stevie mor si butt a capofitto sul progetto per fare soldi. Si invent perfino delle cose per far s che finisse il prima possibile. Eppure avrebbe avuto tutto il tempo per

fare una cosa a modo, quando Stevie era in vita. Se Stevie avesse saputo del tuo libro, penso che lo avrebbe approvato. Beh lo spero. L'ho scritto perch ho voluto condividere i miei ricordi di lui con tutte quelle persone che gli hanno voluto bene quanto me. Volevo condividere i ricordi che avevo, per anni ho cercato di capire come poter scrivere un libro perch non sapevo come farlo. Ma quando aprii il mio club, le persone che ci venivano, mi dicevano spesso: Raccontaci una storia Cee! e io dicevo la storia, e per me era cos facile parlare di qualsiasi cosa, che ho pensato, una volta che chiudo il mio club, posso scrivere il libro e fare abbastanza soldi per riaprire un club ad Austin, e allora ne vale la pena, lo faccio. Poi una volta finito il libro, ho realizzato che in qualche modo anche Stevie mi avesse aiutato, perch penso che mi voleva dire delle cose. Tu conosci molto bene l'equipaggiamento di Stevie. Quanto tempo hai lavorato per lui? Ho lavorato per lui oltre 15 anni. Poi sono uscito ed ho lavorato per altri, ma poi sono tornato. Penso in tutto saranno stati 20 anni, con appunto delle pause. L'ho lasciato proprio nel momento in cui stavano avendo successo. Nel 1984. Era gi uscito Texas Flood, e pensai che non avevano pi bisogno di me, e ho pensato che gli sarebbe andato bene cos. Ma non ho mai creduto che ci sarebbero stati solo altri 4 album prima che ci lasciasse... Hai fatto il roadie per ZZ Top, Johnny Winter, i Bee Gees ed anche per Tom Petty. Cosa diresti di loro? Sono tutti dei grandi. Ma sai la musica che pi mi piaciuta era quella nello stile di Stevie. Solo 3 pezzi, molto semplici, o il tipo di cose di Johnny Winter anche questi molto semplici, lineari, "il ragazzo bianco che suona il blues". Ecco questo era incredibile per me. Fammi chiedere un'ultima domanda, Cutter. Come deve essere un bravo roadie? Posso dire che un buona qualit per un roadie quella di tenerci davvero a fare questo lavoro, perch non si guadagna tanti soldi e per un sacco di tempo non sei riconosciuto per quello che fai. E un lavoro che ti deve stare molto a cuore, e ti devi accontentare che la soddisfazione sar la maggior parte del tuo stipendio. Io non era un musicista, ma potevo aiutare i musicisti a farli suonare meglio, anche perch non dovevano preoccuparsi di montare tutta la strumentazione. Preparavo tutto per loro, cos che loro dovevano solo concentrarsi sul fare musica, il che li rendeva degli artisti migliori. Mi sentivo una piccola parte della loro musica, anche se non ero un musicista. E posso esserne una parte anche adesso, li ho aiutati in un certo modo. E quando lo facevo, sentivo lamore da parte delle pi e pi band per cui avevo lavorato. Era un qualcosa che mi dava vita. Via via imparavo, e vedevo dei concerti migliori da parte delle band, e questo mi faceva sentire bene. Penso poi di essere stato fortunato ad avere conosciuto tanti musicisti.

Il libro venduto direttamente da Cutter. Per ordinarlo visitate il sito ufficiale di Mr Cee

http://www.mrceecutter.com

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