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Relatori: Dott. Fabrizio Cei Prof. Alessandro Diligenti Dott.ssa Maria Giuseppina Bisogni
Generalit e cenni storici Fotorivelatore: dispositivo che riceve in ingresso un segnale ottico, monocromatico o policromatico, e che rende disponibile in uscita un segnale elettrico la cui ampiezza ed evoluzione temporale sono correlate alle caratteristiche del segnale luminoso incidente (intensit ottica, frequenza, andamento nel tempo della radiazione luminosa).
Modalit di conversione del segnale ottico in quello elettrico di base (principio fisico): Effetto Compton Effetto fotoelettrico (PMTs Photon Multiplier Tubes fotomoltiplicatori a tubo) Transizione inter banda di elettroni (fotorivelatori a stato solido, a semiconduttore): insensibilit a campi magnetici e voltaggi di polarizzazione bassi (<100V) Varie tecniche di amplificazione del segnale elettrico di base e di miglioramento del SNR
Dispositivi fotorivelatori a semiconduttore: coefficiente di assorbimento ottico specifico per alcuni semiconduttori maggiormente utilizzati nella fotorivelazione
Guadagno fotoconduttivo
Risoluzione temporale
Caratteristiche I V, polarizzazione inversa dei fotorivelatori pi comuni, dipendenza del guadagno fotoconduttivo G dalla polarizzazione
Fotorivelatori: Omogiunzione PN PIN APD SAM APD (omogiunzioni o eterogiunzioni) GM SAM APD SiPM
Rapporto segnale/rumore SNR di un APD, nel caso di alte potenze ottiche incidenti (rumori shot prevalenti)
Fotorivelatori FIR
Diagramma a bande del tellururo di mercurio/cadmio Cd(X)Hg(1 - X)Te, materiale utilizzato come layer fotoassorbente FIR Relazione fra Egap e frazione molare x di cadmio
data una certa frequenza FIR da rivelare, la tecnica di crescita MBE consente di realizzare uno strato fotoassorbente adatto, con il giusto valore di x possibile applicazione: strumentazione visione notturna
fotomoltiplicatore al silicio)
L intensit della radiazione ottica incidente sulla matrice di GM SAM APDs (tutti a struttura n+/p/ /p+) proporzionale al numero di pixels effettivamente colpiti dalla luce, ovvero al numero di valanghe Geiger attivate dall evento ottico, quindi al numero di fotosegnali di singolo pixel raccolti ai terminali di uscita del SiPM PDE
Gf
Fill factor
Ptr
probabilit di trigger
probabilit condizionata che un fotoelettrone o una fotolacuna ( o inteso come OR inclusivo) inneschi una realizzazione del break down a valanga, in un certo punto della regione di moltiplicazione del fotorivelatore costituente il singolo pixel della matrice range dinamico massimo numero di fotoni rivelabili dal SiPM in coincidenza di un singolo evento luminoso = numero di microcelle della matrice
Fotosegnale di tensione di una singola microcella GM SAM APD di un SiPM sottoposta ad illuminazione e frequenza di eventi di buio ( dark count rate )
Il dark count rate incentivato, oltre che dalla temperatura elevata e dall elevato voltaggio inverso, anche dai deep levels energetici (introdotti ad esempio dalle impurezze metalliche interstiziali) all interno della zona di moltiplicazione dei pixels: il tempo caratteristico e0 di cattura/rilascio degli elettroni, da parte delle trappole, funzione della concentrazione delle stesse, mentre il rate di generazione termica G di elettroni di conduzione data dall espressione di Shockley Read Hall
Dipendenza del dark count rate di un SiPM dalla polarizzazione inversa e dalla temperatura
Probabilit di crosstalk ottico fra due microcelle, poste ad una certa distanza l una dall altra (parametro delle curve), in funzione del guadagno fotoconduttivo (cio della polarizzazione inversa del SiPM)
Le trench di collimazione ed isolamento del break down a valanga limitano la probabilit di interferenza ottica fra pixels, migliorando l affidabilit della fotorivelazione
Effetto del crosstalk ottico e degli after pulses sull andamento temporale della fototensione di uscita di un SiPM e sulla sua risoluzione temporale
S = risposta elettrica del SiPM ad un impulso luminoso costituito da un singolo fotone d = risposta elettrica del SiPM ad un impulso luminoso costituito da un singolo fotone: durante questa fotorivelazione si ha l attivazione spuria di una seconda microcella, limitrofa a quella colpita dal fotone; a causa dell interferenza ottica fra i 2 pixels la risposta del SiPM sovrastima l intensit ottica incidente Un portatore di carica mobile rilasciato durante la scarica Geiger da un impurezza intrappolatrice pu innescare un break down a valanga indesiderato, non legato all evento ottico: tale valanga di rumore (after pulse) si sviluppa mentre la fotovalanga si estingue; maggiore l entit dell after pulse e maggiore il peggioramento della risoluzione temporale del SiPM
Vantaggi:
Alta risoluzione temporale, grazie alla velocit di carica e scarica Geiger, cio grazie al guadagno G molto alto (105 106) e al buon funzionamento di RQ Alta risoluzione spaziale, grazie alle matrici di superficie sempre pi amplia e alla buona reiezione del crosstalk ottico Buon funzionamento se assemblati a cristalli scintillatori LYSO
Svantaggi:
All aumentare dello scaling down delle microcelle, cio all aumentare del range dinamico, l efficienza geometrica diminuisce (limiti delle tecnologie microelettroniche top - down )
Una delle applicazioni pi promettenti per i SiPMs la tecnica di diagnostica medica PET Positron Emission Tomography tomografia ad emissione di positroni
Sommario
Generalit e cenni storici Dispositivi fotorivelatori a semiconduttore Principio fisico Coefficiente di assorbimento ottico specifico per alcuni semiconduttori maggiormente utilizzati nella fotorivelazione Grafico della compatibilit reticolare fra semiconduttori Parametri caratteristici di un fotorivelatore a semiconduttore Caratteristiche I V, polarizzazione inversa dei fotorivelatori pi comuni, dipendenza del guadagno fotoconduttivo G dalla polarizzazione Esempi di fotorivelatori ad omogiunzione PN e PIN Fotorivelatore APD Fotorivelatori FIR Fotorivelatore SiPM