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Capitolo II
EQUAZIONI ALLE DERIVATE PARZIALI.
NOZIONI GENERALI.
1. Brevi richiami sui problemi di condizioni iniziali
delle equazioni differenziali ordinarie.
Indichiamo con t la variabile indipendente definita su
)
0,

e con ( ) t K una funzione di


detta variabile, definita sul medesimo intervallo. Siano
( )
', '',...,
n
K K K le derivate n-esime
della funzione ( ) t K K = .
Consideriamo la relazione

( )
, ', '',..., cost.
n
F t K K K
l
=
l
l
(1.1)
dove F una funzione nota assegnata delle sue variabili. La (1.1) prende il nome di
equazione differenziale ordinaria di ordine n nellincognita funzione ( ) t K . Ricordiamo che
lordine di unequazione differenziale rappresentato dal massimo ordine di derivazione che
compare.
Quando, molto in particolare, la funzione F risulta una funzione lineare dei suoi argomenti,
lequazione differenziale detta lineare; in ogni altro caso lequazione non lineare. Dire
che lespressione (1.1) lineare significa che essa un polinomio composto da monomi di
primo grado, quindi pu essere riscritta come segue
( ) ( 1)
n n 1 0
... cost.
n n
F a a a K K

= =
Talvolta si presenta la necessit di risolvere lequazione (1.1) rispetto alla derivata di grado
massimo, ossia trasformandola nella forma

( ) ( 1)
, , ',...,
n n
G t K K K K

l
=
l
l
(1.2)
Ovviamente occorre sempre verificare lesistenza e lunicit della soluzione risolvendo, cio,
quello che prende il nome di problema della radici implicite. Supponendo che la (1.1) possa
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porsi univocamente nella forma (1.2), pu essere risolta nella sua forma normale per la
quale valgono numerosi risultati che non valgono per la (1.1).
Quando la (1.2) ammette soluzioni, queste sono infinite. Si rende, quindi, necessaria
lintegrazione della soluzione generale con le condizioni iniziali del problema, ossia fissato in
maniera arbitraria un valore
0
t , detto istante iniziale, vengono assegnati i valori delle
derivate n-esime della funzione ( ) t K nel medesimo istante

0 0
0 0
( 1) ( 1)
0 0
( )
'( ) '
( )
n n
t
t
t
K K
K K
K K

'
1 =
1
1
1
1
1
=
1
11
!
1
1
1
1
1
1
1 =
1
1+
#
(1.3)
dove i termini
( 1)
0 0 0
, ' ,...,
n
K K K

sono valori noti. Il sistema (1.3) si dice sistema di condizioni
iniziali associato allequazione differenziale.
Vale il seguente teorema di esistenza ed unicit della soluzione del problema di condizioni
iniziali (1.2) e (1.3).
1.1. Teorema. Quando la funzione G sufficientemente regolare esiste ed unica la
funzione ( ) t K K = che risolve sia lespressione (1.2) che il sistema (1.3).


Lunico metodo applicabile, in generale, per la determinazione della soluzione basato sullo
sviluppo in serie di Taylor della soluzione incognita ( ) t K K = e, cio, si presume che ( ) t K ,
di cui assicurata lesistenza e lunicit, sia una funzione del tipo
( )
0
0
0
( )
( ) ( )
!
n
n
n
t
t t t
n
K
K

=
=
_

ossia sviluppabile in serie di Taylor di punto iniziale
0
t .
Se la serie converge si determinata la soluzione. Occorre per conoscere tutte le derivate
della funzione incognita ed quindi necessario ricorrere alle condizioni iniziali imposte dal
sistema (1.3)
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0
1
n
n
=
=
#

#

(0)
0 0 0
0 0
( ) ( )
'( ) '

t t
t
K K K
K K
= =
=
#

1 n
( 1) ( 1)
0 0
( )
n n
t K K

=
La derivata n-esima viene determinata calcolando la (1.2) in corrispondenza dellistante
iniziale
0
t
n
( ) 1
0 0 0 0 0
( ) , , ' ,...,
n n
t G t K K K K

l
=
l
l

Per le derivate di ordine successivo si deriva membro a membro lequazione (1.2) rispetto
alla variabile indipendente t
( 1) ( 1)
( )
( 1)
( ) , ( ), '( ),..., ( )
'( ) ''( ) ... ( )
'
n n
n
n
d
t G t t t t
dt
G G G G
t t t
t
K K K K
K K K
K K K

l
= =
l
l
0 0 0 0
=
0 0 0 0

e allistante
0
t sar
0 0 0
( 1) ( )
0 0 0 ( 1)
( ) '( ) ... ( )
n n
n
t t t t t t
G G G
t t t
t
K K K
K K

= = =
0 0 0
=
0 0 0

Iterando la derivazione dellespressione (1.2) si possono quindi ricavare le derivate di
qualsiasi ordine risolvendo cos il problema.

2. Equazioni alle derivate parziali del primo e del secondo ordine.
Considerazioni generali.

Studiando il caso in cui le variabili indipendenti siano x e y, che varranno in un dominio D
2

del piano ( , ) x y , consideriamo una funzione ( , ) u u x y = definita anchessa nel dominio D
2
.
Supponendo che detta funzione sia derivabile, ossia ipotizzando lesistenza di
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x
u
u
x
0
=
0
;
y
u
u
y
0
=
0

andiamo a considerare una relazione del tipo

x y
, ; , , cost. F x y u u u
l
=
l
l
(2.1)
dove F una funzione nota e assegnata di tutte le due variabili. La (2.1) detta equazione
alle derivate parziali del primo ordine nella incognita funzione u.
Quando, in particolare, F una funzione lineare delle sole variabili incognite
x y
, , u u u tale
che

x y
( , ) cost. F au bu cu h x y = = (2.2)
lequazione si dir lineare, dove a,b,c sono costanti o funzioni di x,y ma non dellincognita
u. La (2.2) la pi generale equazione lineare a derivate parziali del primo ordine. Quando,
in particolare, tutti i coefficienti risultano costanti si parler di equazioni lineari del primo
ordine a coefficienti costanti. Ad esempio, considerando la funzione ( , ) u u x t = si pu
studiare lequazione

t x
' 0 u cu = (2.3)
Se invece accade che
x y
( , , ) ( , , ) ( , , ) 0 F a x y u u b x y u u c x y u = =
lequazione risulta non lineare, in particolare si dice quasi lineare o semilineare (ci sono
differenze di classificazione in letteratura) dato che la non linearit coinvolge solo
lincognita u, ma non le sue derivate prime.

Consideriamo ora le equazioni del secondo ordine utilizzando le seguenti notazioni
2
xx 2
u
u
x
0
=
0
;
2
yy 2
u
u
y
0
=
0
;
2
xy
u
u
x y
0
=
0 0

Consideriamo la relazione

x y xx yy xy
, ; , , , , cost. F x y u u u u u
l
=
l
l
(2.4)
Questa la pi generale equazione a derivate parziali del secondo ordine nellincognita
funzione u. Anche in questo caso se la (2.4) dovesse presentarsi nella forma
xx xy yy x y
( , , ) ( , , ) ( , , ) ( , , , ) 0 a x y u u b x y u u c x y u u d x y u u =
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si dir equazione semilineare del secondo ordine, poich i coefficienti moltiplicativi della
derivata di ordine massimo dipendono solo da u e non dalle derivate. Il trinomio
xx xy yy
( , , ) ( , , ) ( , , ) a x y u u b x y u u c x y u u
prende il nome di parte principale dellequazione differenziale.
Elenchiamo ora alcuni tipi di equazioni differenziali alle derivate parziali. Lespressione
xx yy x y
( , , , , ) 0 u u c c y u u u =
detta equazione di tipo ellittico. Ponendo il termine
x y
( , , , , ) 0 c c y u u u = si ottiene quella
che chiamata equazione di Laplace o del potenziale
xx yy
0 u u =
Con riferimento al caso in cui le variabili siano x e t, si pu incontrare lequazione
2
tt xx
0 u c u =
che prende il nome di equazione di propagazione delle onde o di tipo iperbolico.
Infine, se lequazione di presenta nella forma
xx t
k 0 u u =
detta equazione di diffusione o di tipo parabolico.


3. Equazioni alle derivate parziali del primo ordine.
Curve caratteristiche.

Consideriamo lequazione del primo ordine del tipo

x t
( , ) ( , ) ( , , ) a x t u b x t u f x t u = (3.1)
dove a, b ed f sono funzioni note dei loro argomenti. Si osservi che i coefficienti a e b sono
funzioni delle sole variabili x e t, a differenza della funzione f , dipendente anche
dallincognita u. Lequazione risulta quindi semilineare. Se invece, in particolare, la
funzione f fosse una funzione del tipo ( , ) f f x t = , ossia non dipendente da u, lequazione
(3.1) sarebbe lineare a coefficienti variabili.
Un concetto fondamentale delle equazioni differenziali a derivate parziali quello di curva
caratteristica, che ci limitiamo a definire per equazioni semilineari del tipo (3.1).
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Come nelle equazioni ordinarie, se esistono le soluzioni dellequazione, queste sono infinite e
quindi risulta necessario introdurre delle condizioni al contorno. Limposizione di tali
condizioni deve avvenire nel dominio dellincognita ( , ) u u x t = , dominio del piano ( , ) x t ,
perci occorre una certa curva H su cui vengono fissati i suoi valori.
Supponendo che H sia regolare, indichiamo con s un sistema di ascisse curvilinee di modo
che la curva possa essere rappresentata da equazioni parametriche del tipo
( )
:
( )
x x s
t t s
H
'
1 =
1
1
!
1
= 1
1
+

Definire lincognita u sulla curva H significa indicare i valori assunti dalle funzioni ( ) x s e
( ) t s , ossia
( ), ( ) u u x s t s
H
l
=
l
l

Allequazione (3.1) si associa quindi la seguente condizione
( ), ( ) ( ) u x s t s s K
l
=
l
l
(3.2)
Occorre quindi ricercare una funzione ( , ) u u x t = che soddisfi lequazione (3.1) e la
condizione (3.2). Tale problema prende il nome di problema di Cauchy.
La soluzione, in linea di principio e dal punto di vista teorico, si pu ottenere dallo
sviluppo in serie della funzione incognita ( , ) u x t . Scegliendo, quindi, un generico punto
0
P
della curva H di coordinate
0 0
( , ) x t andiamo a considerare un suo intorno contenente il
punto ( , ) P x t = ed eseguiamo lo sviluppo in serie di Taylor di punto iniziale
0
P della
funzione incognita ( , ) u x t
0 0 0 0
2 2
2 2 2
0 0
0 0 2 2
( , ) ( , ) ( ) ( )
( ) ( )
2 ( )( ) ...
2! 2!
u u
u x t u x t x x t t
x t
x x t t
u u u
x x t t
x t x t
H H
H H H
0 0
=
0 0

0 0 0

0 0 0 0

Se la serie converge, la somma della serie rappresenta la soluzione dellequazione
differenziale.
I coefficienti del primo ordine sono
x
u
H
e
t
u
H
ossia le derivate prime della incognita
calcolate sulla curva; per i coefficienti del secondo ordine
xx
u
H
,
tt
u
H
e
xt
u
H
sono invece
necessarie le derivate seconde della incognita calcolate sulla curva H , e cos via. La

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