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Quando il maestro Leonardo, non ci sono problemi. Il genio basta e avanza. Sei l, estasiato, e contempli.

. Forse non ci capisci niente, ma tant. Ma quando il maestro non Leonardo, lesperienza diventa autentica. Ed da qui che partiamo. E la nostra esperienza, di apprendisti veri, si fa difficile e complessa. E la sfida affascinante.


Ringraziamenti Sono debitore, per i preziosi suggerimenti e per le critiche ricevute, a Paola Bartolacelli, Angela Carriero,CorradoGuaitolini,GiuseppeSalamieVivianaFerretti.UngrazieparticolareaRenzo Franzini,periltempochehadedicatoadanalizzare,concompetenzaeprofessionalit,lastruttura deltesto,eaLucianoRivichemihaseguitoinmodocostruttivamentedialetticodurantetuttala stesuradelsaggio.EgrazieamiamoglieEmmache,durantelelunghepasseggiateingolena,ha pazientementeascoltatoesapientementesuggerito.

MinisterodellIstruzione,dellUniversitedellaRicerca. UfficioScolasticoRegionaleperlEmiliaRomagna

Quandoil maestro non Leonardo


Lapprendistatoscientifico
unnuovomodellodiapprendistato
intempi,sospetti,dimutazionediparadigma.

EnzoZecchi
UniversitdegliStudidiModenaeReggio.SSIS. IstitutoBlaisePascal,ReggioEmilia

Abstract

I risultati deludenti di molte esperienze di stage e/o tirocinio hanno spinto a rivisitare lapprendistato, come forma di apprendimento autentico, nelle sue espressioni: tradizionale e cognitiva. Si evidenzia quella che pare la vera ragione per cui Collins et al.(Collin,1989)superanolaformadiapprendistatotradizionaleeapprodanoaquella cognitiva.Ilpassaggiodaambitiaprevalenzadicapaciteprocedurefisicheadambitia prevalenza di capacit e procedure cognitive. Nellattuale contesto di bruciante innovazionetecnologicaedirapidaobsolescenzadimoltecompetenzeespertesiindicail limite di entrambe le forme di apprendistato considerate: esse propongono, sempre e comunque,comepuntodiapprodoperilnovizio,lacostruzionediunmodellototalmente appiattito su quello dellesperto; ma quando lesperto esperto in un paradigma probabilmenteagliultimi,emergeacutalanomalia.Eddaquichesiparte.Siipotizza una nuova forma di apprendistato, qui denominato scientifico, che fa della presa di coscienza dellanomalia il motore vero per il suo stesso superamento. E la proposta di comporre lantica esperienza con la nuova metodica, diventa dialettica fra osservanza e

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novit, e perch il suo evolvere sia significativamente efficace se ne indicano i passi da compieredopoaverillustratoicinqueassuntifondamentalisucuisibasalidea.
Rationale

Quasi tutti gli ambiti professionali, soprattutto quelli che interagiscono anche solo parzialmente con le nuove tecnologie, sono soggetti a incontrollabili veloci mutazioni e in essi molte delle competenze storiche sono affette da una sindrome di inarrestabile invecchiamento precoce. E significativo il caso dellingegnere elettronico che se, laureatosi da qualche anno, non ha proceduto adunaadeguatariconversionedelproprioknowhow,dallanalogicoaldigitale, rischia di vedere la propria professionalit precocemente obsoleta. E pure un buonesempioilcampoamministrativodovealvecchioragionierecurvosuilibri contabilisisostituiscelafiguradellespertodisoftwaregestionaleedoveilnon saper utilizzare in modo efficace un foglio elettronico si prefigura in qualche modocomeunasortadianalfabetismodiritorno.Mavaleancheperlavvocato chedevesaperconsultarebanchedatieredigereatticomputerizzatienonsolo Vale anche e soprattutto in ambito medicale dove il pi esperto diagnostico semeioticodinonmoltilustriorsonoimpallidirebbedifronteallediagnosifatte oggi da un modesto medico che abbia a disposizione gli esiti di diagnostiche quali ecografie, TAC, RNM, PETLa teoria di esempi sarebbe senza fine e approfondendo lanalisi in modo adeguato ci si potrebbe accorgere che la mutazione in generale dovuta allavvento delle nuove tecnologie. Molte professioni scontano i risultati della ricerca scientifica, degli studi socio economici, dei nuovi modelli di organizzazione del lavoro Anche nei settori artigianaliecommercialilemutazionisonoprofondeeveloci. Lambito educazionale, in particolare lo specifico della formazione iniziale degli insegnanti, ci a cui si riferir il saggio come esemplificazione praticadellimpiantoteoricochesiandraproporre. Quello educazionale un campo professionale emblematico dove linnovazione pare trovare resistenze insormontabili e dove i progressi fatti in ambito di ricerca sembrano non ricadere, se non in modo molto blando, allinterno della professionalit quotidiana. Si ritiene che la quasi totalit degli insegnantidelleScuoleSuperioriemoltidiquellidelleScuoleInferioripratichino una didattica di ispirazione decisamente comportamentista/cognitivista. Chi si occupa di ricerca pedagogica soltanto da un punto di vista accademico pu s affermarediesserealcorrentediquestasituazionemabenlungidallaverlaa sufficienza metabolizzata. I due mondi, quello della ricerca psicopedagogica e

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quello della normalit scolastica, fatta eccezione per lesperienza SSIS 1 e poche altre esperienze significative, sono disgiunti e le due comunit, quella degli accademici e quella degli insegnanti, hanno interazioni tendenti a zero. Il tutto causa pesanti ripercussioni e dannosi ritardi al processo di trasferimento dei risultatidellaricercainclasse.Cigravesempreecomunque,malotantopi in questo particolare momento storico in cui i risultati della ricerca psicopedagogiamaisonostaticosconcordinelsostenerelanecessitdiportare inclasseiprincipidelparadigmacostruttivistaeciodipassaredalmodelloin cui lalunno soggetto ricettivo a quello in cui protagonista del processo di costruzione della propria conoscenza (Mayer, R.E., 1998). La spinta nella direzionediconsiderarelaula,enonsolo,comeunambientediapprendimento (learningenviroment)eilgruppoclassecomeunacomunitdiapprendimento (bounded learning community) e di porre al centro di tutto una didattica per problemie/oprogetti. Lafamosaareadiprogettovuoleproprioquesto:leindicazionivannoin questa direzione, ma linsegnante stenta a recepirle; manca infatti un quadro sistemico e strutturato di aggiornamento e il gap esistente tra la quotidianit dellaulaedirisultatidellaricercaparenonridursi.Leesortazioniaprogrammare perunitdiapprendimentoenonperunitdidattiche,atrasformarelaclasseda auditoriumalaboratorio,nonsonosufficientiagenerareiltantoauspicatochange (Watzlavwick,1974).Comerisolvereallorailproblema? Uncontributoimportanteallasoluzionediquestoproblemaediproblemi analoghi, emergenti in altri ambiti professionali, la formazione di nuovi professionistichesappianofareproprielemutazionicompiuteeinessere:anche in questo caso il successo sar possibile solo se si metteranno in atto attivit di insegnamento/apprendimento autentiche (Brown et al., 1989). Per questo, una dellemodalitpiutilizzateilcosiddettoapprendistato,definitonelcorsodel saggio indifferentemente anche con i termini stage e tirocinio. In proposito cos Gardner (1991) si esprime Quando le societ diventano complesse e le abilit apprezzate raggiungono un grado elevato di difficolt, per i giovani non pi possibile arrivare ad impersonare i ruoli previsti semplicemente guardandosi attorno. In presenza di queste circostanze ha preso piede in tutto il mondo quellistituzione che stata chiamata apprendistato Lidea centrale dellapprendistatoquellacheungiovanechevogliaimparareunmestieredeve andarealavorare,espessoavivere,conunadultoespertoinquelmestiere.
Le SSIS, Scuole di Specializzazione per lInsegnamento Secondario, collocate presso le Sedi Universitarie, sono le strutture che formano e abilitano, oggi, alla professione di insegnante
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Si analizzeranno dunque le forme di apprendistato prevalenti nella letteraturadiriferimentomostrandocomequestesegninoilpassonelmomento in cui vengono applicate in un contesto di rapide mutazioni e non solo. In tali situazioni, successivamente esaminate in dettaglio, si proporr una soluzione alternativachepivoltehamostratodipoterrisolvereilproblema. Lapprendistatotradizionale La forma primitiva quella denominata apprendistato tradizionale. Essa si sviluppa in tre fasi fondamentali: modeling, coaching/scaffolding e fading. Il modeling, o modellamento, il momento in cui lallievo osserva la prestazione dellespertoecercadicoglierneitrattifondamentaliperpoipoterliapplicare.Il coaching/scaffolding (o assistenza) il momento in cui lallievo si cimenta nellesecuzionedellaprestazione,facendotesorodeiconsigliedeisuggerimenti del docente esperto. Il fading (attenuazione) la fase in cui gradualmente cala lassistenzadellespertoelalunnovienelasciatosolonellesecuzionedelproprio compito. (Varisco, 2002). Nellapprendistato tradizionale losservazione che giocaunruolofondamentale:aiutalallievoaformarsiunmodellomentaledella prestazione prima di eseguirla. Questo modello mentale diventa una sorta di organizzatoredelpensiero,unastrutturainterpretativa,chepermettedidareun sensoaiconsiglieallecorrezionidellespertoefinalmenteunaguidainternacui riferirsinelmomentoincuiverrannomesseinpraticaleconoscenzeacquisite.Se losservazione fondamentale, altrettanto importante nellesperienza dellapprendistato tradizionale il contesto sociale in cui si attua. Lapprendista entrainunasortadicomunitdovetutticondividonolestessepratichesecondo livellidifferenziatiapartiredainovizicomeluifinoagliesperticomeilsuotutor diretto. Il limite di questesperienza, per i costruttivisti, risiede nella sua somiglianza con limpianto comportamentista; possibile infatti individuare nella sua applicazione i tre cardini fondamentali della dinamica comportamentista: stimolo (docente esperto), risposta (studente), feedback (docenteesperto). Lapprendistatocognitivo Sono stati quattro ricercatori Collins A., Seely Brown J., Duguid P. e Newman S.E, in due lavori pubblicati entrambi nel 1989 (Collins, Seely Brown, Newman & Seely Brown, Collins, Duguid) a proporre una rivisitazione e/o

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riformulazioneinchiavecognitivistadelconcettodiapprendistato,introducendo quellochevienedalorodefinitoapprendistatocognitivo. Uno dei passaggi chiave del lavoro di Collins et al. considerare lapprendimentoapartiredadueprospettivepiuttostodistinte:lunapiriferita allo sviluppo di capacit e processi fisici, laltra pi riferita allo sviluppo di capacit e processi cognitivi e metacognitivi. Sembra in verit non si possa operareunaseparazionenettaedifficileparetrasferireladistinzioneallinterno degli ambiti professionali discriminando rigidamente tra professioni per cui necessariounapprendimentorivoltoacapaciteprocessifisicieprofessioniper le quali necessario un apprendimento rivolto a capacit e processi cognitivi e metacognitivi. E molto facile infatti che una professione appartenga prevalentemente ad un gruppo ma sfumi nellaltro e viceversa. Capacit cognitive sono comunque necessarie per governare processi allapparenza solo fisici e spesso anche capacit e processi fisici in professioni che sembrano coinvolgereunicamentelasferacognitiva.Postetalipremesse,sipuconcordare con gli autori nel ritenere che siano necessarie due tipologie di apprendistato distinte per i due ambiti professionali considerati, anche se questi non sono nettamente divisi. Diverso , e diverso deve essere, lapprendistato rivolto al giovane che va ad imparare il mestiere dellimbianchino, del falegname, del sarto, dallapprendistato di chi va ad imparare il mestiere dellavvocato, dello psicologo o dellinsegnante... Si passa da mestieri in cui i problemi sono generalmente strutturati e hanno protocolli gi codificati a mestieri dove le soluzioni ai problemi sono pi incerte e per i quali i protocolli, se ci sono, appaiono solo un goffo ed improbabile tentativo di soluzione: uno per tutti il mestieredellinsegnante. Ilterrenoestremamenteimpervioeaccidentato:sirischiadiintrodurre una sorta di razzismo professionale. Non cos e non cos vuole essere. La tensione unicamente rivolta al miglioramento dellefficienza dei processi di insegnamento/apprendimento.Collinset.al.cercanodiliquidareelegantemente la questione affermando sebbene non siamo interessati a tracciare una fondamentale distinzione tra lapprendimento di capacit cognitive e quello di capacit motorie, ci sono differenze che hanno implicazioni pratiche per lorganizzazione delle attivit di insegnamento e apprendimento e per linterazione insegnantestudente. In particolare lapprendistato tradizionale ha sviluppatoladdestramentoallinternodicampiincuileserciziodellecapacit esternoequindifacilmentedisponibiletantoaglistudentiquantoagliinsegnanti

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perch sia osservato, commentato, perfezionato e corretto (Collins, 1989. p.186) Lapprendistatocognitivovienedunqueintrodottoperqueicampiincui preponderantelapprendimentodicapaciteprocessicognitiviemetacognitivi rispetto allapprendimento di capacit e processi fisici. Infatti, dove siano richieste capacit e processi fisici, il legame tra processo e prodotto molto evidenteequindiunaosservazionebenfattaspessosufficienteallacreazionedel modello. Dove siano richieste capacit e processi di tipo cognitivo e metacognitivoillegamenascostoemoltiprocessivengonosvoltiinternamente senzadunqueessereimmediatamentevisibili. Eperquestochegliautoriinsistonosullanecessitdiesteriorizzarlieci rappresenta il focus del loro lavoro. In altre parole pare di cogliere che la vera necessit per la quale Collins et al. hanno introdotto lapprendistato cognitivo, risieda non tanto nel bisogno di superare sempre e comunque il modello comportamentista (Stimolo, Risposta, Feedback), quanto nellopportunit di rivisitarloeintegrarloalmeglioinqueicampidovelapprendimentodicapacit eprocessicognitiviemetacognitivipreponderante. Determinante per la nascita dellapprendistato cognitivo anche la considerazioneche,inambitodiapprendistatotradizionale,limpiantoformativo nel suo complesso fortemente condizionato dal particolare settore lavorativo allinternodelqualeessosisvolge.Noncastrazionedidatticaaprescinderedal contesto:siimparasoloquellocheserveperquellaparticolareattivit.Icompiti ed i problemi da cui si parte sono quelli e soltanto quelli funzionali alla professione:glialtricheesulano,enonsonodirettamentecollegatiallattivitdi riferimento,nonvengonopresiinesame. Noncunimpiantodidatticometodologicoveroeproprio:quellochesi apprende solo quello che serve. Ci risolve il problema della discrasia tra il mondodellascuolaequellodellavoro,favorendolacadutanelleccessoopposto. Eilluminante,aquestoproposito,quantoCollinsetal.affermano:lasciareche leesigenzedellavoroselezioninoicompiticheglistudentidevonopraticareun importantefattorediinefficienzadellapprendistatotradizionale(Collins,Seely Brown,Newman,1989;p.188) Nel modello dellapprendistato tradizionale le conoscenze e le capacit vengono apprese nel loro contesto duso e non da questo decontestualizzate: diventa dunque molto difficile per lallievo pensare di poterle applicare in situazioni diverse. E questo un ulteriore limite dellapprendistato tradizionale che si evidenzia, soprattutto, quando non si tratta di trasferire protocolli pi o

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meno rigidi, ma strategie di soluzione complesse. Uno degli obiettivi fondamentalidiunprocessodiapprendimentoefficace,infatti,proprioquello di mettere lallievo in grado di trasferire quanto appreso anche in altri contesti. Per fare questo, il novizio, quando osserva un esperto allopera in un campo cognitivo,deveessereingradodicapirechecosacsottoglisnodifondamentali della prestazione: deve essere in grado, ad esempio, di capire quali sono i passaggiimplicitichepermettonoallespertodiprendereunacertadecisioneodi svolgere un determinato compito in una particolare situazione. Solo cos potr ripetereipassaggi,adattarli,ricomporliedarrivareariprodurreinquestomodo laprestazioneinuncontestodifferente. Queste perplessit spingono Collins et al. a distaccarsi dal modello dellapprendistato tradizionale e a concepirne una nuova forma, detta appunto apprendistato cognitivo, fondata su sei modelli di insegnamento. I primi tre (modeling, coaching e fading) sono gli stessi dellapprendistato tradizionale: rivisitati in chiave cognitivista ne costituiscono il nucleo. Ne vengono poi introdotti altri due (articolazione e riflessione) esplicitamente pensati per aiutare gli studenti a focalizzare le loro attenzioni sul problem solving esperto. Da ultimo lesplorazione che mira a far s che gli studenti arrivino a risolvere i problemiinmodoautonomo.Indettagliointabella1. Laformazioneinizialedellinsegnanteelapprendistato Perevidenziarecomeiduemodellidiapprendistatoproposti,siadattino a fatica alle situazioni di rapida mutazione e/o di cambio di paradigma, si privileger un approccio induttivo, analizzando il problema della formazione inizialedellinsegnante,einparticolareiltirociniocoscomeoggivienepraticato nelleSSIS. Il limite dellapprendistato cognitivo che il modello di riferimento rimanecomunquesemprequellodellesperto.Lesperto,infatti,rischiadiessere unmodellosuperato,obsoleto,ancheseavoltesoloparzialmente. E al modello dellapprendistato cognitivo che, in qualche modo, ci si riferiscequandosiprogettailtirociniocheilgiovaneinsegnanteinvitatoafare inscuolereali, inclassi dialunni vere,sotto la guida diun docenteespertoche diventa il modello del novizio, dellapprendista insegnante. E per garantire allesperienza lappropriato spessore cognitivo, sono previsti momenti in cui lallievo deve fermarsi a raccontare quello che sta facendo, deve interagire col docente esperto per verificare landamento dellesperienza ma non solo: deve anchepresentaregliesitiinprogressdiquestaesperienzaadaltrinovizieadaltri

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docentiespertideputatiaseguirloestimolarloinquestaimportanteoperazione diarticolazioneedidecontestualizzazione. Cosconcepitalesperienza,tuttavia,nonsemprerisultaefficace.Emerge, in questo contesto pi che altrove, in modo palese unineluttabile antinomia: se da un lato lesperienza un valore che ha al proprio interno una saggezza di buonepratichedifficilmentetrasferibilimaacquisibilisolocoltempo,dallaltro verosimile che, nella quasi totalit, questi docenti esperti siano figli di una didattica trasmissiva, dalla quale difficilmente si scostano e che interpretano spesso con uno stile troppo personale. Quindi da una parte il valore dellesperienza, ma dallaltra un impianto metodologico arcaico che non si lasciatocontaminaredairisultatidellaricercadegliultimidecenni.Inaltreparole potremmo riformulare sinteticamente lantinomia dicendo che si tratta dellimitazionediundocenteespertomaespertoinunparadigmalacuiefficacia ormaidubbia. Come fare dunque a superare lantinomia e come ricavare il meglio dallesperienza di tirocinio? Il senso della domanda cos profondo che va evitatoqualunquetentativodisemplificazione.Nonsitrattainfattidiinfluiresu unabitudinesolocognitiva;gliannitrascorsiascuolahannocreatonelprofondo dellallievo un modello implicito e radicato di docente ed il periodo di osservazione durante il tirocinio ne solo un debole corollario. Con ogni probabilit il modello che si andato costruendo quello di un docente fortemente ancorato ad una prospettiva di didattica trasmissiva; poi nel corso degli anni tale prospettiva si talmente radicata da vanificare la speranza di produrre un change. Da qui si partir: non sar solo una semplice esortazione, trasmessaancheinmodoempaticoofruttodiunabuonalettura,aconvincereil novizionelprofondodellanecessitdelcambiodiparadigma.Iltirociniopresso una scuola viene solitamente praticato come soluzione possibile anche se altamenteimprobabile.Iltirocinio,comeapplicazionetelqueldellapprendistato anchenellesueformepiconsolidate,quellatradizionaleequellacognitiva,non puprodurrelauspicatochange. Come fare dunque? Cercare una strada diversa dallapprendistato? ParafrasandoWatzlawick(1974, p. 91) la viamigliore pare quella di intervenire sullasoluzioneadottataperrisolvereilproblemaenonsulproblemastesso:in altre parole sembra sia necessario insistere sullapprendistato come soluzione possibile e contemporaneamente elaborare una nuova forma di apprendistato checontengainstuttelepotenzialitimprescindibiliperunprobabilesuccesso.

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Lalegittimazione,edinqualchemodolobbligoascomodareWatzlawick deriva dalla consapevolezza che il radicamento, nel giovane docente, del paradigma in atto talmente profondo da non poter sperare lavvento di alcun change se gli interventi che si adottano vanno a toccare esclusivamente la sua sfera cognitiva. E indispensabile operare a livelli pi profondi: lambire la sua sferaaffettiva/esistenziale.Inognicasoildibattitoaperto.Talmenteapertoche lo stesso Gardner, non certo in odore di approcci spirituali ai problemi dellesistenza,nellasuateoriadelleintelligenzemultiple,valutalapossibilitdi introdurre unulteriore intelligenza che definisce esistenziale. Interessanti i suoi riferimentipersonalineiqualiammettediesperire,luistesso,momentichealtri ascrivonoalregnodellospirito. Inparticolare citale emozioni che gli suscitano certi brani musicali o certe opere darte visiva o ancora il contatto con persone amate in momenti di particolare gioia o dolore. Non convinto, tuttavia, che questadimensionepossaentrareapienotitolonelnoverodelleintelligenzee,per questo, decide di non attribuirle il nono posto nel suo famoso elenco ma, ricordandoFellini,optaperunsimpatico8(Gardner,1999). La sfera emozionale/esistenziale va dunque ad influenzare fortemente la performancedelnovizioproponendosiqualecaratteristicaimprescindibileperla costruzione efficace del suo modello finale, nonch, e soprattutto, quale componentefondamentalesucuiagire,peroperareildesideratochange. Lasperanzadiintervenireefficacementesuquestomodellodevedunque passare attraverso una soluzione altrettanto profonda che vada ad attingere risorse altrove, che vada ad alimentarsi di eventi difficili, disagevoli ma, come vedremo,potenzialmenterisolutori. Ilvaloredellanomalia Seconsiderounamolla,questavivesenzaprodurre,ocomunqueproduce al minimo quando si trova nella sua condizione di equilibrio o negli immediati dintorni di essa. Un sistema in equilibrio non ha e non pu avere storia (Prigogine, 1988, p.44). Se forzo la molla in una condizione di disagio, ad es. la comprimo, questa cerca costruttivamente di redimersi e in questo suo tentativo diredenzionepuprodurrelavoriefficaci.Volendoentrareneidettaglifisicidel sistema proposto si potrebbero fare molte osservazioni fino ad arrivare alla modellizzazione del sistema tramite la legge di Hooke o tramite loscillatore armonico. Ma questo, anche se potrebbe portare importanti contributi, al momento non interessa. Il focus del ragionamento semplice: una molla un sistemachepiomenovegetaquandononvienesollecitato,maproducequando

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cercadiriscattarsidallacondizionedidisagioincuistatoposto.Inaltreparole, per mettere il sistema nella condizione di produrre lavori efficaci lo si deve forzare in una situazione tale da volerne uscire e tale che, per farlo, cerchi di sfruttarelenergiautilizzataperrelegarlointalestato. Hookecidirebbeanchecheesisteunlimitealdildelqualeildisagiosi traduce in rottura, in catastrofe e la molla non pu pi produrre nulla. C un livello di disagio oltre il quale non esiste pi una reazione produttiva anzi la reazione totalmente inerte. In modo strumentale si dir che lenergia che forniamoallamollapucreareduesituazioni:unadidisagioproduttivoeduna didisagiononproduttivooinerte. Sono ancora condizioni di disagio o, come le chiama Kuhn, di presa di coscienzadianomalie,quellecheservonoallaScienzaperavanzare.LaScienza normale,quellacheKuhndefiniscecomericercastabilmentefondatasuunoo pirisultatiraggiuntidallascienzadelpassato(Kuhn,p.29)nonpuprodurre scopertesignificative.Lascopertainfatticominciaconlapresadicoscienzadi unanomalia,ossiacolriconoscimentochelanaturahainuncertosensoviolato le aspettative suscitate dal paradigma che regola la scienza normale. Insomma per Kuhn le crisi sono una condizione preliminare necessaria allemergere di nuove teorie (ibid., p. 103) e affinch possa esserci scoperta bisogna che si verifichilapercezionedianomalia:talepercezioneanalogaallostatodidisagio dellamollaeddatalepercezionechepupartirelaviaallascoperta. Quandodallambitoscientificosipassaaquellopsicologicoinnumerevoli sono gli esempi dove le situazioni problematiche diventano un trampolino per percorsi individuali di riscatto: lindividuo costruisce un proprio modello di recuperodallasituazioneproblemicaincuisitrovaedinquestaoperazioneche metteapuntounaseriedistrategiechediventanounbagaglioindispensabileper il suo futuro professionale e non. Sono numerosi gli esempi di studenti che trovandosi in situazioni problematiche hanno impresso una svolta netta al loro cammino, il famoso change di Watzlawick, realizzando responsabilmente un progetto di futuro fatto di impegno serio e organizzazione consapevole. Sono altres numerosi gli esempi di studenti che in condizioni di disagio, forse di troppodisagio(vedilimitediHooke),nonhannosaputoaffrontarelasituazione consufficienteluciditedeterminazioneehannofinitoperintraprenderedifficili percorsi di abbandono. Non si verificato dunque lauspicato change. Studi fondamentali sono stati realizzati da Watzlawick e dal suo gruppo del Mental Research di Palo Alto per capire come intervenire efficacemente in situazioni umaneproblematicheedaiutareeventualmentequanti,trovandosiindifficolt,

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non riescono da soli a costruirsi una efficace via duscita. I docenti sanno che paradossalmente il buon senso e il comportamento logico falliscono, mentre riescono a produrre il cambiamento desiderato atti illogici e irragionevoli (Watzlawick,1974,trad.it.p.13).Spessoaddiritturanonsiindividuanoglieventi responsabili del cambiamento e ci si trova inermi di fronte alla maggior parte dellesituazioniproblematichedeglistudenti.Etuttaviainteressantevalutareun paio di conclusioni cui giunge Watzlawick a seguito di una analisi di casi di cambiamento: 1. lazione decisiva applicata, consapevolmente o inconsapevolmente, alla soluzionetentata,cioaquantosistafacendoperrisolvereladifficolt,enon alladifficoltstessa.(Watzlavick,1974,trad.it.p.91) 2. mentre i tentativi per provocare il change sono sempre basati sul senso comune ,ilchange disolitobizzarro, inatteso,illogico; ilmodo in cuisi produce caratterizzato dalla presenza di un elemento paradossale, sconcertante.(Watzlawick,1974,trad.it.p.92) E proprio la necessit dellemergenza dellelemento paradossale e sconcertante ad accomunare la prospettiva di Watzlawick alle necessarie emergenze delle situazionididisagiodellamollaedellecrisidiKuhn. E a partire dalla necessaria emergenza di tali anomalie che, per analogia, si propone una nuova forma di apprendistato potenzialmente capace di produrre lauspicatochange. Lapprendistatoscientifico Si definisce scientifico lapprendistato che ha alla base i seguenti assunti fondamentali: 1. Condizionediesistenza.Ilmodellodellapprendistatoscientificopuessere adottato: in tempi di mutazione di paradigma o in tempi di rapida obsolescenza dellambitoprofessionaleconsiderato, intempinormaliincuisievidenziperunafortedifferenzatrailvissuto emozionaleeglistilidicopingdellespertoequellidelnovizio. 2. Condizionedimodelloobiettivo.Ilmodellodellespertonondevecostituire lametadelpercorsobensilpuntodipartenzaversolacostruzionediun modellocapacedicomprenderesialeistanzediunprobabilenuovo paradigmasiainecessariadattamentiperipropristilidiapprendimento.

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3. Condizione di innesco. Il novizio potr svincolarsi in modo efficace dal modellodellespertosoloapartiredallindividuazionediunaopianomalie nelmodellodellostesso. 4. Condizione di fattibilit. Lindividuazione delle anomalie e la successiva costruzione del modello dovranno essere favorite da un ambiente di apprendistato/apprendimento allargato e non limitato alla coppia allievo maestro. 5. Condizione di ripristino. Lapprendistato scientifico deve essere strutturato inmodoche,quandononsussistonolecondizionidelsuoverificarsi(assunto 1), automaticamente questo si riduca alle due forme di apprendistato precedenti. Analizziamoleindettaglio. Assunto1:condizionediesistenza Ilmodellodellapprendistatoscientificopuessereadottato: intempidimutazionediparadigmaointempidirapidaobsolescenzadellambito professionaleconsiderato, in tempi normali in cui si evidenzi per una forte differenza tra il vissuto emozionaleeglistilidicopingdellespertoequellidelnovizi.o Queste le condizioni auspicabili per lutilizzo del modello di apprendistatoscientifico. Come nel caso dellapprendistato cognitivo, in cui la spinta ad un suo utilizzoalpostodellapprendistatotradizionaleemergevanelmomentoincuisi prendevano in considerazione campi dove lapprendimento di capacit e processicognitivierapreponderanterispettoaquellodicapaciteprocessifisici, cosinquestocasolaveramollaconsistenelfattochelesperienzadelmaestrosi colloca dove in corso una mutazione di paradigma o, comunque, dove il processo di obsolescenza delle metodiche utilizzate avanzato al punto da renderepraticamenteinsufficienteilvaloredellesperienza. Si ipotizza inoltre un efficace utilizzo del modello dellapprendistato scientifico in quei campi che, pur non esposti a processi di mutazione di paradigma e/o di obsolescenza, sono caratterizzati da problemi la cui soluzione coinvolge lindividuo nella sua globalit, a partire dalla sfera cognitiva fino a quellaemozionaleedaffettiva.Quiiproblemihannogeneralmentecontornipoco definiti e le soluzioni possibili sono affette da un elevato grado di indeterminatezza. Non esistono protocolli prestabiliti e la scelta di particolari

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percorsi risolutori viene a dipendere fortemente, oltre che dalle capacit cognitive e metacognitive, dagli stili di coping e dal vissuto emozionale di chi deverisolvereiproblemi.Eauspicabile,ancheinquestocaso,lacostruzionedi unmodello,nonappiattitosuquellodellesperto,cherispecchilapersonalitdel noviziointuttelesuedimensioniechepotresseredallostessoutilizzatocome baseperlarisoluzionediproblemiincontestiesituazionidiverse. Assunto2:Condizionedimodelloobiettivo. Ilmodellodellespertonondevecostituirelametadelpercorsobensilpuntodipartenza versolacostruzionediunmodellocapacedicomprenderesialeistanzediunprobabile nuovoparadigmasiainecessariadattamentiperipropristilidiapprendimento. Vienesancitoilveroobiettivodellapprendistatoscientifico:lallievo,sesi verificanolecondizionidicuiallassunto1,alterminedellapropriaesperienza diapprendistatodeveavercostruito,ocomunqueessereinfasedicostruzionedi, un suo personale modello, finalizzato alla risoluzione di problemi e/o all esecuzionedicompiticomplessi,diversodaquelloutilizzatodallesperto.Conla costruzione del nuovo modello infatti lallievo risolve lantinomia rilevata in precedenza: il valore dellesperienza da un lato e lobsolescenza del modello utilizzato dallesperto dallaltro. Questa costruzione pu essere sia implicita, in questo caso lallievo sar sollecitato secondo le indicazioni dellapprendistato cognitivoadarticolare lastruttura,icontenuti ediprocessidelnuovo modello, siaesplicita,nelqualcaso,casodelrestoauspicato,lesperienzadiapprendistato terminerconunelaboratotesoadevidenziareedanalizzareilmodellocostruito oltrecheesplicitareunconfrontotraimodelli:quellodellespertodiriferimentoe quellocostruitodalnovizio. Assunto3:condizionediinnesco. Il novizio potr svincolarsi in modo efficace dal modello dellesperto solo a partire dallindividuazionediunaopianomalienelmodellodellostesso. Il terzo assunto evidenzia il focus strategico di questa tipologia di apprendistato. Ilnoviziodeveesserenellecondizionidistaccarsinonsolodallassistenza del docente esperto (fading e exploring) ma anche di superarne il relativo modello cognitivo. Ci pu verificarsi in modo efficace solo a partire dalla rilevazione di probabili ed auspicate anomalie. La performance richiesta al novizio potr cos soddisfare anche il secondo assunto. Si tratta infatti di

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compiere una costruzione a posteriori in grado di rilevare lanomalia come antinomia:faretesorodellesperienzadelmaestroenellostessotempostaccarsi dal suo paradigma di riferimento proponendo lapplicazione di un paradigma alternativo. Assunto4:condizionedifattibilit. Lindividuazionedelleanomalieelasuccessivacostruzionedelmodellodovrannoessere favorite da un ambiente di apprendistato/apprendimento allargato e non limitato alla coppiaallievomaestro. Elaconditiosinequanoniltuttopossarealizzarsi.Nonpensabileche lallievo,solo,riescaaraggiungereunapadronanzadelmodellodellespertotale dafareemergereanomaliechesiano,alorovolta,labaseperlacostruzionediun nuovomodello.Chiarochetalesituazione,senonincasieccezionali,nonpu svilupparsi in un ambiente di apprendistato tradizionale. Non avrebbe senso alcuno. Unovain unabottega per apprendere:non hagli elementisufficientia valutare. Diverso deve essere lambiente allinterno del quale pu svilupparsi lapprendistato scientifico: un ambiente di apprendimento allargato, a matrice costruttivista. Lallievo vivr allinterno di una comunit di apprendimento dotata di potenzialit e risorse tali da permettere lattuazione delle tre fasi dellapprendistatoscientifico: ladestrutturazioneossialarimozionedellecertezze, lemergenzadellanomalia lacostruzionediunmodellorisolutore. Dettoinmodopiesplicito,siritienepossibilelapprendistatoscientifico solo quando alla coppia novizio esperto si sostituisce una comunit di apprendimento di cui la coppia fa parte. Esempi tipici possono essere, se strutturatiinmodoopportuno,glistagecheglialunniinformazionevannoafare pressoleaziende,quellicheimedici,iscrittiascuoledispecializzazione,vannoa fare in corsia, o ancora i tirocini che gli insegnanti, durante il loro periodo di formazione iniziale, vanno a fare presso le scuole. E gli esempi potrebbero continuare numerosi. Tutte queste esperienze prevedono una struttura di formazione che accoglie il novizio prima, durante e dopo lesperienza di stage/tirocinio.Lastrutturadeveesseretrasformatainunopportunoambientedi apprendimentoeinunaccoglienteedefficacecomunitdiapprendimento. Laricercadirettasulcampoetentativireiteratidisperimentazionehanno portatoallaconvinzionechericetteprecisenonpossonoesserefornite:troppele

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variabiliingioco;inevitabilmentevannoastravolgereancheipianipiaccurati. Anzi,quantopiaccuratisonoipiani,nelsensodeterministicodeltermine,tanto pi probabile che questi vadano a stridere con la naturale indeterminatezza dellambiente di apprendimento. Il non formulare ricette prescrittive non un limite ma una corretta interpretazione della natura indeterministica dellambiente.Ancheitatticismieitecnicismivarisucomelavorareingruppo, sucomeorganizzareitempielerisorse,hannodimostratodiavererespirocorto, quandononsupportatidaunabuonadosediflessibilitedibuonsenso. Possibili ambienti di apprendimento sono soprattutto quelli a matrice costruttivista il cui tratto distintivo rappresentato da un rinnovato approccio nei confronti della conoscenza: si apprende per necessit, per affrontare casi, per impostare e condurre progetti o, pi in generale, per risolvereproblemi.Lapprendimentofinalizzato,unanecessitenonfinea se stesso: non avviene, cio, tramite un processo predeterminato di trasmissionericezione. E questa una delle intuizioni/innovazioni pi importanti in campo pedagogico degli ultimi anni. Anche nella didattica di tipotrasmissivocisonoproblemidarisolvere,perquestisonoacorredo, per dimostrare che i contenuti sono stati appresi. Negli ambienti di apprendimentocostruttivisti,opisemplicementenelladidatticaperproblemi, lalogicasicapovolge:iproblemisonoilfulcroesonolorochespingonolostudente adimpossessarsideicontenutinecessariarisolverli. Perch un ambiente di apprendimento funzioni necessario che disponga di una articolata rete di risorse. Si tratta di una condizione imprescindibile. Per la risoluzione di un problema vero e/o la gestione di un progetto non pi sufficiente il sapere libresco di una sola disciplina, di cui il docente generalmentelindiscussodepositario;bensinsiemidiconoscenzearticolate supidiscipline,lutilizzodiparecchietecnologieemergenti,lapossibilitdi contattareespertichegihannoaffrontatoproblematichesimili,lapossibilit diconsultarecasianaloghietc.Senonsidisponediunaretedirisorsechesi estende,siafisicamentesialogicamente,oltreiluoghiclassicideputatiafare istruzione, nei quali gli studenti si limitano ad ascoltare, ad interagire occasionalmente, a studiare, ad apprendere e a superare prove, qualsiasi tentativodiintrodurreunanuovaformadididatticadestinatoalfallimento certo.Lostacoloprimoildocentestessoche,nonpotendo,dasolo,offrire quanto richiesto, comprensibilmente rifiuta di mettersi in gioco ed evita di considerare nuovi paradigmi. E necessario poter passare da un sistema di conoscenzaecontrollocentralizzatoadunodistribuito.Questoquantoserve,

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questa lessenza della rete: le informazioni e le capacit di elaborarle non sono pi a carico di una sola e limitata risorsa ma si distribuiscono su un insieme di risorse, che pu espandersi o contrarsi, dinamicamente, al bisogno. Qui la sua insostituibilit allinterno di un ambiente di apprendimento: le risorsedisponibili debbono potervariare in funzione dei bisogniemergenti. Daquandosonodisponibilileretidicomputer,soprattuttoInternet,iltutto sienormementefacilitato.Ogginonsipotrebbefareamenodiesse.Dunque la rete tecnologica per implementare significativamente la struttura a rete degli ambienti di apprendimento. Facilitata grandemente la fase di reperimento delle informazioni, dei casi correlati (forum ma non solo), degli strumenti cognitivimasoprattuttofacilitatisonoiprocessidicomunicazione. Se i tecnicismi per il controllo dei lavori di gruppo spesso si sono dimostrati inefficaci o addirittura ingombranti, fondamentale stato invece linstaurarsi di unclimadicomunitdiapprendimento.Noncunatatticaunicaperfavoriree controllareilavoridigruppo,cperlanecessitdipassaredalclimaclassicoin cuilinterazioneprevalentetralinsegnanteedilgruppoclasseadunclimadi comunit vero in cui linterazione , a diversi livelli, tra tutti i soggetti. E in questoclimadicomunit,caratterizzatodamomentidicondivisioneemomenti di contesa, dalla presa di coscienza di molteplici punti di vista, la conoscenza diventapivera,pisignificativaecrescelapropensioneadaffrontaresituazioni problematiche destrutturate. Da qui, il passo verso lacquisizione di buone capacit di transfer: di trasferire cio le conoscenze e le capacit di problem solving anche ad altri ambiti. In ultima analisi il fatto che allinterno dellambientediapprendimentosisviluppiunfortefeelingdicomunit,diventa una condizione imprescindibile per un apprendimento pi autentico. Ma il motivo pi profondo per cui indispensabile linstaurarsi di uno spirito di comunitchecosemergonoquegliaspettidellapersonalitdimembriincapaci altrimenti di inserirsi nellambiente e pertanto trascurati. La comunit, infatti, premia intelligenze altre dalla verbale e dalla logico matematica che, sempre, si dimostranovincentiinunambientediapprendimentotradizionale.Edanchein questa prospettiva emerge chiaramente come diventi fondamentale passare da unambienteorganizzatoinmodogerarchicoadunoreticolare,doveirapportia rete tra i diversi attori diventano il catalizzatore vero per una valorizzazione pienadellecompetenzedeidiversisoggetti. Il modello sperimentato con maggiore successo quello proposto da Jonassen(1998)dicuicisilimiteratracciaresololelineefondamentali(tab.2).

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Perunanalisiapprofonditadiquestomodelloeperunasuarivisitazionesiveda Zecchi (in preparazione). Pur condividendone limpostazione complessiva si propongonounavariazioneedunaintegrazione. Laprimariguardalarchitetturaalivelliconcentrici,adottatadaJonassen, per rappresentare lambiente di apprendimento. Per gli addetti ai lavori di Scienza dellInformazione questa architettura evoca, impropriamente, la nota rappresentazione, a buccia di cipolla, dei Sistemi Operativi. Impropriamente perch non ha alcun senso imporre che un livello dellambiente di apprendimento si interfacci unicamente con i due adiacenti. In sostituzione si propone unarchitettura a rete (fig.1) e, trattandosi di un impianto che ruota attornoalladidatticaperproblemi/progetti,unatopologiaastella,doveilnodo centralerappresentaappuntolospazioproblemi/progetti. Strumenti Per la Valutazione Fattori Casi socio Correlati ambientali Problemi Progetti Risorse Strumenti per la Collaborativi Informazione Strumenti Cognitivi
Fig.1. Schema di ambiente di apprendimento

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Lintegrazione riguarda invece uno spazio dedicato alla valutazione. Ci troviamoinfattiinunambientediapprendimentoautenticoeintrodurvimetodi divalutazionetradizionali,ancheseparzialmenteoggettivi,diventadiscrasicoe deludeleaspettativediquantisitrovanoadesserevalutaticonunmetrodiverso da quello atteso. La valutazione assume inoltre un significato preciso di orientamento e fornisce agli studenti il feedback necessario per il continuo miglioramento. E per questo che ad essa, ed ai suoi strumenti, deve essere dedicatounospaziospeciale.(Zecchi,2004) Perquantoriguardailconcettodicomunitdiapprendimentocisirifad uninteressantecontributodiWilson(2004). Assunto5:Condizionediripristino. Lapprendistatoscientificodeveesserestrutturatoinmodoche,quandononsussistonole condizioni del suo verificarsi (assunto 1), automaticamente questo si riduca alle due formediapprendistatoprecedenti. Si ribadisce dunque la validit delle forme di apprendistato tradizionale e/o cognitivo che vanno necessariamente recuperate nel momento in cui non ci sianolecondizioniperlapplicazionedellapprendistatoscientifico.Equelloche, adesempio,siverificainambitoscientificoquando,almutaredellecondizioni,si attua un mutamento di paradigma. E emblematico il caso della meccanica newtonianachecessadivalerequandosipassadalledimensioniascalaumanaa quelle a scala atomica, e per spiegare la realt diventa necessario ricorrere alla meccanicaquantistica.Valeancheilviceversa.Nonpinecessarioilparadigma quantistico per spiegare i fenomeni a dimensione umana e quindi quando dallatomo si passa alle dimensioni del quotidiano va recuperato il paradigma newtonianochesuscalaumanafunzionaperfettamenteedingradodispiegare tuttiifenomeni.Sinoticheidueparadigmi,adoggi,sonototalmentesconnessi. NonpossibilefarderivarelequazionediSchroedingerdaquelladiNewtone viceversa. Eppure ambedue spiegano perfettamente i fenomeni fisici nei rispettiviambitidiriferimento. Lapprendistato scientifico di totale rottura rispetto alle altre forme di apprendistato.Simiraallasostituzionedeimodellianzichallaloro,quantopi perfetta, assimilazione: eppure ognuna di queste forme di apprendistato funziona nel proprio ambito di riferimento. Lassunto stabilisce dunque che nel caso non sussistano le condizioni del suo verificarsi (assunto1) allora automaticamente si ritorni allapplicazione di una delle due forme di

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apprendistato consolidate: quello tradizionale, nel caso in cui siano messe in gioco principalmente abilit e processi fisici, quello cognitivo, nel caso in cui ci siaunaprevalenzadicapaciteprocessicognitiviemetacognitivi. Prima di passare ad analizzare le fasi in cui concretamente questo modellodiapprendistatopotrsvilupparsi,correlobbligodiunariflessione. La palese asimmetria tra i cinque assunti, asimmetria tutta a favore del quartoecosimportantedacomprometterequasiilbilanciamentotralepartidel saggio, nasce dallesigenza di esplicitare le coordinate di un ambiente di apprendimento ideale necessario alla realizzazione di qualunque esperienza di insegnamento/apprendimento significativa, ivi compresa quella dellapprendistato. E, del resto, delle due luna: trattare lassunto quattro con qualche breve cenno, con il rischio che il lettore non arrivi a coglierne limportanzaecontinuiapersistereneldubbioamleticodicomeilnoviziopotr da solo percepire lanomalia e come, ancora da solo, potr superarla, oppure sperarecheillettoreaccettilasimmetriaedinqualchemodolagiustifichi. C per unulterioreelegittimo dubbio chequesto quarto assunto pu indurre nel lettore attento: quello della circolarit. Per produrre un apprendimento significativo c bisogno di un ambiente di apprendimento altrettantosignificativo.Eallorailgattosimordelacoda?Sappiamo,perfortuna, chenoncos.Epossibileoggi,anchesenonacostozero,creareunambientedi apprendimentosignificativo.Sisacomefarlo.Ilpuntochenonsiriescesularga scala, ma ci nella logica dellinserimento di qualunque innovazione. Si tratta solo di scegliere il punto di partenza. Un ottimo punto di partenza, un ottimo punto su cui investire, pu essere il germinatoio. Gli investimenti vanno fatti oggi dove si formano i professionisti di domani, soprattutto se di un domani prossimo. Sar il lettore a intuire: al termine di questo lavoro gli si daranno gli strumenti per farlo al meglio. Nellapprendistato e nel caso della formazione inizialedeidocenti,citroviamoproprionellecondizionimiglioriperinvestire:si trattainfattidiuncampioneideale,siaperchsignificativosiaperchdiridotte dimensioni. Apprendistatoscientifico:lefasi Unpaiodiconsiderazioni. La prima per chiarire che le fasi proposte sono il frutto di una lunga sperimentazione, attuata da chi scrive, nella gestione di ambiente di apprendimento allargato, per la formazione iniziale di insegnanti: essa ha dato risultaticomplessivamentepositivi.

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Limpianto didattico metodologico applicato ritenuto il pi adatto, a partire dal contesto in cui si sono attuate le sperimentazioni e a partire dalle esperienze pregresse, dagli stili di coping e dal vissuto emozionale del gestore. Soprattuttoquestultimohadeterminatolatipologiaelaqualitdeirapporticon i tirocinanti. Non esiste una ricetta valida sempre e comunque: sarebbe una contraddizione con il principio che, trattando di ambienti di apprendimento, sono necessari approcci descrittivi e non prescrittivi. Praticamente impossibile porreregolegenerali:iltuttoedeveesserefortementesituato(Brownetal., 1989).Percolorochehannocercatodiapplicarelostessoimpiantometodologico complessivoipercorsiapplicativisonosemprestatisegnatamentepersonaliegli esitinonsemprescontati.Uninsegnantenonavvezzoalavorareperproblemie progetti,amettereindiscussioneilproprioruolodidepositariodiognisapere,a proporsi come coordinatore di risorse e gestore di ambienti, un insegnante tradizionale insomma, sentir come traumatico seguire un novizio nel contesto complessivo di un ambiente di apprendimento, costruito per lapplicazione dellapprendistato scientifico. Insufficienti certo anche i protocolli, del resto improbabili,attiapermettereunasperimentazioneefficace.Questoperchiarire che le indicazioni, che verranno fornite sulle fasi, sono indicazioni di massima cheandrannopoicontestualizzateesituate. La seconda considerazione unulteriore specificazione di quanto previstodallassunto5,ossiache,nelcasodiimpossibilitdiapplicareilmodello dellapprendistato scientifico, automaticamente si rientri nei modelli di apprendistato tradizionale e/o cognitivo. Ebbene, qui si sostiene che lazione di rientrodevesostanzialmenteconcretizzarsinelrecuperodelloschemamodeling, coaching, scaffolding/fading espresso in chiave cognitivista, a patto di non trovarsi in casi di apprendistato in cui vengono messi in gioco unicamente capaciteprocessifisiciequindiinsituazionidovenonnecessarioscomodare lambito cognitivo. I metodi dellarticolazione, della riflessione e dellesplorazionesonodaritenersiimpliciti,cioauspicabilisempreecomunque. Sono del resto gli stessi autori dellapprendistato cognitivo a dichiararlo: i primi tre (modeling, coaching e scaffolding) costituiscono il nucleo dellapprendistato cognitivo, e hanno la funzione di aiutare gli studenti ad acquisire un insieme integrato di capacit cognitive e metacognitive attraverso losservazioneelapraticaassistita(Collins,SeelyBrown,Newman;p.214). Letrefasidiattuazionedellapprendistatoscientificodovrannoavereuno sviluppo in parte parallelo e in parte postumo alla triade modeling, coaching, fading:triadechedellapprendistatoscientificocontinueradesserelabasema

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non il motore centrale. Parallelo perch il novizio dovr continuare ad attuare una fase di osservazione per un modeling adeguato, dovr pure sottoporsi ad una azione di coaching per esperire lapplicazione guidata di quel modello ed anche eventualmente non guidata (fading). Ma il tutto per conoscere al meglio (noncconoscenzasignificativasenzaesperienza)ilpuntodipartenza(assunto 2). Postumo perch questo solo il punto di partenza e le tre fasi dellapprendistato scientifico dovranno ora intervenire in modo consistente per lacostruzionedellauspicatomodellofinale. Si ribadisce la considerazione che la conditio sine qua non per lapplicazione dellapprendistato scientifico deve comunque essere un ambiente diapprendimentoallargatodove,oltreallacoppianovizioesperto,presenteun insiemedirisorseumaneemateriali(assunto4)chefavorisceipassidiseguito elencati. Ci costituisce un percorso possibile per limplementazione pratica del modellodiapprendistatoscientificodicuineilcuore.Implicitalafaseiniziale, checonsistenellaverificadeicinqueassunti.Implicitalafasefinalecheconsiste nellavalutazionedelloperazionecomplessiva.Siccomedallesperimentazioniin atto esse stanno assurgendo a momenti importanti, sar lobiettivo di un prossimo lavoro dare loro un corpo e corredarle degli opportuni strumenti di verifica/valutazione che al momento sono un pacchetto di rubriche in sperimentazione. Fase1:Destrutturazione. Essa deve preparare il terreno per il verificarsi dellassunto 3. Lambiente di apprendimentofornirallallievoglistrumentiperanalizzareinchiavecriticail modello dellesperto che via via va scoprendo, lo metter nella condizione di interpretareilmodellodellespertocomeunodeimodellipossibilienonlunico, e gli far percepire che gli schemi e le procedure, su cui si basa, sono lespressione o di un paradigma che pu anche essere superato oppure di un puntodivistafortementelegatoallapersonalitdellesperto. Sitrattadidestrutturaretuttequestecertezzesenzachesiperdadivistailvalore dellesperienza, bagaglio del maestro, comunque presente e preziosa. La destrutturazione punta a mettere il novizio in grado di valutare alternative al modello proposto, non necessariamente di escluderlo; i suoi contorni temporali sonosfumati,soprattuttoquandoprofondaatalpuntodaprodurreundisagio cognitivo vero e proprio, allora il processo non ha tempi di inizio e fine determinatimasiprefiguracomeunasortadiscopertacontinua.

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Una delle modalit sperimentate con maggiore successo, quella di inondarelambientediinformazione.Ilnoviziodeveessereimmersonellapi grandequantitdiinformazionepossibile,provenientedafontidiverse.Sitratta inqualchemododiaumentarelentropiadelsistema. Lanuovainformazione, quella che da lui, eper suascelta,sar recepita, andr ad indebolire le certezze pregresse: quelle che, senza di essa, si erano andate formando. Le prime sensazioni del novizio saranno di scoraggiante impotenza e di angoscioso smarrimento. Di tutte queste nuove informazioni unicacertezzasar,perlui,paradossalmente,unaconfusaincertezza.Talestato di apparente disordine, di ingovernabile caos, di inquietante indefinitezza sar necessaria premessa per una nuova, illuminante prospettiva. Ambienti indefinibili, ricchi di informazione, sono la sorgente di nuove e sorprendenti nascite(Wheatley,M.J.,1999) Molto efficaci si sono rivelati anche gli eventi di casebased learning. Casiche descrivonoesperienze analoghe a quelle che i novizi stannovivendo e diventanoformidabilicatalizzatoridichange.Diessialmomento,soloraramente disponibile una documentazione completa e organizzata; dove esista, i novizi possono sviluppare molteplici prospettive su come affrontare il caso, discutendolo con gli altri, giocando di ruolo, confrontandosi sulle strategie di risoluzione abituandosi alla negoziazione per il raggiungimento del consenso. Luso, tuttavia, pi importante per lapprendistato quello di esemplificare principi,pratiche,concettietecnichealtrimentidescrittisolointeoria. Unaltrametodicadicuicisispessoavvalsi,ancheseconrisultatimeno soddisfacenti,stataquelladiintrattenersi,inqualitdirisorsadellambiente,in lunghicolloquiconilnovizio,neltentativodiaiutarloasmontare,destrutturare il modello dellesperto. Anche se pi di una volta si sono ottenuti risultati soddisfacenti, la debolezza dellapproccio consiste nel fatto che difficile far emergere una condizione di disagio, di destrutturazione senza implicitamente proporreilpropriopuntodivista,lapropriasoluzioneeilpropriamodello. Esempreefficacefarelevasulclimadicomunit.Quellocheunarisorsa esperta dellambiente, come il supervisore nelle SSIS, non sempre riesce a trasferireagliallievispessovienedaglistessimetabolizzatoseunaconoscenza che circola tra gli allievi stessi. E importante individuare tra gli allievi qualche leader informale, che pu fungere da elemento trainante ed accelerare molto i processi. Numerosi gli approcci per tentare di indurre questo change, da strutturato a destrutturato: anche tanti quanti sono coloro che li intraprendono.

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Citroviamoinunasituazionetipicadiunitdiapprendimento:sappiamodove vogliamoarrivaremadescriveremoleattivitedimetodicheabbiamousatoper arrivarci solo al termine; impossibile prescrivere un cammino in anticipo, bisogna mettere in piedi una sorta di navigazione a vista. Il problema rimane comunque aperto e, come tale, una delle modalit pi efficaci per affrontarlo quello di avvalersi dellesperienza di quanti gi lo hanno affrontato; sono e sarannodunquepreziosiicontributidiquantivorranno,conlaloroesperienza, partecipareadarricchirelacasistica. Fase2:Emergenzadellanomalia Selaprimafasestatapreparataadovere,leffettuazionedellaseconda abbastanzanaturale;oquasi.Dopochelamollastatacompressa,dopochelasi messa inuna condizione di apparente disagio, basta lasciarla andare e questa produce. Il sistema, inondato da informazione, progressivamente ed autonomamente si riscatta dalla situazione di apparente caos e si organizza. Il novizio opportunamente aiutato e guidato, arriva a scoprire la vera causa dello stato di inquietante destrutturazione in cui si trova: emerge con forza e chiara lanomalia. Inquestafase,unodeglistrumentipiefficacisenzadubbioilcolloquio individuale:noncinfattiilpericolodiinquinare,conilpersonalepuntodivista quellodellallievo:quantosiauspicainfattilaristrutturazioneindirizzatadelle ideeelaguidamirataallemergenzadellanomalia. Si parla genericamente di anomalia ma normalmente, come gi si evidenziato in questo lavoro, allorch ci si trovi in una condizione di probabile transizionediparadigmalanomalia,essaassumelaconnotazionediantinomia. E i termini dellantinomia sono i seguenti: da una parte il paradigma su cui si basailmodellodelmaestrochesoffrediunasindromediprobabileobsolescenza e dallaltra lesperienza del maestro che, comunque, una ricchezza a prescindereedacuiinevitabilmentebisognaattingere. Nelcasoinvecedipersistenzanelparadigma,maafrontediobsolescenze interneodistilidiapprendimentodiversi,leanomaliesonopicircostanziatee vanno individuate singolarmente. Se ad esempio si considera una professione dove ancora non si usino nuove tecnologie e dove una loro introduzione potrebbeportareimmancabilibenefici,alloralanomaliabendefinita;sidovr solo prevedere di studiare il modello del maestro e capire esattamente dove mancalapplicazionedelletecnologie.

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Pi complessa, perch pi indefinita, lindividuazione delle anomalie, nontantonelmodellodelmaestro,quantoinunasuaassunzioneintotodaparte del novizio, quando trattasi di campi dove il vissuto emozionale e gli stili di coping giocano un ruolo fondamentale. Si tratta infatti di individuare nel modello del maestro tutti i punti critici e in questo senso solo unattenta autoanalisi del novizio, sostenuta dallambiente, che pu portare risultati significativi. Altri strumenti significativi, che possono fornire un interessante contributo,sonolerubricdinamiche(Zecchi,inpreparazione). Fase3:Superamento/composizione Individuata lanomalia/antinomia, ci si trova pi o meno nella stessa condizione in cui si trova un medico quando ha individuato la patologia arrivatoadunadiagnosi.Incampomedicocisonoprotocolliterapeuticiprecisi, seguendoiquali,emonitorandocontinuamentelostatodelpaziente,garantito, quandopossibile,unprobabilesuccessodellacura.Nelcasodellapprendimento cosnon.Nonesistonoprotocollieglistrumentipicompleticheabbiamoper controllarelostatodeldiscentesonolerubric(Zecchi,2004). C tuttavia molto per poter intervenire in modo efficace anche se non prescrittivo.Abbiamolostudentenellacorrettacondizionedidisagiocostruttivo; un ambiente per sostenerlo; le anomalie nel modello del maestro o nella sua modalitdiassunzionedapartedelnovizio.Nonsiconosconoprotocolliprecisi ma teorie di apprendimento sperimentate e i cui risultati sono ampiamente documentati in letteratura. Con tutto questo a disposizione esiste un alto grado diprobabilitdisuccesso. Chiscrivehaperannicercatodistandardizzarelemodalitdiintervento fallendo, ovviamente, nel tentativo assurdo di addivenire a protocolli certi. Ha tuttavia verificato, persistendo ancora nel suo atteggiamento di incredulo stupore, che il sistema tende ad autoorganizzarsi e che il novizio ha buone probabilit di costruirsi un modello alternativo e/o integrativo, con discrete probabilitdiriuscireasanareleanomalieoleantinomieriscontrate. Utensilicognitivi. In questo rinnovato ambiente (e/o comunit) di apprendimento, allinterno del quale collocata la coppia allievo/maestro, le risorse esperte debbono mutare completamente il loro approccio. La classica programmazione didatticavarimpiazzatadaunasortadinavigazioneavista:lastessautilizzatain Internetnellatecnicaditrasmissioneacommutazionedipacchetto.Notiipunti

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di partenza e di arrivo, il percorso che sta tra i due tutto da inventare: il pacchetto viene inviato nella rete senza prenotare larghezza di banda alcuna. Internetfadelsuomeglioperinviareidatiintempoquasireale,manonfornisce alcunagaranziacheciavvenga.Eppurefunziona.Cisimuoveconunapproccio denominato,ingergo,strategiadibesteffort.Enelnostrocaso?Ebbene,siccomeil materialeumanomoltopicomplessoeimprevedibilediqualsiasistrutturaper telecomunicazioni,amaggiorragionelanavigazionedeveessereavistaequindi urge attrezzarsi. Non pi percorsi e tappe certe, come nel caso del classico Instructional Design alla Gagn (1992); ci si deve attrezzare con quelli che chi scrive definisce utensili cognitivi per un apprendimento/insegnamento efficace: non fanno parte di un repertorio classico da utilizzare secondo strategie definite: vanno usati al bisogno, in modo flessibile ed efficace per risolvere problemi probabili ma imprevedibili. Parte sono dedotti dalla letteratura, parte sono tecniche spontaneamente adottate, la cui applicazione parsa particolarmente risolutiva. Se ne citeranno alcuni, rimandando ad un prossimo lavoro per un approfondimentocomplessivodellatematica. Individuazione di leader informali. Una volta costituita la comunit, importante individuare coloro che i membri stessi, informalmente, hanno designato come leader. E possibile infatti, tramite loro, veicolare efficacementecontenutieideeedavereunasortadipolsodellacomunit. Questa tecnica trova riscontri anche tra gli antropologi culturali. (Trice e Beyer,1984). Contaminazione reciproca. E una tecnica molto simile alla mutual appropriation introdotta da Brown e Campione (1994). Ha lobiettivo di favorire la circolazione di idee e concetti allinterno di una comunit. L intuizione che sta alla base di questa tecnica che spesso le conoscenze vengono recepite e/o costruite meglio quando non piovono dallalto ma vengono diffuse tra i soggetti della comunit quasi con una sorta di passaparola, con un processo di contaminazione, ossia quando a raccontarle ai soggetti della comunit non lesperto di riferimento, ma sono altri soggetti della comunit che si fanno carico di condividerle con il proprio vicino. Ciascuno pu fare in modo che questo processo di condivisione/appropriazione avvenga, mentre posizionanato nella propria ZonadiSviluppoProssimale,garantendosicosilmassimodellefficacia.Non la solita trasmissione unidirezionale dallesperto al novizio ma una sorta di contaminazione di idee e conoscenze. Come fare tutto questo? Di solito, intenzionalmente, lesperto introduce, inocula, nella comunit

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qualche idea e conoscenza, spesso a partire dai leader, e questa di solito si trasmette, in modo naturale, per contaminazione agli altri membri. A volte sono i membri stessi della comunit che, nei loro processi di soluzione di problemi o conduzione di progetti, scoprono e si appropriano di idee e conoscenzeeautomaticamenteletrasmettonoaglialtripercontaminazione,o ancora,inmolticasi,adesseretrasmessisonoicontributichevolutamentesi sono cercati al di fuori della comunit in risposta a quesiti o problemi che allinterno della stessa non sono stati risolti. Una delle grandi doti del progettistaegestorediambienti/comunitdiapprendimentorisiedeproprio nelfavorirelinsorgereelinstaurarsi di questamodalite digarantirne, nel tempo,unadeguatosviluppo. Narrazione di storie. Quando lattenzione di una comunit langue, quando i rapportidiventanofaticosienonspontaneiperchcausatisolodaundovere difattualit,quandolemotivazionidellagiresistempranonellaquotidianit del gesto, allora il momento di alzare il livello, necessario intervenire in modoempatico,generareprospettiveutilizzandometafore,provocarespinte versolalto,recuperareilsensoprofondodeigesti.Eallorailracconto,conla sua capacit di ridare un aspetto diverso al quotidiano, allordinario, di modellareilrealeeveicolaremessaggiimpliciti,adiventareunostrumento di elezione. Se, poi, gli eroi che popolano le nostre storie sono i grandi scienziati, le pietre miliari, i protagonisti della storia della conoscenza che vogliamo diffondere, allora otteniamo un duplice effetto: catturare lattenzione e la fiducia incondizionata delluditorio e rivitalizzare e rimotivareilclimaassopitodellacomunit. Gestione Progetti. Lidea che sta alla base di questa metodica quella di arrivareaconsiderareiltirociniocomeunprogettointuttalasuacomplessit ed estensione ed arrivare a controllarne lintero ciclo di vita utilizzando i principi propri della teoria del project management. In modo indiretto, condividendoquestasceltaconinovizi,siottieneilrisultatodifornireloroi fondamentali di una metodologia, quella del project management appunto, chenellascuoladelfuturopotrrivelarsiunpreziosoutensilecognitivo. Riti. Se vero, come vero, che il determinismo non e non pu essere la tramadeterminantediunacomunitdiapprendimento,alloralestrategieper insegnare e apprendere vanno cambiate. Bisogna prendere atto che lincertezza, le molteplici soluzioni, la probabilit relazionale, lindeterminatezza che sottende le risposte agli stimoli, tutto questo, e altro, diventano il nuovo vero tessuto su cui poggia limpianto comunitario.

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Rimanecomunqueilfattochelavorareinunambitototalmenteprobabilistico edestrutturatocostituiscedisagioperqualunquecomunit.IlnostroDNA profondamente intriso di determinismo: abbiamo bisogno di certezze, di paletti, dipuntifermi in cui ritrovarci e in questa prospettivasi inquadrala necessitdiinserireritiattornoaiqualilacomunittroviefissiipropriritmi. CredodicoglierelaprovocazionediTomPetersedimplicitamente,inquesto modo, di rispondere ad essa. Prosperare nel caos significa fronteggiarlo, conviverci, avere successo nonostante la sua presenza. E anche questo gi rischia di essere un approccio troppo reattivo che non coglie nel segno. Il veroobiettivodareilcaosperscontatoedimparareaprosperaresudiesso (TomPeters,1987). Apprendistatoscientifico:ilcasodellaformazioneinizialedeldocente Lapplicazione ripetuta del modello dellapprendistato scientifico nel caso dellaformazioneinizialedeldocentehaprodottorisultatiincoraggianti. Nelle attuali strutture a questo deputate, le SSIS (Scuole di Specializzazione allInsegnamento Secondario) collocate presso le sedi Universitarie,ilproblemadellimplementazionedellambientediapprendimento (tabella 2), in termini di risorse disponibili, potenzialmente non esiste. Ricca infattiladotazionesiadeglistrumentiinformativisiadeglistrumenticognitivie collaborativi. Anche per quanto riguarda i casi correlati, cio i casi analoghi a quelliaffrontati,esisteunampiadisponibilit:itirocinantipossonoattingerealle relazioni di tirocinio dei colleghi dei cicli precedenti oppure contattare direttamenteglistessicolleghi.Ciagevolatoulteriormentedalfattochemolti sono i tirocinanti che, decidendo di acquisire una seconda specializzazione, rimangononellambienteediventanoprezioserisorseesperte.Menofelicela situazione per quelli che Jonassen definisce i fattori social/contextual ossia socioambientali. Si tratta infatti degli aspetti logistici, organizzativi e culturali dellambiente. Essendo le SSIS strutture giovani e poco radicate, non sempre hannounalorosedebenorganizzataeautonoma. Le stesse risorse umane dellambiente di apprendimento SSIS sono potenzialmentemoltoricche.Moltelefigurechepopolanolambienteepossono partecipare a formare la comunit di apprendimento. Ci sono i docenti universitari, coinvolti nelle SSIS, generalmente deputati a tenere corsi e comunque a fungere da garanti scientifici. I supervisori, docenti di scuola secondaria, distaccati in regime di part time presso le SSIS, che portano il

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contributo della loro esperienza diretta sul campo e assistono i tirocinanti nelle varie fasi del tirocinio. Poi i docenti ospitanti, ossia i docenti degli istituti che accolgonoitirocinantiinstage,cheliguidanonellaconoscenzacomplessivadella Scuola: gli esperti cui i novizi devono riferirsi e dei quali, secondo le forme di apprendistato consolidate, devono imitare il modello al punto di farlo proprio, soprattuttoduranteilmomentodellinterventodidatticoinclasse.Inaltreparole ildocenteospitante,nelnostroschemaprimitivodiapprendistato,lespertoche accoglie e guida il novizio, nella fattispecie il tirocinante. Fa parte poi della potenzialecomunit,ancheseinmodomoltopisfumato,tuttoilpersonaleche ruota attorno alla struttura sia della SSIS sia della Scuola di tirocinio, e che comunque,albisogno,diventapreziosarisorsa. Le SSIS, raccogliendo contributi sia dal mondo accademico sia dalla scuola, rappresentano dunque un approccio organico, equilibrato e scientificamente fondato, per la costituzione di un buon ambiente di apprendimento:nepossiedono,potenzialmente,tuttigliingredientinecessari.Il percorso verso forme di didatticaapprendimento significative ed autentiche partito: la strada da fare , tuttavia, ancora lunga. Fra i diversi ostacoli da superareinprimisillimiteculturalepercuiivariattoridellacomunitavvertono il problema da un punto di vista cognitivo ma non lo vivono nella sua profondit.Siaidocentiuniversitari,siaisupervisoriedidocentiospitanti,fatte salve poche eccezioni, hanno un vissuto profondo, quasi genetico, di didattica trasmissiva da cui, pur avvertendone lesigenza, difficilmente riescono a scostarsi. Ci condiziona pesantemente lefficacia dellambiente di apprendimento e della comunit che in esso opera che, pur conoscendolo, pare nonavvertireilproblemadarisolvereintuttoilsuospessore. Ilproblemavacompresoesuccessivamentecorrettamenteformulato.Per arrivare ad una corretta formulazione, che implicitamente sottende anche una probabile comprensione, si potrebbe procedere cos: come provocare in un docente in formazione il change che gli pu permettere di considerare significativamente forme di didattica altre? Questo il necessario punto di partenza:daquisiinnestalapossibileapplicazionedellapprendistatoscientifico. Una precisazione: in questo contesto non ci si aspetta che il change si manifesti tramite la conduzione di un intervento didattico autentico. Non possibile pensarecheiltirocinantevadapressounaScuola,doveladidatticatrasmissiva unaregola,edarriviaconvincereildocenteospitantealasciarlointervenireper le poche ore del tirocinio con metodiche diverse. Sar sintomo di successo la

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redazionediunarelazionefinaleincuiiltirocinantefacciaemergerechiaramente esinceramentelanecessitdiproporsiaglistudenticonmodalitformativealtre. Lapproccio che si propone consiste nel far realizzare a posteriori al tirocinanteunarelazioneditirociniostrutturatainduesezioni:laprimariferitaal progettocomprensivodellinterventodidatticotelquel.Iltirocinantedescrive lintervento didattico come stato progettato con il docente ospitante, come avvenuto in classe con tutti i vincoli imposti dal particolare contesto scolastico, sia in riferimento ai fattori socio ambientali sia in riferimento alle particolari metodologie didattiche utilizzate dal docente ospitante. Il tirocinante descrive come ha svolto il proprio tirocinio vivendo consapevolmente la scuola, il rapporto con il docente ospitante e con il gruppo classe, respirando cio quellatmosfera di esperienza e pratiche sapienti che solo il vissuto scolastico quotidianopufornire.Inquestafaseiltirocinantehapresocoscienzadicome organizzato un istituto scolastico, ha preso attenta visione del POF e dei vari documenti di programmazione didattica, ha preso parte ai momenti fondamentalidellavitascolastica,aiConsiglidiClasse,aiCollegiDocenti,ha osservato il docente ospitante in classe, ha progettato assieme a lui il proprio interventoesuccessivamentelohasvoltointuttelesuefasi.Ovviamentequello che si auspica, in questa fase, una equilibrata applicazione del modello dellapprendistato cognitivo. (vedi tabella 1) E il risultato la costruzione articolatadiunmodellodeldocenteesperto,che,comerecitalassunto2,diventa il punto di partenza verso la costruzione di un modello capace di comprendere sia le istanzediunprobabilenuovoparadigmasiainecessariadattamentiperipropristilidi apprendimento.Nellasecondapartedellarelazione,iltirocinantevieneinvitatoad una operazione di decontestualizzazione, riflessione e valutazione dellesperienza con lobiettivo di riprogettare, in un contesto di scuola ideale, lintervento didattico esperito, utilizzando la strategia didattica che in quel contestoeperquelparticolareinterventoritienelapiopportuna.Naturalmente il tirocinante potrebbe anche condividere le scelte strategiche del docente ospitante ed in questo caso il suo sarebbe semplicemente un intervento di minimaletaraturadelmodelloadottato. E le fasi dellapprendistato scientifico? In questa sede non si procede ad unadescrizioneanalitica.Sarlobiettivodiunprossimolavoroaquestomiratoe frutto di una probabile sperimentazione ad opera di unequipe formata da chi scrive assieme alle Prof.sse Paola Bartolacelli e Viviana Ferretti presso la SSIS dellUniversitdiModena.Cisilimitaadunadescrizionesinteticadelleideeche talesperimentazionesottende.

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Lafasedelladestrutturazionesiriferisceaimoltepliciinterventimessiin atto per arrivare a destabilizzare nellallievo il modello di una didattica trasmissiva figlia di un pensiero comportamentistacognitivista. Gli interventi consistono soprattutto in eventi informativi che comprendono sia i corsi tenuti istituzionalmente nel curriculum SSIS, in alcuni dei quali cominciano ad emergere i risultati pi recenti della ricerca psicopedagogica, sia i cosiddetti laboratori di tirocinio in cui linsegnante in formazione viene a contatto con la quotidianitdelfarescuolatramitelesperienzadeisupervisori,alcunideiquali dimostrano una maggiore sensibilit verso forme di didattica alternative. Fondamentali le metodologie applicate che in parte ho descritto nel paragrafo degliutensilicognitivi.Internet,inoltre,sirivelarisorsafondamentalesiaperle ricche informazioni che in essa si possono trovare, sia come strumento per comunicareefficacementeadistanza. La seconda fase, quella relativa allemergenza dellanomalia, non ovviamentedelimitataneltempo;iniziaparallelamenteallosvolgersidellaprima e si stempera nella terza. La crescita progressiva della consapevolezza di altre metodologie di formazione/apprendimento si accompagna ad una presa di coscienza della possibilit di intervenire in modo pi efficace. La costruzione della conoscenza nella mente degli alunni secondo la modalit seguita dal docente esperto si dimostra sensibilmente meno efficace delle nuove metodiche di cui il novizio progressivamente prende consapevolezza e il disagio insorto a seguito dellinondazione di informazione si trasforma progressivamente in potenziale spinta a superare/sostituire la forma di insegnamento osservata. Il novizioacquisiscelacapacitdivalutarelepossibiliformediinterventodidattico alternative e percepisce chiara lantinomia tra lesperienza del docente e linadeguatezzadellametodologiesucuitaleesperienzapoggia.Comecomporre lantinomia? E la mission della terza fase. Si tratta in sostanza di cogliere il valore dellesperienza in s, quello che di suo pu avere a prescindere dalle particolari metodologie didattiche adottate, e di coniugarlo con la forza del pensieronuovo.Sitrattasoprattuttodimetabolizzarequestanuovaprospettiva: costruirsi un modello di intervento decontestualizzato dalla particolare esperienza condotta e applicabile in situazioni diverse a prescindere dai vincoli impostidallascuolasededeltirocinioedaglistilideldocenteespertoincontrato. Eiltuttodeveconvergerenellarelazionefinaleditirocinio.

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Conclusione Si introdotto un nuovo modello di apprendistato, denominato scientifico, per sanarequelle situazioniparticolari in cuiimodelli di apprendistato consolidati, tradizionaleecognitivo,entranoincrisi.Ilmodelloipotizzatosibasasucinque assunti fondamentali, si sviluppa in un percorso di tre fasi esplicite e due implicite e, al venir meno delle condizioni del suo esistere, prevede il recupero deimodellidiapprendistatoconsolidatiche,insituazioninormali,siconfermano qualiinsostituibilimetodichediapprendimentosituato. Eperterminare,unpaiodiconsiderazioni. Laprimaperribadirechelanostradichiaratamenteunacostruzione, nelsensoepistemologicodeltermine,ecometaleverapernoichelabbiamo concepitaesperimentata.Diverotrattasiinsensocostruttivista:diunpuntodi vista, cio, che raccoglie il consenso nostro e di quanti in questa operazione ci hanno affiancato e sostenuto. Ora che ad altri ci rivolgiamo, il nostro vero sottopostoaconfrontoedilmodellocostruitoabbisognadiprobabilicorrezioni, tarature ed integrazioni. Questa la necessaria ricchezza delloperazione: una negoziazioneperunabasediconsensoallargata,percrescere,perunveropi vero. Ed questo processo dialettico a spirale, di vichiana memoria, che ci spingeacrederechelamigliorcostruzionesiaquellachepreludeadunarapida ricostruzione.Siauspicanoesistimolanodunquesuggerimenti,criticheesfide, purchnellotticadiunadialetticaermeneuticacapacedipromuovereefavorire ilprocesso. In secondo luogo una particolare attenzione alfondamentale concetto di anomalia: vero snodo del saggio. Si indica, infatti, quale momento cruciale dellapprendistato scientifico la necessaria emergenza, nellapprendista, di una condizione di crisi, di disagio, a sua volta preludio imprescindibile allindividuazione dellanomalia sottesa. E questa diventa il punto di partenza necessarioalsuostessosuperamentoeallacostruzionedelmodelloauspicatodi esperto. Il processo, qui sinteticamente evocato, costituisce la vera portante dellapprendistato scientifico. Tuttavia, perch il tutto possa essere concretamente attuato, perch lesperienza sia significativa esperienza di apprendimento situato, perch dalla teoria alla prassi il passaggio non risulti improbabilesenonaddiritturaimpossibile,siauspicalapresenzadiunambiente di apprendimento allargato, a matrice costruttivista, e al suo interno la formazionediunasignificativacomunitdiapprendimento(Wilsonetal.,2004). Lesperienza delle SSIS andata in questa direzione e, quando interpretata al meglio, ha dato vita ad una comunit nella quale i protagonisti, docenti in

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formazione iniziale, si sono trovati a vivere in stretta vicinanza con accademici delluniversit, garanti del sapere scientifico, e con docenti di scuola che hanno portato forte e prezioso il contributo del loro sapere insegnato e della loro pluriennale, quotidiana e insostituibile esperienza di classe. Prezioso e raro esempiodicollaborazione sistemica,organicaed efficace dei due mondi, quello delluniversitequellodellascuola. Sullabasediquesteconsiderazioni,nasceesicostruiscelideadellapprendistato scientifico. Idea abbozzata ed ancora piena di limiti ma pi volte sperimentata, aperta a indispensabili contributi e necessarie correzioni, che sa di poter trasformare i tirocini in esperienze significative anche se non risolutrici. Idea con lambizioso sogno ditentare unimprobabilechangema conlacertezzacheilsogno quasi maidiventarealt,ideacheilnovizioabbiamoltodaprenderemache,almondo dellavoro,puavereanchemoltodaoffrire. Idea che sa di rischiare di rimanere solo unidea, ma che ha anche la remota speranza di trasformarsi in un piccolo tassello per una sommessa ma tenace riforma.

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Modeling. (Modellamento) Prevede lesecuzione di un compito da parte di un esperto, in modo che gli studenti possano osservare e costruire un modello concettuale dei processi coinvolti in quel compito. In campo cognitivo, ci richiede lesteriorizzazione di processi e attivit normalmenteinterne,e,pispecificamente,delleeuristicheedei processi di controllo che regolano luso esperto delle conoscenze concettualieprocedurali. Coaching(Assistenza) Consiste nellosservazione degli studenti mentre eseguono un compito e nelloffrire suggerimenti, scaffolding, feeback, modellamenti e finalizzati ad avvicinare la loro prestazione a quelladellesperto. Scaffolding/Fading. Siriferiscealsostegnofornitodallinsegnanteperlesecuzionedei (rimozionegradualedel compiti si instaura unattivit cooperativa di soluzione dei sostegno) problemi con lintenzione di far assumere allo studente un ruolo sempre maggiore nellesecuzione del compito. Un requisito dello scaffolding di questo tipo consiste nella diagnosi accurata del livello delle capacit dello studente, o delle sue difficolt, e nellofferta di passaggi intermedi adeguati a tale livello. Il fading consiste nella rimozione graduale del sostegno fino a che lo studentenonriescaacompletareilcompitodasolo. Articolazione Siriferisceaqualsiasimetodocheinducaglistudentiadarticolare leconoscenze,iragionamentioiprocessidiproblemsolvingmessi inattoinuncertodominio.Sonostatiidentificatidiversimetodi: unolinsegnamentoadinchiesta(inquiryteaching)unaltro quellodiincoraggiareglistudentiadesprimereipropripensieri durantelesecuzionediuncompito Riflessione Permette agli studenti di confrontare la propria prestazione con quelladiunespertoodiunaltrostudentee,indefinitiva,conun modellocognitivointernodicompetenza.Sipossonoimpiegare tecnologie di registrazione, come registratori audio o video e computer sempre desiderabile cheabbia luogoqualche forma di replica astratta, in cui vengono evidenziate le caratteristiche essenzialidellaprestazionedelnovizioedellesperto Esplorazione Si attua spingendo gli studenti a risolvere i problemi per conto proprio. Gli studenti non sanno a priori come esplorare produttivamenteundominio,pertantolestrategiediesplorazione devono essere insegnate assieme alle strategie di apprendimento

tabella1.Iseimodellidellapprendistatocognitivo.DaCollinsetal.(1989)

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1. Siselezioniunproblema(ocasooprogetto)appropriatoallatipologiadi apprendimentoversocuisiorientati. Ilproblemadovrebbeessereinteressante,importanteecoinvolgenteinmodo darinforzarelapadronanzadellostudente. Ilproblemadovrebbeesserenonbendefinitoemalstrutturato. Ilproblemadovrebbeessereautentico(simileaquellidelleprofessioni) Ilprogettodelproblemadovrebbecontemplarelasuacontestualizzazione,la suarappresentazioneelasuasperimentazione. Siforniscanocasianaloghi,oesempipreparatiadhoc,perfavorireilragionamento percasiepotenziarelaflessibilitcognitiva. Si dia la possibilit allo studente di consultare e selezionare informazioni in tempo reale. Siforniscanostrumenticognitivichesianodisupportoagliskillrichiesti,compresii toolutiliallarappresentazionedeiproblemi,allamodellizzazionedellaconoscenza,a favorireleperformanceeallaraccoltadelleinformazioni. Siforniscanotoolchefavoriscanolacollaborazioneedildialogoperfavorirele discoursecommunities,leknowledgebuildingcommunitieselecomunitdi apprendimento. Siforniscanosostegnisociocontestualiperlambientediapprendimento.

2. 3. 4.

5.

6.

tabella2.Ambientidiapprendimento:modelloJonassen.SintesidiReigeluth(1999, p.216)

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