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Tesina di approfondimento

Il processo di insegnamento e di apprendimento, dal metodo tradizionale ai sistemi intelligenti dellultima frontiera.

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1.

Il metodo dinsegnamento tradizionale

Nei contesti formativi attuali ancora radicato il metodo dinsegnamento tradizionale in cui vige una netta separazione dei ruoli tra docente e discente. Il docente colui che sa, che detiene il sapere ed per questo dotato di autorit. Ha lo scopo di trasmettere il contenuto,che viene considerato come precostituito e immodificabile versandolo allinterno del contenitore-studente. Di fatto linsegnante attua una comunicazione unidirezionale anzich bidirezionale e partecipativa, e lo studente, demotivato e passivo, interagisce con lui in maniera limitata, spesso, ai soli momenti di valutazione. Il discente ha infatti il solo scopo di imparare, ovverosia di assimilare i contenuti, memorizzandoli e sapendoli riprodurre in modo chiaro e fedele, piuttosto che attuare una riflessione critica. Anche le universit, a causa, soprattutto, del numero elevato di studenti dovuto allaccesso di massa allistruzione, hanno da tempo abbandonato il modello delle universit medievali,in cui la lezione era articolata nei tre momenti distinti della lectio, dove i maestri analizzavano, criticavano e commentavano i testi, della quaestio, dove i maestri esponevano riflessioni, commenti ed il proprio giudizio in forma problematica, e della disputatio, dove maestri e scolari discutevano pubblicamente (Garito). Questultimo momento in particolare, che si rivelava molto prezioso in quanto permetteva lanalisi e la critica dei contenuti nonch uno scambio interattivo con il docente, non pi presente nei corsi universitari. 2. I bisogni formativi nella societ della conoscenza

Nella societ globalizzata e tecnologica del XXI secolo,la capacit di autoapprendimento, il rinnovo di capacit e competenze durante il corso della vita diventa un requisito fondamentale per poter essere cittadini attivi, partecipi della conoscenza. Infatti il progresso tecnologico,la diffusione del sapere, il moltiplicarsi delle informazioni e dei mezzi per comunicarla, non permette alluomo contemporaneo di poter rimanere arroccato nel sapere acquisito n tantomeno preda dellinfinita quantit di dati di incerta qualit e provenienza che viene trasmessa dalle reti telematiche. La formazione continua non era un problema vitale nelle societ in cui le tecniche e il know-how si mantenevano pressoch immutati nel corso di tutta la vita. La capacit di apprendimento continuo degli individui non era soggetta a una forte sollecitazione e non rappresentava un fattore determinante dell'adattamento sociale ed economico. Ai giorni nostri, la forza degli individui risiede nella loro capacit di apprendere, cio di dominare l'informazione, di assimilarla, di trasformarla in conoscenze e di utilizzarla in modo rapido ed efficace.(F.Henri&C.R.Rigault) Emergono dunque nuovi bisogni formativi: lo sviluppo di capacit critiche di selezione,elaborazione e analisi delle informazioni

lo sviluppo di capacit cognitive superiori come il ragionamento e il probelm solving la formazione di una mente attiva, critica e riflessiva la flessibilit e lindividualizzazione del processo di insegnamento e apprendimento la costruzione autonoma di conoscenze e competenze la capacit di collaborare e di interagire con gli altri nella costruzione del sapere. Un nuovo modello di insegnamento

3.

Di fronte alle nuove richieste della societ cognitiva si sente sempre maggiormente la necessit che il metodo di insegnamento tradizionale sia rinnovato. Il nuovo contesto culturale richiede innanzitutto di abbandonare la vecchia figura del docente visto come il depositario assoluto del sapere, unico trasmettitore di conoscenze e solitario attore del processo educativo. Il docente deve abbandonare il ruolo di sage on the stage, per assumere quello pi morbido ma cruciale di "guida". Il nuovo ruolo che si viene a delineare vede dunque un docente-regista che progetta scenari di apprendimento e coopera poi con i suoi allievi per realizzare, insieme, un percorso educativo che sia rispettoso dei diversi stili di apprendimento.(Garito,2000) Il nuovo insegnante, dunque colui che progetta il percorso di apprendimento degli studenti, che vi hanno parte attiva e costruttiva. Li stimola alla partecipazione, alla ricerca, alla produzione del sapere sia autonomamente che interagendo con gli altri. Lo studente in questo modo non solo acquisisce dei contenuti, ma anche delle strategie di apprendimento sia individuali che collettive. Il docente stimola gli studenti con domande e discussioni che favoriscano la creazione originale e lassociazione stimolante di idee e concetti, che portino alla scoperta attiva ed anche allapplicazione concreta del sapere. Non essendo direttivo, n prevedendo schemi rigidi e preconfezionati, linsegnante pu rispondere ai diversi stili cognitivi e ai diversi interessi degli studenti,stimolando in questo modo lindividualizzazione e la flessibilit dellapprenndimento. In questo modo si attua concretamente il passaggio dal Paradigma dellInsegnamento a quello dellApprendimento. Come sostiene E. Barchechath, il concetto educativo dominante sposta laccento dalla trasmissione del sapere centrata sul docente, all attivit dei discenti nellelaborazione dellapprendimento. 4. Il metodo per progetti nei contesti tradizionali

Il metodo dei progetti nella didattica stato introdotto da W.H. Kilpatrick nel 3

1918

quando, recepita limpostazione di

Dewey sullinsegnamento come

formazione della personalit dello studente, propose di impostare tutto il lavoro scolastico come percorso progettuale. Secondo lautore gli studenti sono chiamati a porsi problemi reali, a scegliere percorsi opportuni per risolverli e ad operare concretamente fino ad ottenere il risultato finale. In questo contesto la figura dellinsegnante esce dallambito strettamente disciplinare ed assume il ruolo pi di consiglierecoordinatore del lavoro. Un esempio per tutti costituito dalla Key-School, ispirata alla teoria delle intelligenze multiple di Gardner. Lobiettivo prevalente della Key-School di far crescere il bambino nella consapevolezza delle proprie capacit e del proprio talento, che il percorso didattico aiuta ad individuare, nella convinzione che esistono vari tipi di intelligenze. 5. Il problem based learning

La didattica a base di problemi (DBP) un metodo didattico innovativo adottato in molti atenei esteri, tra cui Maastricht. Qui uno dei pionieri stato Jack Birner, oggi responsabile della ricerca "Innovazione nella didattica" presso il Laboratorio di scienze cognitive di Rovereto, che lo sta introducendoin via sperimentale all'Universit di Trento. Invece della tradizionale comunicazione a senso unico, dal docente attivo agli studenti che ascoltano in maniera passiva, questo metodo propone una interazione attiva tra gli studenti mentre al docente spetta il ruolo pi modesto di monitorare il processo d'apprendimento. Il corso si basa infatti su problemi, formulati, analizzati e risolti dagli studenti stessi che si incontrano due volte alla settimana in gruppi di circa 12 persone.. Gli studenti si presentano senza una preparazione specifica poich uno degli scopi del metodo la mobilitazione di conoscenze preesistenti. Agli studenti viene proposto un breve testo su cui individuare il/i problema/i . Successivamente, mediante un'attivit di brainstorming, si cerca di trovare un numero massimo di soluzioni possibili, che vengono selezionate solo in un secondo momento, per non ostacolare la creativit. L'analisi del problema si conclude con la creazione di una lista di conoscenze necessarie per risolverlo, le quali vengono poi confrontate con quelle presenti nel gruppo,fino ad arrivare alla formulazione degli obiettivi di apprendimento ,ovvero i compiti che gli studenti si autoimpongono per recuperare (a casa, in biblioteca o consultando un esperto) le conoscenze mancanti vengono cercate. All'inizio dell'incontro successivo le conoscenze acquisite vengono sperimentate, verificando se queste riescono a risolvere il problema. Gli studenti godono di ampia autonomia, mentre il compito del tutor consiste nel seguirli controllando che non si allontanino troppo dall'indirizzo del corso. DBP dunque un metodo anti-autoritario (non un caso che sia nato negli anni '60), basato sull'idea che l'apprendimento un processo sociale basato sullinterazione e sul lavoro di gruppo. E un metodo attivo,basato sullapprendimento per prove ed errori, 5

sulla costruzione autonoma ma anche collaborativa della conoscenza. Dunque stimola la motivazione degli studenti e favorisce l'imparare ad imparare.

Il metodo stato sviluppato esplicitamente anche per aumentare le abilit nell'applicazione delle conoscenze, e nellauto organizzazione del processo di apprendimento e di soluzione dei problemi. Dopo 30 anni si pu quindi affermare che con DBP si ottengono risultati migliori che con il tradizionale metodo di insegnamento. In Olanda la sua validit riconosciuta dal mercato del lavoro e dagli studenti stessi che, per il quarto anno consecutivo, hanno giudicato il dipartimento di economia dell'Universit di Maastricht come il migliore dell'Olanda. A Trento DBP verr sperimentata inizialmente nel corso di Organizzazione e gestione delle risorse umane della Facolt di Economia, ma gi allo studio la possibilit di estenderne l'applicazione ad altre facolt. 6. Il modello univeritario americano

Le classi delle universit USA sono formate da poche decine di studenti e questo permette la presenza di una forte interazione intellettuale tra studenti e alunni,cos come avveniva nel Medioevo nelle prime universit Europee. Il primo elemento di rilievo nel sistema USA, come afferma il prof. Modigliani, l'ambiente che si crea all'interno degli atenei, un ambiente vivo e stimolante, in cui l'apprendimento e lo scambio d'idee rappresenta un obiettivo reale, perseguito con coerenza. Gli strumenti fondamentali di questo sistema sono : un approccio didattico pragmatico,in cui la ricerca e la teoria sono fortememente correlati alle problematiche correnti. le lezioni interattive, che "non sono la noiosa ripetizione delle cose scritte sui libri., ma sono la sede di discussione con i professori, che stimolano la partecipazione attiva degli studenti. Questi tre esempi sopra riportati ci mostrano come la figura di un insegnante,che stimola gli studenti alla scoperta e alla costruzione attiva e concreta della conoscenza sia davvero possibile anche allinterno dei contesti tradizionali come le universit Ma la possibilit per linsegnante di istituire un dialogo interattivo e stimolante per gli studenti, e di seguirli in maniera personalizzata strettamente legata al numero di studenti. Infatti, nelle universit americane come nel corso sperimentale di Trento, linsegnante si trova a interagire con una decina di studenti, spesso organizzati in gruppi e questo permette listituzione non solo di un comunicazione uno-a-molti ma anche di un dialogo uno-a-uno. Stiamo per sempre pi assistendo alla diffusione dellinsegnamento anche di livello superiore ad un numero sempre pi elevato di studenti. Dal 68 in poi ,luniversit si aperta,diventando ununiversit di massa. Se questo consente a tutti laccesso democratico al sapere,per pregiudica la flessibilit e lindividualizzazione del sapere, nonch un dialogo diretto e personale con un docente guida che stimoli un percorso formativo critico e personalizzato,adattato agli interessi ,allo stile cognitivo e al livello di conoscenze pregresse dello studente.

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